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Le degustazioni verticali

Affrontare la degustazione verticale di tutte o quasi tutte le annate di un vino, permette di capire profondamente quel vino, la sua storia, la sua evoluzione stilistica e il contesto nel quale si è sviluppato.

Uno dei modi più efficaci per capire profondamente un vino, specialmente se adatto a lunghi invecchiamenti, è quello di affrontarlo in una degustazione verticale. Tra i produttori più classici è anche un modo per far capire le evoluzioni, anche stilistiche, che in diverse epoche quei vini hanno manifestato. Anche tra le etichette più classiche e tradizionali è possibile rilevarne diverse.

Così c’è un Barolo Monfortino pre e post 1985, un Brunello Riserva Biondi Santi pre e post 1995, un San Leonardo pre e post 2000, tutti aspetti che dipendono da elementi legati all’entrata in azienda di nuove generazioni, di nuovi collaboratori, ad esempio, e non soltanto dalla differente espressione dei vari vini in relazione ad annate e ai relativi andamenti stagionali. Da queste degustazioni si possono ricostruire storie aziendali, insomma, che contribuiscono a far capire meglio e più profondamente vini di grande qualità che per quanto vengano talvolta definiti “tradizionali” hanno comunque avuto cambiamenti nel corso degli anni.

Qui su DoctorWine ne abbiamo pubblicate molte. Sassicaia scritta dal sottoscritto, Monfortino realizzata da Marco Manzoli, Tenuta Nuova di Casanova di Neri di Riccardo Viscardi, ultimamente Amarone di Masi, e poi Stefania Vinciguerra sta preparando la verticale storica di San Leonardo che abbiamo effettuato di recente, Iolanda Maggio quella della Riserva Ducale Oro di Ruffino, la redazione sta facendo quella del Frascati Luna Mater di Fontana Candida, davvero sorprendente. Ma solo per citarne alcune, perché in dodici anni di vita del nostro sito ne abbiamo davvero realizzate moltissime (basta andare nella sezione del sito Degustazioni/La Verticali) e crediamo siano state utili sia a noi sia ai nostri lettori per avere una chiave di lettura più approfondita ed efficace.

Poi ci sono i gusti e le convinzioni personali, ovviamente, ma secondo me se sono supportati da una conoscenza “importante” si può arrivare a una consapevolezza che renda giustizia a molti vini che rappresentano la storia della nostra enologia. E le degustazioni verticali sono un formidabile strumento in questo senso.

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