Tutti abbiamo negli occhi le immagini della devastazione che si è abbattuta non molti giorni fa sulla Romagna, non ci sono parole per commentarla. Auguriamo ai nostri amici romagnoli di venirne fuori quanto prima, con la forza, il coraggio e l’approccio positivo alla vita che li contraddistingue.
Non ci sono parole per commentare la tragedia e i disastri che il 16 e il 17 maggio hanno colpito la Romagna, che ora è in ginocchio. Quella gente ne verrà fuori, ovviamente, perché è forte, coraggiosa e sorridente, ma ora ha bisogno della solidarietà di tutti noi, perciò non sono Romagna mia, ma Romagna nostra.
Sono in contatto con amici romagnoli, con Ruenza Santandrea, con Alessandro Rossi, Patrizio Gorini, Francesco Bordini, che mi hanno raccontato e hanno vissuto momenti drammatici come molti altri, e ho ancora il ricordo di quelle campagne, di quelle vigne che come diceva Veronelli ho “camminato” negli ultimi due anni per partecipare alla realizzazione del libro Romagna Mosaico di Vita a cura del Consorzio Vini di Romagna, e al quale hanno collaborato, tra gli altri, Carlo Lucarelli, Marisa Fontana, che è un’agronoma formidabile, e persino Gianni Morandi.
Ho negli occhi i vigneti di Modigliana e di Brisighella, colpiti duramente, e quelli di Marzeno, di Bertinoro, di Imola. Vorrei abbracciare tutti i miei amici viticoltori, che mi hanno insegnato a conoscere profondamente quei luoghi e la gente di lì. Non basta, ovviamente, ma qualcosa per aiutarli mi verrà in mente e con velocità, perché bisogna risollevarsi il più presto possibile.
La foto che pubblichiamo in apertura gira sui social media, a me è stata mandata in condivisione da Ruenza Santandrea, è indicativa del carattere dei romagnoli, gente che non molla e che anche nei momenti più difficili spesso ha un sorriso e una battuta per tutti. Coraggio amici miei, sono con voi e troverò il modo per darvi una mano quanto prima.