Abbiamo deciso di riproporre oggi una degustazione straordinaria ed unica che ci propose nel 2014 Vinogodi, alias Marco Manzoli, che voleva festeggiare a modo suo i 90 anni del Monfortino. L’abbiamo aggiornata con gli assaggi delle ultime annate e con i vari riassaggi, fino ad arrivare all’annata ora in commercio, la 2019 .
Presentazione di Daniele Cernilli

100 anni? In effetti si favoleggia anche di bottiglie del 1922, ma è dal 1924 che quel vino, allora prodotto da Giacomo Conterno, esce sul mercato.
Era un’epoca nella quale la stragrande maggioranza della produzione era composta da vini sfusi, consumati quasi solo nei luoghi di produzione. Il Monfortino fu il primo vino “contadino” ad assurgere a fama almeno nazionale. Con l’esclusione delle prime annate (quando in etichetta si leggeva anche “Extra Barolo”) si chiamava solo “Vino Monfortino” e la cosa andò avanti fino a metà degli anni Sessanta.

Giacomo prima e suo figlio Giovanni poi volevano così sottolineare con orgoglio le origini “monfortine” del loro vino. Un rosso eccezionale fin da subito, dalla longevità imbarazzante, oltre che sorprendente.
Oggi, dalla scomparsa di Giovanni diversi anni fa, c’è suo figlio Roberto, un uomo altrettanto rigoroso, che dal padre ha ereditato molte cose, compresa una certa riservatezza molto langarola. Questa verticale, in un certo senso, è la storia della sua famiglia attraverso il vino più prestigioso che abbiano mai fatto.
Dal 1985 Giovanni e poi Roberto si sono avvalsi dei consigli del professor Donato Lanati. Un amico di famiglia assai più che un consulente. Una parte del merito per aver fatto del Monfortino un mito, va anche a lui.
Il Monfortino visto da Vinogodi
Data l’eccezionalità del tema, ho ripercorso l’intera storia produttiva di questo vino simbolo, degustando non tutte le annate disponibili ma una rappresentanza significativa per ogni decennio, così da valutarne la straordinaria longevità.
La gioventù
Cominciamo dal Monfortino “giovane”, cioè dalle annate successive al 2000. Il vino nasce fra Serralunga D’Alba e Monforte D’Alba dai vigneti storici della Cascina Francia, proprietà della famiglia Conterno dagli anni Settanta. Un cru straordinario capace di offrire uve di qualità assoluta. La cura in vigna è maniacale, le macerazioni sono lunghissime e il riposo in botte grande avviene con calma quasi monastica.
Pur essendo commercializzato quando molti vini stanno già declinando, da giovane il Monfortino mostra un equilibrio sorprendente, unito a vigore e a quella percezione inequivocabile che la sua vita sarà molto lunga.
La sintesi di questa prima fase: il Monfortino giovane è un cavallo brado da domare, ma già regala sensazioni di austerità, equilibrio e potenziale senza pari.
La maturità
Pur essendo uno dei vini più longevi al mondo, anche il Monfortino segue una parabola evolutiva. Premetto che le bottiglie degustate provenivano da condizioni di conservazione ottimali: 12–15 °C, umidità 70–80%, buio totale e assenza di vibrazioni.
Le varie verticali confermano un quadro chiaro: all’esuberanza quasi sfrontata dell’adolescenza segue una maturità che porta complessità sensoriale, articolazione sublime e una capacità di beva straordinaria, rendendolo un campione indiscusso della tipologia.
Riassumendo: dopo i 15 anni il Monfortino assume caratteristiche proprie: grande complessità, evoluzione continua nel bicchiere, bevibilità irresistibile. Nelle annate classiche raggiunge qui il suo apice, ma la sua corsa al piacere sarà ancora lunghissima…
La piena maturità

Colpisce come, pur attraverso i decenni, il Monfortino conservi una cifra stilistica coerente, basata su eleganza, finezza, sobrietà ed equilibrio: il vero segreto dei grandi vini. Non è mai stato un vino di grande estrazione cromatica; nasce rosso tenue e rimane su tonalità relativamente chiare anche con l’età.
I profumi, con il tempo, si fanno eterei, leggiadri, quasi orientaleggianti. L’acidità, leggendaria, sostiene una freschezza sorprendente anche dopo lunghissimi anni, regalando emozioni pure e memorabili.
In sintesi: il Monfortino ha una parabola evolutiva lunghissima, quasi interminabile. Non basterebbero due generazioni a vederne la fine definitiva. Comincia a dare il meglio tra i 10 e i 15 anni, tocca il vertice—nelle grandi annate—fra i 40 e i 60 anni, e declina con lentezza estrema fino a sfiorare il secolo di vita.
Per tutti i vini, l’uva è – naturalmente – 100% Nebbiolo. Lunghe macerazioni in botti grandi di rovere per la prima fermentazione, seguite da fermentazione malolattica e maturazioni lunghissime (anche 7 anni) nelle stesse botti.
Barolo Riserva Monfortino 2019
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 2.000,00
Rosso intenso con nuance granate. Infinite sfumature floreali, arricchite da note mentolate, di fragoline in gelatina, spezie nobili e garrigue. Bocca imponente per fase estrattiva, complessità tannica e freschezza che lo farà durare in eterno. Persistenza infinita.
Barolo Riserva Monfortino 2015
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 1.500,00
Rosso intenso e luminosissimo. Poderoso l’incedere olfattivo, con rose macerate, violetta, geranio. Speziato e balsamico, si allarga su note di sottobosco, poi cuoio nobile, tabacco dolce, cacao. In bocca mostra forza estrema e nello stesso tempo seducente, con carattere austero, corpo pienissimo, grande capacità stimolante, con trama tannica serrata ma finissima.
Barolo Riserva Monfortino 2014
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 1.400,00
Rosso vivo, cangiante, senza concentrazioni eccessive. Impressionante l’intensità dei profumi, con note mentolate e balsamiche, aghi di pino, fruttini rossi di sottobosco e anguria fresca, ribes e lamponi, rosa canina macerata. La bocca è di tensione straordinaria, con tannini di finezza. Semplicemente sorprendente, forse il più grande Monfortino degli ultimi vent’anni.
Barolo Riserva Monfortino 2013
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 1.300,00
Rubino netto dalle sfaccettature cromatiche affascinanti. Profumi relativamente compressi, poi si apre con sensazioni iodate e balsamiche, un fruttato ancora ben presente, floreale all’inverosimile. Bocca splendida per vivo rapporto acido-tannico, stimolante, saturante, austera ma di bevibilità assassina. Vino straordinario.
Barolo Riserva Monfortino 2010
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Punteggio: 100/100
Prezzo indicativo: € 2.000,00
Per la nostra Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2018 fu il vino rosso dell’anno.
Colore crepuscolare da manifesto del nebbiolo. I profumi incredibilmente intensi e variegati, di rose e glicine, di fragoline e lamponi, di sottobosco autunnale, di brughiera con balsamicità ammaliante. Bocca austera, potente, impressionante per lunghezza, con trama tannica fittissima seppur conciliante. Un fenomeno sensoriale. Uno dei più grandi Monfortino della storia. Sarà il tempo a determinare il gradino del podio di questo leviatano nella sua storia quasi secolare.
Barolo Riserva Monfortino 2008
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Punteggio: 98/100
Prezzo indicativo: € 1.250,00
Non ha la potenza dei 2006 o 2004, ma è sempre molto affascinante.
Rubino granato classico. Profumi suadenti e ammalianti con note balsamiche nettissime, frutta rossa matura, una speziatura come pochi. Le erbe officinali compongono un quadro unico. È raffinato, vigoroso, equilibrato, espressivo. La bocca oppone leggera resistenza per trama tannica fittissima, maestosa. La sua persistenza è epica.
Barolo Monfortino Riserva 2006
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Punteggio: 98/100
Prezzo indicativo: € 1.500,00
L’ho seguito già dalle grandi botti nella cantina di origine, assaggiato molte volte prima dell’uscita.
Rosso mai particolarmente carico, ma luminoso e cangiante. Naso esplosivo di rose, glicine, sfalcio di fiori, ricco di note speziate e balsamiche. Poi frutta estiva, cocomero e susina, ma anche agrumi. Bocca impressionante, con matrice di straordinaria fattura, stimolante per acidità viva e tannini di una fittezza epica. Un portento per il palato col quale litiga quasi violentandolo ma che il palato allenato ed esperto, provocato all’inverosimile, brama domare come un cavallo imbizzarrito. Impressionante…
Barolo Riserva Monfortino 2005
Punteggio: 94+/100
Prezzo indicativo: € 1.350,00
Impatto visivo magnifico, rosso chiaro brillante. Così come quello olfattivo, che rimanda alla rosa, alla viola del pensiero, a un geranio curato con amore. Lo spettro però si allarga successivamente, con l’ossigenazione, alle erbe officinali, all’anguria matura. La bocca è fresca, minerale, con quella leggera asperità tannica che tanto stimola il palato. Un portento di bevibilità, forse il Monfortino più pronto del nuovo millennio assieme all’annata 2000.
Barolo Riserva Monfortino 2004
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 1.800,00
Il famoso 100/100 di Robert Parker. Straordinario pure questo, anche se meno imbizzarrito del 2006, poiché si avvantaggia di un paio d’anni di bottiglia che senza dubbio gli hanno fatto bene.
Il colore è il solito, luminoso ma mai troppo intenso. Il naso davvero poliedrico, le sensazioni esplodono nel tempo nel bicchiere, con la solita leggera anguria, violetta del pensiero, mentuccia, sottobosco vario. Bocca solenne, persino altezzosa, austera, devastante per stimolazione. Finale eterno, indimenticabile…
Barolo Riserva Monfortino 2002
Punteggio: 97/100
Prezzo indicativo: € 1.500,00
Annata strana con conseguente Monfortino originale e, per certi versi, stilisticamente anomalo. Mai ti saresti aspettato nulla del genere in annata tanto infelice. Roberto (Conterno) l’ha interpretata in maniera magistrale rischiando e attendendo il periodo migliore per la raccolta delle uve, tanto da promuovere l’intera produzione di Cascina Francia a Monfortino. Per anni ha avuto dubbi nell’operazione, ma l’evoluzione in botte nel tempo l’ha convinto in questa direzione.
Ricco fin dal colore. Il naso è fortemente stratificato e balsamico, come non è raro da sentire su questo vino, ma non a questo livello. Non è enorme, anzi, è fortemente connotato da equilibri rasentanti la perfezione. Varia un po’ nell’intensità, non acuta come i mostri 2004 e 2006, ma tutt’altro che depressa. Grande la nota di geranio e di caffè arabica, chiaramente su sottofondo dei soliti frutti rossi. Bocca maestosa, ancora digrignante, mai arrendevole. Non durerà cent’anni, ma ci andremo vicino.
Barolo Riserva Monfortino 2001
Punteggio: 95+/100
Prezzo indicativo: € 1.800,00
Solenne nell’incedere, fin dal colore rosso vivo, integro dopo due dozzine d’anni dalla vendemmia… eppure sembra stia sbocciando solo oggi con le caratteristiche che gli sono proprie. Il naso è di una complessità impressionante, nel bicchiere evolve di continuo senza soste per ore. Le note minerali quasi uniche, la struttura multistrato che permette a ogni snasata una sensazione nuova, dal cardamomo al ginger, dal rabarbaro al ribes, dalla solita (e qui Roberto Conterno mi denuncerà o toglierà la parola…) nota di anguria stupendamente caratterizzante. La bocca è vivissima e vivace, stimolante, indomabile. Un Monfortino di grande razza e autorevolezza.
Barolo Riserva Monfortino 2000
Punteggio: 93/100
Prezzo indicativo: € 1.500,00
Qualcuno storcerà la bocca, ma è l’ennesimo, grande Monfortino. Chiaro, senza la baldanza di altre annate; l’annata calda, però, gli dona rilassatezza e universale capacità interpretativa.
Il colore è relativamente chiaro. Gli aromi sono fruttati, quasi rotondi, di facile presa. La bocca è setosa, stimola il palato rendendosi quasi indispensabile, una sorta di dipendenza. Il bicchiere si svuota in un amen. Non ha quell’acidità guizzante solita né il corredo tannico abrasivo cui ci ha abituato da giovane. Quest’annata non camperà i “soliti” cent’anni ma è un portento di bevibilità e ha un’intellegibilità forse unica rispetto a tutte le annate del primo decennio del secolo.
Barolo Riserva Monfortino 1999
Punteggio: 96+/100
Prezzo indicativo: € 1.600,00
Monumentale e quasi sovrapponibile al 2001, ma con struttura e prospettiva di vita ancora superiori.
Straordinario il colore luminosissimo e trasparente, seppur con le prime note granate sull’unghia. Al naso una nenia inenarrabile di sensazioni suadenti ci introduce – con il vecchio millennio – in una dimensione nuova organolettica. Il corredo aromatico, variegatissimo, si muove su uno spartito più solenne e articolato, fatto di semitoni elevati e una marcia quasi trionfale con l’ossigenazione, con una balsamicità affascinate corredata da foglie di alloro e mentuccia, di incensi alla Leroy. La bocca è coinvolgente, ricca, ancora non perfettamente levigata ma senz’altro arrotondata, stimolante e carezzevole. Impressiona la persistenza infinita.
Barolo Riserva Monfortino 1998
Punteggio: 92+/100
Prezzo indicativo: € 1.600,00
Un Monfortino “pronti-via” … innamora la sua presenza scenica non prevaricante, quel colore un po’ retrò che anticipa sensazioni pronte ma non certo in declino. Il naso è di sottobosco, di frasche, di humus rugiadoso, di licheni, con primi segnali fungini nobili. La bocca quasi sottile rispetto ai fratelli, la sensazione è di bevibilità estrema e di ristoro dopo la deglutizione. Non si affanna mai per stupirti, è un Monfortino classico e pronto per esser goduto.
Barolo Riserva Monfortino 1997
Punteggio: 94/100
Prezzo indicativo: € 1.700,00
Nonostante il contrastante giudizio dato all’annata dalla critica, prima esaltante, poi assai deludente, il Monfortino ’97 è una delizia.
Il colore subito lascia un po’ perplessi per le note granate decise. In realtà è solo apparenza, il vino ha caratteristiche integre e di grande impatto. Già dai profumi, assai originali, di confettura di amarene, di more, di melograno. La nota di anguria leggerissima si rivela solo dopo abbondante ossigenazione. Continua con sfalcio d’erba, persino floreale quando appare la camomilla, così come i primi segnali agrumati. Vino da berne a secchi…
Barolo Riserva Monfortino 1996
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 2.000,00
Uno dei più grandi Monfortino e, nello stesso tempo, meno compresi. All’uscita lasciò in tanti sorpresi per le durezze e la riottosità nel concedersi, pur dotato di una struttura estremamente potente. Non tutti avevano compreso il suo enorme potenziale. Oggi è un vino solenne.
È praticamente intatto nell’aspetto, rosso relativamente chiaro e luminoso, trasparente. È potente fin dal naso, memorabile per solidità e rigore. Baciato da annata memorabile in Langa, si distende serafico su note quasi ematiche, ferrose, di rosa macerata, di agrifoglio. Entrato in bocca ha ancora una trama tannica terribilmente efficace, graffiante e insensatamente accattivante. Pericoloso per attrazione fatale, rimane forse una delle più grandi versioni di sempre.
Barolo Riserva Monfortino 1995
Punteggio: 96/100
Prezzo indicativo: € 1.700,00
Cangiante per bellezza senza riserve. Colore con le prime nuance aranciate, ma è solo una civettuola consuetudine che lo accompagnerà d’ora in poi in tutte le annate, anche le più vecchie, pardon, mature. Il naso di una leggiadria solare, piacevolissima; si rincorrono sensazioni iodate e balsamiche soffuse, incensi e spezie. Finale sontuoso con tabacco da pipa stile Haut Brion. È la bocca, che mette tutti quasi in soggezione con l’incedere impettito, rigoroso e austero. Il finale, come al solito, di lunghezza inusitata.
Barolo Riserva Monfortino 1993
Punteggio: 94/100
Prezzo medio: € 1.300
Annata relativamente “consistente” per Monfortino, ma che dimostra, anche in annate non eccezionali, di quanto questo vino possa riflettere aspetti di finezza e longevità.
Rosso chiaro con nuance aranciate. I profumi sono distillati di petali di rose essiccate, corteccia, terriccio di sottobosco, leggerissimo agrume. La bocca è apparentemente esile, con tannini finissimi e risolti, ma la freschezza ancora sostiene una struttura setosa e con buona persistenza.
Barolo Riserva Monfortino 1990
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Punteggio: 98+/100
Prezzo medio: € 2.000
Significativo colore rosso granato di ottima intensità, integro. Al naso un’esplosione di rose essiccate e macerate, viola di campo, confetture di amarena, con sbuffo delizioso di anguria in mostarda. Le note balsamiche riempiono le narici con notevole verticalità. La bocca è setosa, ampia, strutturata, con tannini fittissimi in via di risoluzione, energico e vivo, di persistenza lunga e appagante.
Barolo Riserva Monfortino 1988
Punteggio: 91+/100
Prezzo indicativo: € 1.600,00
Bevuto più volte negli ultimi anni, ha dato riscontri contrastanti. Alcuni dubbi vertevano sulla tenuta del tappo, in alcuni casi assai minato nella consistenza, cui corrispondeva un riscontro problematico del vino. Anche quando non ci sono stati dubbi, però, non ha mai dato la sensazione di versione storica del nostro fenomeno enologico, nonostante l’annata celebrata dalla critica.
Di colore rosso chiaro tendente all’aranciato, il naso sempre variegato di sottobosco, di humus, quasi fungino, seppur nobile. La base fruttata ormai quasi completamente risolta, così come la bocca, seppur setosa, ma con grip papillare non ai vertici come al solito.
Barolo Riserva Monfortino 1987
Punteggio: 96/100
Prezzo indicativo: € 1.800,00
Questo, invece, nonostante l’annata considerata poco più che “classica” (l’equivalente per una donna che non brilla per avvenenza, etichettata “simpatica”), è un vino straordinario, tra l’altro uno dei preferiti dal povero Giovanni Conterno (padre di Roberto e carissimo amico personale).
Integro, strabiliante per soave delicatezza ed equilibrio, buttato sulla radice, tabacco dolce, liquirizia in stick, con una violetta del pensiero di sottofondo sognante. Riappare l’agrumato che amo tanto, il fungo chiodino di sottofondo. La bocca terribilmente efficace per acidità guizzante, setosità senza pari, suadenza impressionante. Difficile resistergli, quasi all’apice della sua bontà a 25 anni dalla vendemmia.
Barolo Riserva Monfortino 1978
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Punteggio: 99/100
Prezzo indicativo: € 3.000,00
Fenomenale. Anche in questo caso, la maturità è riuscita a donargli connotazione e sfumature che la gioventù gli negava. Questo 1978 è pura poesia sensoriale.
Il colore rimane luminoso seppur sempre più tenue. Gli aromi sono inebrianti, dove la prevalenza ormai è data dalle note eteree e balsamiche. Non per questo la terziarizzazione ne ha depresso l’istinto eno-omicida a iperstimolare le papille, anzi: l’articolazione ormai è ai massimi livelli, difficilissimo seguirlo nella stupenda mobilità nel bicchiere, nell’ondivaga multimedialità delle sensazioni. La bocca è diventata un drappo di seta, accarezza dove prima quasi violentava. Vino di una energia ancora sorprendente, così come sorprendente è la sua infinita chiusura.
Barolo Riserva Monfortino 1974
Punteggio: 94+/100
Prezzo indicativo: € 1.800,00
Straordinaria anche questa annata di Monfortino giocata sui chiaroscuri.
Il colore è identico alla 1978, sembra non cedere mai se non per un’inferiore intensità aromatica. Il quadro olfattivo è anche in questo caso caratterizzato dal sottobosco, dalla rugiada sulle foglie caduche, dai porcini appena nati. Si scorge la solita mentuccia e qualche nota speziata, un vero tableau d’artiste. Sorprendente e commovente il ritorno finale di cacao amaro, di tabacco tipo Clan, ricco di sfumature balsamiche. Bocca sempre dominata da quell’acidità che lo rende eterno e che si assomma a tannini sottilissimi e setosi.
Barolo Riserva Speciale Monfortino 1971
Punteggio: 97/100
Prezzo medio: € 1.600
Rosso chiaro con ancora decise note granate e qualche riflesso aranciato. Esplode al naso con sensazioni balsamiche, quasi incensate, di eucalipto nell’incedere. Le classiche note floreali sono solo accennate, lasciando ampio spazio a un sottobosco rugiadoso, humus e radici, porcini e licheni. L’ingresso al palato è sontuoso, di gradevole e vellutata carezza, i cui tannini, abbondanti ma arrotondati, donavano una sensazione di morbidezza unita a immutata freschezza.
Barolo Riserva Speciale Monfortino 1970
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Punteggio: 99/100
Prezzo medio: € 1.500
Il colore è rosso granato intenso, di grande corpo fin all’apparire, con solo leggerissime note aranciate. Sorprende l’integrità cromatica. Il naso è molto articolato e di ottima verticalità, sorprendendo per le note agrumate, di rosa canina macerata, di rovo selvatico, con richiami alla mentuccia e liquirizia dolce. La bocca, vellutata e morbida, rimane di grande impatto strutturale, mostrando ancora viva freschezza su impalcatura glicerica importante. Lunghissima persistenza.
Barolo Riserva Monfortino 1967
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unteggio: 99/100
Vino da asta.
Siamo all’apice, alla piena maturità di Monfortino. Adoro quest’annata che si sta rivelando, negli anni, fra le più grandi. Questo è un vero, piccolo capolavoro.
Colore addirittura più integro delle due annate precedenti più giovani, con naso pirotecnico per varietà di sensazioni. Ricorda la sfaccettatura e intensità di un Pinot Noir, con grande florealità e una nota di testa sensazionale e acuta, come fosse un grandissimo tenore. La bocca è epica, da ricordarsi negli anni a venire…
Vino Monfortino Riserva 1964
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Punteggio: 99/100
Vino da asta.
Annata storica, Monfortino storico.
Il colore ha ancora un classico rosso chiaro “Barolo” con civettuole declinazioni aranciate, ma senza cedimenti, ancora vivo, trasparente e sostenuto. I profumi sono variegati come non mai, di confetture di frutti di bosco ma, soprattutto ultra speziati, di quelle spezie deliziose da arrosti, quali ginepro e chiodi di garofano, accompagnato da un’ormai irrinunciabile liquirizia dolce. Seguono senza soluzione di continuità, le note di eucalipto e di aghi di conifera. Come al solito, la bocca è un tessuto preziosissimo che accarezza il palato.
Vino Monfortino Riserva 1961
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Punteggio: 100/100
Vino da asta.
Devo dare ragione al direttore Daniele Cernilli, questo è forse fra i più grandi Monfortino bevuti e mai prodotto.
È granato chiaro con riflessi luminosi, brillanti, spaventoso per resistenza all’incedere del tempo. La sua terziarizzazione non solo è da manuale, ma proprio da sogno. I profumi sono qualcosa di quasi esoterico, rimandano all’oriente da una parte, alle fresche brughiere autunnali dall’altro. La mobilità nel bicchiere, anche in questo caso, impedisce un flash descrittivo, è in evoluzione continua, senza mai cedere di un millimetro. In bocca è freschissimo e sapido, minerale e setoso. Strabiliante, un vero fenomeno organolettico che rivaleggia con i più grandi vini del mondo da lungo invecchiamento.
Vino Monfortino Riserva 1958
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Punteggio: 98/100
Vino da asta.
Forse l’annata di Monfortino che più ho bevuto in vita mia, in quanto il nonno si riempì la cantina perché annata corrispondente alla mia nascita. Tra l’altro, lo aprii per circa nove compleanni consecutivi negli anni novanta. Anche di recente, però, un paio di bottiglie hanno fatto da corollario a bicchierate straordinarie e, sempre con un risultato commovente.
Integro, riassume tutte le caratteristiche di Monfortino maturo con forza, vigore, eleganza e complessità. Rimane il leit motiv della balsamicità diffusa, del cioccolato che ammalia e seduce, delle note di fungo nobile. La bocca ormai è apparentemente risolta perché il drappo è carezzevole, ma è una carezza vigorosa, fatta di equilibrio acido-tannico ormai consolidato. Vino da favola e in pieno vertice qualitativo.
Vino Monfortino Riserva 1952
Punteggio: 97+/100
Ormai siamo all’asta da antiquariato.
Davvero incredibile anche in questo caso.
Di colore granato carico, dimostra una materia ancora pulsante. Al naso comunica tutta la sua grande vitalità inebriandoti con le note mai urlate di pepe bianco, incenso, mentuccia, con un leggerissimo amaricante di corteccia di china, di rabarbaro. La bocca è paradossalmente poco incline all’accondiscendenza, è ancora austera, stimolante, energica. Finale eterno.
Barolo Riserva Monfortino 1947
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Punteggio: 100/100
Vino da asta.
Rosso chiaro, con decisi riflessi aranciati. I profumi sono di una fragranza e fascino che hanno pochi paragoni: intensi, variegati di balsamiche suadenze, di movenze feline per quanto si insinuano silenziose nel naso. Spezie orientali, incenso, confettura di arance. L’agrume rimane costante per tutto il tempo di sosta nel bicchiere. La complessità nel bicchiere, così come la sua mobilità, permette un susseguirsi di emozioni difficili da narrare. Quel che sorprende, è il non sopirsi dell’intensità.
La bocca è conturbante, sensuale, caratterizzata ancora da epica freschezza, apparentemente magra ma viva e pulsante. La texture è finissima, senza asperità, carezzevole. Si rimane stupefatti e si inneggia alla gioia di bere. Finale degno di una grande pièce teatrale, con un pirotecnico abbandono del palcoscenico che sembra non avere uno spazio temporale misurabile. Fenomeno sensoriale di livello mondiale.
Barolo Riserva Monfortino 1945
Punteggio: 97/100
Vino da asta.
È poco più che cerasuolo, rosso pallido con decise nuance aranciate. Dal colore sembra un vecchio vino ormai al capolinea, ma sono tante le sorprese che riserva. Il naso delicato e floreale, con impressionanti note balsamiche, delicate quanto una nenia, ma mai dome, sempre vive. L’ossigenazione lo arricchisce di note fogliose, di porcino, di corteccia. Si sviluppa nel tempo in algida e affascinante china e rabarbaro. La bocca compiuta, setosa, sostenuta da acidità pulsante. La sensazione di eternità è nell’aria, la fase evocativa sempre presente, con tanti decenni sul groppone che ne amplificano solo le rughe d’espressione di un’età senza tempo.
Barolo Riserva Monfortino 1943
Punteggio: Emozionalmente è da100/100, ma anche senza il contributo emotivo almeno 96+/100.
Vino da asta.
Di recente, ha scioccato tutti gli amici presenti. Un vino prodotto durante la seconda guerra mondiale, quindi estremamente evocativo. Bevendo questo fenomeno, si immaginavano le tensioni di chi lo produceva mentre suonavano probabili allarmi dovuti a qualche bombardamento.
Non stupisce solo l’integrità del colore, chiaramente aranciato carico, quanto quella dei descrittori, l’intensità formidabile, l’acidità ancora pulsante, l’emozione ancora trasmessa mediante le sue stupende proiezioni a quel futuro, oggi dopo oltre ottanta anni, che ce lo fa cogliere in questo stato di grazia… certo, trenta anni fa sarebbe stato all’apice, ma ha ancora tanto da dire…
Extra Barolo Monfortino 1941
Punteggio: 97/100
Vino da asta.
Colore aranciato carico, con ancora riflessi granata, di buona intensità a centro bicchiere. Il naso è terziarizzato ma tutt’altro che decrepito, anzi, in piena evoluzione. I profumi rimandano alle foglie secche, all’humus umido di sottobosco. Le note fungine sono nobili, di porcini e finferli, con bellissime note di tabacco dolce, di liquirizia, di licheni. La bocca setosa, fresca, che invoglia il sorso successivo senza cedimenti e lasciando un ricordo dolcemente carezzevole.
Extra Barolo Monfortino 1937
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Punteggio: 98+/100 ma emozionalmente 100/100 senza tentennamenti.
Una reliquia da asta. Se ben conservato non ha prezzo; comunque allo stesso livello delle massime espressioni mondiali, sia di Bordeaux che di Borgogna…
Riporto il commento scritto anni fa: “… le lacrime solcano il volto dei presenti a più riprese. Sono lacrime di gioia, di emozione, di stupore. Ci aspetta una bottiglia che ha visto la seconda guerra mondiale, la nascita della maggior parte dei padri dei presenti, poi il boom economico, poi i tempi nostri. È arrivata l’ora di deliziarci con l’espressione unica di tanta ispirazione e maestria eroica.
Il colore è cerasuolo, ma con le stesse sfumature integre. Raramente ho assaporato sensazioni così originali. Ha un filo conduttore con le annate recenti, ma tutto è virato al candore quasi vergineo del “mai assaggiato”. Soffuso, compresso, sempre note fungine lievi, fiori secchi, bergamotto, liquirizia. Ha la mineralità di un grande Chablis e l’acidità ancora croccante, il vero segreto di questa apparente eternità. L’equilibrio soffuso la sua vera forza. Inenarrabile il finale. Solo il rimpianto di non averlo bevuto qualche lustro prima, dove avrebbe raggiunto i vertici, ma ci siamo vicini, assai vicini…”.
Extra Barolo Monfortino 1934
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Punteggio: 98/100
Vino da asta.
Sorprendente il colore granato carico, con solo qualche riflesso aranciato. Così come impressionano i profumi, eccezionalmente verticali e dotati di grande articolazione e fascino, con note di cacao, infuso di tè verde, muschio, garrigue. La balsamicità è diffusa ma ben presente, sottofondo poetico dell’insieme degli aromi. Ritornano come di consueto le note agrumate. La bocca è un drappo di seta, finissimo, vivo, di lunghezza notevolissima con retronaso di eucalipto.
Extra Barolo Monfortino 1926
Punteggio: Anche in questo caso il voto è un 100/100 emozionale, ma non meno di 97/100 reali.
Prezzo ovviamente da asta, vale il discorso delle ultime annate presentate. Mi sono stati offerti oltre mille euro per una bottiglia di quest’annata, chiaramente proveniente dalla mia cantinetta, ma non la scambierei neppure per un maturo Aux Cros Parantoux di Jayer…
Qui siamo all’apoteosi dell’emozione. Il colore è aranciato relativamente carico, apparentemente potrebbe essere un dignitosissimo vino che ha fatto il suo tempo… Errore madornale, è uno delle primissime annate di Monfortino (per fortuna ne ho ancora quattro bottiglie, ma quante ne ho già bevute di quest’annata. Di più vecchie, in cantinetta, ho solo la 1924). Fra le più grandi in assoluto della sua storia.
Sarei troppo parziale nel descriverlo, per cui riporto il commento dell’amico Augusto, primario docente (e luminare) all’Università del Sacro Cuore a Roma: “I miei compagni della degustazione odierna mi devono perdonare perché pur condividendo pienamente la valutazione che il 1961 è stato il Monfortino che oggi si è rivelato il migliore, nella mia mente torna insistente, prepotente, invincibile, per quanto cerchi di controllarla, l’immagine di un vino: ha un colore aranciato rischiarato da riflessi luminosi, al naso è vivo e comunica aromi di foglie d’autunno cadute e l’odore della terra su cui si poggiano, c’è anche una nota dolce di petali di rosa lasciati appassire, di tè nero, di torrone, alternati a sangue rappreso e note fungine.
In bocca è avvolgente, conserva una sua acidità che sostiene un corpo in cui i tannini risolti consentono di percepire un’alternanza di note dolci e speziate che unite ad elementi nobili di terziarizzazione conferiscono al vino una leggerezza, una piacevolezza ed una persistenza veramente unici e indimenticabili. Questo vino, anche grazie ad un tappo che ne ha garantito una perfetta chiusura e ad una conservazione incomparabile, ha vinto la sua battaglia contro l’ossidazione e il tempo. Rimarrà per sempre impresso nella mia memoria”.
Monfortino 1924
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Punteggio: 100/100 emozionali
Prezzo in asta, in condizioni ottimali, non meno di € 5.000
Prima annata, storica, di Monfortino. È emozione pura solo aprire questo cimelio, con tappo relativamente corto ma legnoso, quasi inattaccabile persino con il cavatappi a lame.
L’emozione continua mentre si versa nel bicchiere, presentandosi di colore aranciato carico, nobilissimo, quasi impettito. I profumi sono particolarissimi: fumé, tabacco dolce da pipa, spezie forti quali ginepro e chiodo di garofano, Boletacee, fiori essiccati, con note di corteccia e cuoio, liquirizia in stick. La bocca è quasi impalpabile per finezza e leggerezza, ma lascia un ricordo indelebile di come riesce a progredire questo leviatano, secondo solo a celebri annate di Bordeaux. Ma non meno emozionante.








1 commento
Perchè fare soffrire poveri lettori in questo modo?