In provincia di Frosinone, la famiglia Macioce, partendo dalle vecchie ricette di zio Vittorio, propone prelibatezze che sono un’ode al gusto e alla grande tradizione pasticcera italiana.
C’era una volta, in un paesino della Valle di Comino a ridosso dei monti laziali che guardano all’Abruzzo, nei primi anni del ‘900, un bambino, orfano di padre. Vittorio Macioce il suo nome e, come era solito in quegli anni, ben presto inizia a lavorare per aiutare la famiglia a mantenersi. Erano anni duri quelli tra le due guerre un po’ ovunque ma Don Pasquale Di Tullio, titolare dell’omonima pasticceria dove Vittorio lavora ben presto si accorge delle capacità di questo ometto dal fisico minuto ma dallo sguardo attento e vivace e gli offre la possibilità di specializzarsi presso la pasticceria LaTour che serviva la casa reale, in via Cola di Rienzo a Roma.
Immaginate questo ragazzino, solo e forse anche un po’ spaventato, che parte per la Capitale con tanti sogni nella testa e con la sua casa nel cuore. Nella pasticceria LaTour Vittorio fa una “scoperta”: il cioccolato. La lavorazione dei cioccolatini, il temperaggio, la copertura dei bon bon…e ne è folgorato. Dopo alcuni anni, tornato ad Alvito, il suo paesino, porta con sé questo tesoro di conoscenza e dà nuova veste al tipico dolce della zona: il torrone morbido di pasta reale.
Inizia così una piccola rivoluzione, il dolcetto di origine settecentesca fatto di pasta di mandorle realizzata con zucchero, acqua e mandorle raffinate, lavorate fino ad ottenere un composto morbido e cotto per alcune ore a bagnomaria, arricchito da profumati canditi viene da Vittorio Macioce vestito da un sottile e croccante strato di cioccolata fondente ed è subito un successo. Vittorio continua per anni a lavorare nella pasticceria di Don Pasquale anche dopo il cambio di proprietà finché nel 1986 Paola Macioce, nipote di Vittorio, decide di aprire una pasticceria tutta sua con sua cognata Virginia Pica e con il prezioso supporto di Zio Vittorio. Inizia, così, una nuova sfida e attraverso lo studio delle vecchie ricette nasce finalmente la Pasticceria Macioce.
Sono passati più di novant’anni da quando Vittorio ragazzino partì per Roma e oggi ad Alvito la volontà, la dedizione e caparbietà di zio Vittorio viene ancora portata avanti da Paola e Virginia e dai tre nipoti Elisabetta, Eleonora e Michele. Questo è un bellissimo e dolce esempio di quello che l’artigianalità unita l’ingegnosità tutta italiana riesce a fare, questo è un baluardo di bontà forte dell’esperienza, passione e cura maniacale dei dettagli che scorre nel dna di questa famiglia.
Le ricette dei cioccolatini si sono ora arricchite, la fantasia e il gusto delle donne di casa a fare da traino: troviamo accanto al classico Torrone Regina (pasta reale con aggiunta di pinoli e ricoperta di cioccolato fondente), dei torroni con pasta reale al caffè, alle nocciole del Piemonte Igp, ai pistacchi di Bronte, al bergamotto e tra gli ultimi nati quello alla ratafia.
Tutta la lavorazione è fatta artigianalmente, ogni ingrediente selezionato da produttori scelti con cura, ogni passaggio eseguito come fosse il cesello di un cammeo, ogni singolo torrone è confezionato a mano con dita svelte e precise. Insomma un’ode al gusto e alla grande tradizione pasticcera italiana. Accanto ai torroni nella bottega si trovano anche crostate di visciole, fagottini di frolla alle mele, le brioche per la colazione e la domenica anche qualche rustico salato. Queste le storie a cui dovremmo continuamente guardare, questa la volontà e la dedizione a cui dovremmo tutti ispirarci.
Assaggiare per credere.