DegustazioniTerritori e vini

Caleidoscopio Siciliano

Si sente dire spesso che la Sicilia è un continente e nel mondo del vino questo è molto evidente girando per la regione e assaggiando i suoi vini, estremamente diversi ma molto territoriali.

Sicilia en primeur è uno degli appuntamenti più importanti del mondo del vino italiano, un focus annuale fondamentale per la comprensione della Sicilia enoica. Prende vita grazie ad Assovini Sicilia e ai suoi 80 soci partecipanti. Nove tour hanno scorrazzato gli invitati nelle zone viticole siciliane con varie visite ad aziende e siti archeologici o monumentali per gli appassionati di life style (non riesco a capire cosa voglia dire ma fa figo evidentemente).

Gli ultimi due giorni erano nella fantastica Taormina dove nel primo giorno si potevano seguire delle masterclass e degustare circa 400 vini presentati (un po’ troppi) mentre il secondo giorno ci siamo spostati a Radice Pura, vivaio di valore internazionale, dove abbiamo presenziato all’ennesimo convegno sull’enoturismo (c’erano molti dati tendenziali ma poche idee sulla elaborazione e messa in pratica degli stessi) e poi l’incontro con i produttori nelle postazioni a loro dedicate.

Quest’anno per il mio tour ho scelto una parte di Sicilia occidentale di grande interesse presente e futuro, che DoctorWine sta monitorando da tempo. Si trova tra la parte meridionale del comune di Monreale e si snoda lungo il Belice fino a Gibellina. Una zona interna quindi che possiede un’altimetria variabile, grandi escursioni termiche, una pluviometria regolare, buone riserve d’acqua e terreni variegati che ben si adattano a vari vitigni. Le migliori espressioni del Catarratto sono di questa zona (ora si chiama Lucido, peccato che tra i vari biotipi ci fosse il Catarratto Comune, il Catarratto Lucido e il Superlucido creando un’uniformità di nome che fa fare solo confusione; inoltre esiste il biotipo Lucido anche del Grillo quindi a voi i commenti se no mi querelano); anche il Syrah si esprime con una eleganza fuori dal comune, come alcuni Perricone e Grillo.

Ho visitato alcune cantine tra cui una novità: Candido una azienda in piena transizione generazionale con una bella tensione tra passato e futuro che ha presentato 2 vini interessanti.

Impressionante la crescita dell’azienda Feudo Disisa con un Catarratto Lu Bancu 2021 meraviglioso e l’azienda Alessandro di Camporeale con il Syrah MNRL 2019 pazzesco. Sempre solida ed affidabile il lotto dei vini di Rapitalà con l’ottimo Alcamo Vigna Casalj.

Nel tour era compresa Pantelleria con la visita a Donnafugata che con il suo Ben Ryè tiene in alto la fama isolana per i vini dolci, nata grazie a Salvatore Murana e a Marco De Bartoli. Un plauso al responsabile comunicazione dell’azienda Baldo Palermo che ha spiegato i valori dell’isola citando continuamente altri produttori e parlando soprattutto di territorio. Una “visione” che vorremmo incontrare più spesso.

Questi sono i vini che mi hanno colpito maggiormente in ognuna delle aziende visitate. Clicca sul nome per leggere la scheda.

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