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Il Sauvignon è un vitigno che o si ama o si odia, dati i suoi forti profumi così caratteristici. Per gli amanti della varietà, ne proponiamo due di provenienze diverse, uno trentino (Vette di San Leonardo) e uno romagnolo (Vie di San Patrignano).
Se non avete nulla contro i profumi di bosso, di ortica, di menta, di frutto della passione o magari di foglia di pomodoro o peperone giallo, il tutto racchiuso in un vino, allora il Sauvignon fa per voi. Il carattere identitario di questo vitigno è così marcato che è impossibile non riconoscerlo. Certo, ci sono poi infinite sfumature che fanno sì che sia possibile trovare il Sauvignon per i nostri gusti, dalle caratteristiche estreme di quelli neozelandesi, intensi, penetranti ed estremamente verticali, a quelli francesi più gentili e cremosi, grazie anche alle fermentazioni in legno e agli affinamenti sui lieviti.
Oggi ve ne proponiamo due che sulla carta possono sembrare simili, ma che poi riescono a riflettere il proprio territorio, con le diversità dovute alle altitudini e ai suoli.
Il primo è il Vette di San Leonardo, prodotto nella tenuta dei marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga. Siamo in Trentino, a Borghetto d’Avio, nella zona dei Campi Sarni nella Vallagarina, un territorio unico nel suo genere, con le montagne a sovrastare le colline e il vicino Lago di Garda a mitigare il freddo, il che garantisce un microclima fresco e asciutto. È proprio dalle imponenti cime che incorniciano i vigneti da cui nasce che questo vino trae il suo nome.
Il secondo è un vino romagnolo, il Vie, che viene prodotto nella Comunità di San Patrignano. Fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 e portata avanti da suo figlio, questa comunità solidale è la più grande organizzazione al mondo per il recupero dei tossicodipendenti che, tra le tante attività, si dedicano anche alla produzione vitivinicola, con risultati davvero ottimi (la consulenza enologica è di Luca D’Attoma). I vigneti di San Patrignano si trovano sulle colline di Rimini, a pochi chilometri dal Mare Adriatico e dal Monte Titano. Mare e monte garantiscono elevati sbalzi termici e luminosità, nonché salinità, mentre i terreni argillosi donano struttura.
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Stefania Vinciguerra
Caporedattore di DoctorWine ma soprattutto giornalista professionista da trent'anni, di mestiere ne ha da vendere. Ha mosso i primi passi nel mondo del vino tanti anni fa, affascinata sulla via di Damasco da un corso Ais in cui, tra i docenti, si annidava proprio Daniele Cernilli. Quando poi ha iniziato a lavorare, si è sempre divisa tra una carriera più prettamente giornalistica (ottenendo...
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