EditorialeFirmato DoctorWine

Bianchi e autoctoni

Rivendichiamo il nostro orgoglio bianchista e lanciamoci nel proclamare la grandezza di molti bianchi italiani. Quali? A voi la parola.

Se chiedessi al mio amico Luciano Lombardi, alias Vignadelmar, quale sia il vitigno, e di conseguenza il vino bianco migliore d’Italia la risposta sarebbe lapidaria. “Non c’è altro che il Verdicchio”.

Ci sono ottime ragioni per ritenerlo fra i migliori, ovviamente, però, anche se lui protesterà, potrebbero esserci anche altri candidati. Qualche nome? Fiano, Greco di Tufo, Catarratto, Vermentino, Garganega, Timorasso, Carricante, Grillo. Anche se non del tutto autoctono il Friulano.

Al di là del gioco, e dell’implicito invito a manifestare le vostre preferenze, magari motivandole, credo che sia importante rivendicare una sorta di “orgoglio bianchista” per la vitienologia italiana, perché viene molto spesso sottovalutata dalla critica internazionale in modo francamente ingeneroso e del tutto immeritatamente.

Non siamo solo un Paese da grandi rossi, insomma, ed è bene ricordarlo e sottolinearlo.

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