In una gelida e nevosa giornata invernale, è stato presentato il nuovo Brunello di Montalcino dei fratelli Ripaccioli, che nasce nel vigneto dedicato sulla collina di Montosoli.
Dopo aver attraversato una copiosa nevicata, giungiamo finalmente a Canalicchio di Sopra incredibilmente incolume dalle avverse condizioni climatiche. L’occasione è rappresentata dalla presentazione del nuovo cru aziendale di Brunello di Montalcino: Montosoli. In realtà il vigneto si trova nella zona delle Gode di Montosoli nella parte settentrionale della collina dove il galestro si tinge di note leggermente argillo-sabbiose, mantenendo comunque il carattere del versante classico più galestroso e verso sud (quello dei Baricci, di Caparzo e di Altesino).
L’azienda Canalicchio di Sopra negli ultimi quindici anni ha fatto un salto in avanti qualitativo enorme passando da essere una azienda storica di Montalcino, le prime annate imbottigliate risalgono alla fine degli anni Sessanta, ad una delle migliori della denominazione. Il merito di tutto questo va ai tre fratelli Ripaccioli: Francesco, front man aziendale, Marco, che si occupa delle vigne e della cantina, e Simonetta che si occupa dell’ospitalità nel relais aziendale, peraltro bellissimo e con una colazione strepitosa.
L’azienda si trova nella zona alta dei Canalicchi (su questa zona molto vocata del versante nord leggi qui) e le vigne sono tutte parcellizzate. Dopo una lunga ricerca sono state scelte alcune parcelle dalle quali fare dei cru, il primo fu il Casaccia con l’annata 2015, mentre con la vigna Mercatale, la più vecchia, si fanno le riserve quando escono. Francesco ci tiene a puntualizzare che la nascita di questi cru non va a depauperare il Brunello annata, che rimane il vino più importante dell’azienda in quanto detta lo stile aziendale.
Sono delle peculiarità aziendali che esaltano alcuni caratteri dei terreni di proprietà. Da qui l’idea far debuttare il Brunello Montosoli in una annata, come la 2018, estrema come piovosità e temperature basse, che non sono le condizioni ideali per questa zona. Il vigna Montosoli segue la filosofia aziendale che prevede macerazioni in vasche di acciaio per oltre tre settimane, un lungo affinamento in botti da 25 e 50 ettolitri che si protrae oltre i 30 mesi in rovere slavo e francese di vari bottai.
Durante la degustazione sono state presentate anche le annate future di questo cru, come la 2019, veramente fantastica, che verrà imbottigliata a breve; la 2020 estremamente equilibrata e bevibile, mentre per la 2021 è troppo presto per darle un carattere.
Ma come è questo debutto? Molto positivo, leggi la scheda allegata cliccando sul nome del vino.