Per UIV - elaborazione dati Istat - l’export del vino italiano nel primo trimestre è molto positivo (+18,3% a valore). Prosegue il boom degli spumanti trainato dal Prosecco, +35,6%, e si prevede di raggiungere entro fine anno 1,1 miliardi di bottiglie.
In mezzo a tanti guai, tra Covid che sembra stia riprendendo e pericolosi sviluppi del conflitto in Ucraina, tra siccità e inflazione galoppante, arriva una notizia che sembrerebbe addirittura buona. Sull’ultimo numero del Corriere Vinicolo, organo dell’Unione Italiana Vini, si legge che l’export del vino italiano sta andando molto bene. Nel primo trimestre il fatturato è arrivato a 1,7 miliardi di Euro, che significa un incremento del 18% sui dati dell’anno scorso, che già erano da record.
Non si ferma il grande successo del Prosecco (+40% a valore, +11,7% il prezzo medio), ma anche negli altri settori, quelli dei vini fermi, i dati sono molto positivi, nonostante, come era possibile prevedere, i mercati dei paesi belligeranti siano pressoché fermi.
Certo, i produttori devono affrontare situazioni anche molto critiche. È difficile approvvigionarsi di vetro, di imballaggi, il costo dell’energia è alle stelle anche per loro e la siccità sta creando problemi serissimi, con una possibile contrazione delle produzioni piuttosto preoccupante.
Però un +18% per l’export non se lo aspettava nessuno. Poi, è ovvio, bisognerà analizzare il dato con attenzione, vedere se sta aumentando, ad esempio, il costo medio per bottiglia esportata, il che significherebbe una migliore posizione per i vini italiani sui mercati internazionali. Però tutto sembrerebbe dire che per adesso non ci si può lamentare e che le cose stanno andando sorprendentemente meglio del previsto. In un momento come questo una buona notizia fa bene al cuore.