Abbiamo in Italia dei veri protagonisti della scena enologica che hanno più di ottant’anni e hanno dedicato la loro intera vita al rinascimento del vino italiano.
Da diverse edizioni sulla Guida Essenziale ai Vini d’Italia assegniamo un premio che chiamiamo “Una vita per il vino” a un personaggio che ha segnato la storia della vitienologia italiana degli ultimi decenni. Quest’anno è toccato a Bruno Ceretto, famosissimo produttore di Langa, che ha da poco compiuto 86 anni. In passato abbiamo premiato Ambrogio Folonari, Massimo Bernetti, Emilio Pedron, Sandro Boscaini e Riccardo Cotarella, tutti come minimo ultrasettantenni, talvolta ultraottantenni, e tutti a vario titolo veri protagonisti della scena enologica italiana.
Ce ne sono tanti altri che meriterebbero un premio simile, ovviamente, e nelle prossime edizioni non mancheremo di prenderli in considerazione. I nomi? Piero Antinori, Nicolò Incisa, Angelo Gaja, Carlo Guerrieri Gonzaga, Marco Felluga tanto per citare i primi che mi vengono in mente. Tutti loro hanno dedicato la loro vita al vino, alle loro cantine, ai loro vigneti, con una determinazione formidabile, determinando a partire dagli anni Settanta e Ottanta quello che da più parti viene definito come il Rinascimento del vino italiano.
Molti di loro sono ancora decisivi nelle rispettive aziende, veri punti di riferimento ed esempi per le giovani generazioni che ereditano perciò un patrimonio di conoscenza, di esperienza e di passione davvero unico. Saranno anche dei “vecchi leoni”, ma ruggiscono ancora parecchio e spero vivamente che riescano a farlo ancora per molti anni.