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Dao e il suo elegante bistrot cinese

La famiglia Shu raddoppia e apre il Dao Bistrot a Piazza Bologna, un locale che rispetta sempre la tradizione cinese in cucina, mantenendo la qualità di Dao Restaurant, ma con una proposta più conviviale e per i giovani.

Una volta era il Dragone d’Oro di Roma, un punto di riferimento per i ragazzi universitari della zona, uno di quei ristoranti cinesi “anni ottanta” a buon mercato che tutti potevamo permetterci. Quante volte ci sono andata anche io, non tanto per il cibo che non era male, ma per la gentilezza dei proprietari e l’atmosfera casalinga che tanto mi mancava a quei tempi. Ahimè di anni ne sono passati un bel po’ e la famiglia Shu ha dettato il passo della trasformazione nella capitale dell’idea di ristorazione cinese “da battaglia”, portando qualità, ricette tradizionali e anche stile nelle sale dei suoi ristoranti.

Nel 2011, in zona Montesacro, nasceva Dao, un locale elegante, sobrio, che ti catapulta immediatamente nell’atmosfera orientale sia per gli arredi minimali, dai legni intagliati e dai quadri bellissimi alle pareti, sia per l’accoglienza di una gentilezza e cordialità cha parla una lingua a noi a volte troppo lontana.

Ora, lo scorso Gennaio, Jianguo ha raddoppiato, aprendo il Dao Bistrot a Piazza Bologna, in via Ogliastra, trasformando radicalmente il vecchio Dragone d’Oro: “Ho deciso di creare un locale che rispetta sempre la tradizione cinese in cucina, mantenendo la qualità di Dao Restaurant, ma con una proposta più conviviale, variegata e dinamica pensata per un pubblico anche più giovane”, ci racconta entusiasta.

Ci sono andata qualche giorno fa e come mi aspettavo sono rimasta super soddisfatta.

L’ambiente è minimalista ma non freddo, i colori scuri rendono gli ambienti raccolti, tutto il personale è molto cordiale e sorridente. La cucina è come promesso quella del fratello maggiore Dao ma in chiave più informale. Il menù è più snello ma non manca la magnifica selezione di ravioli che sono un must, i bao belli grandi, al vapore o alla griglia e anche una interessante selezione di contorni a base di verdure cinesi. Qui il consiglio è di ordinare tutto insieme e condividere con tutti i commensali. Sleghiamoci dalla concezione di “antipasto, primo e secondo” e divertiamoci a spiluccare dai vari piatti ordinati in ordine sparso così come vuole la tradizione orientale.

Ora, lo scorso Gennaio, Jianguo ha raddoppiato, aprendo il Dao Bistrot a Piazza Bologna, in via Ogliastra, trasformando radicalmente il vecchio Dragone d’Oro: “Ho deciso di creare un locale che rispetta sempre la tradizione cinese in cucina, mantenendo la qualità di Dao Restaurant, ma con una proposta più conviviale, variegata e dinamica pensata per un pubblico anche più giovane”, ci racconta entusiasta.

Ci sono andata qualche giorno fa e come mi aspettavo sono rimasta super soddisfatta.

L’ambiente è minimalista ma non freddo, i colori scuri rendono gli ambienti raccolti, tutto il personale è molto cordiale e sorridente. La cucina è come promesso quella del fratello maggiore Dao ma in chiave più informale. Il menù è più snello ma non manca la magnifica selezione di ravioli che sono un must, i bao belli grandi, al vapore o alla griglia e anche una interessante selezione di contorni a base di verdure cinesi. Qui il consiglio è di ordinare tutto insieme e condividere con tutti i commensali. Sleghiamoci dalla concezione di “antipasto, primo e secondo” e divertiamoci a spiluccare dai vari piatti ordinati in ordine sparso così come vuole la tradizione orientale.

Ora, lo scorso Gennaio, Jianguo ha raddoppiato, aprendo il Dao Bistrot a Piazza Bologna, in via Ogliastra, trasformando radicalmente il vecchio Dragone d’Oro: “Ho deciso di creare un locale che rispetta sempre la tradizione cinese in cucina, mantenendo la qualità di Dao Restaurant, ma con una proposta più conviviale, variegata e dinamica pensata per un pubblico anche più giovane”, ci racconta entusiasta.

Ci sono andata qualche giorno fa e come mi aspettavo sono rimasta super soddisfatta.

L’ambiente è minimalista ma non freddo, i colori scuri rendono gli ambienti raccolti, tutto il personale è molto cordiale e sorridente. La cucina è come promesso quella del fratello maggiore Dao ma in chiave più informale. Il menù è più snello ma non manca la magnifica selezione di ravioli che sono un must, i bao belli grandi, al vapore o alla griglia e anche una interessante selezione di contorni a base di verdure cinesi. Qui il consiglio è di ordinare tutto insieme e condividere con tutti i commensali. Sleghiamoci dalla concezione di “antipasto, primo e secondo” e divertiamoci a spiluccare dai vari piatti ordinati in ordine sparso così come vuole la tradizione orientale.

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