La storica cantina campana Montevetrano è stata acquisita da Tenuta Ulisse. Silvia Imparato resta come garante della qualità produttiva dell’iconica azienda.
La cantina abruzzese Tenuta Ulisse ha acquisito Montevetrano, una delle cantine simbolo dell’enologia campana. Silvia Imparato che ha creato l’azienda negli ‘90 resta in cantina come garante della qualità della produzione e Riccardo Cotarella come consulente enologico.
Montevetrano: quando tutto cominciò
di Daniele Cernilli
Nella prima metà degli anni 90 ho conosciuto Silvia Imparato come fotografa e grande appassionata di vini all’enoteca Roffi Isabelli in via della Croce a Roma. La proprietaria era Clara Viscogliosi e quel posto era frequentato da una serie di personaggi che poi sarebbero diventati molto famosi nel mondo del vino. Eduard Steinbeckberg, che poi scrisse il libro sul Sorì San Lorenzo di Gaja era il guru del gruppo di avventori di quel winebar insieme a Luca Maroni, Renzo Cotarella e al notaio Giancarlo Perrotta che poi divenne il responsabile della Guida dei Ristoranti del Gambero Rosso e a Leonard Barkan che all’epoca era professore di letteratura inglese e storia dell’arte alla North West University di Ann Arbor. Erano un gruppo di esperti professionisti e appassionati.
Silvia Imparato e la nascita del suo vino
Silvia conobbe lì anche Riccardo Cotarella, fratello di Renzo. Gli disse di avere una proprietà proprio sopra Salerno, a San Cipriano Picentino dove c’erano anche alcuni ettari di vigneto. Gli chiese di darle una mano per fare un vino. Erano piantati Cabernet Sauvignon, un po’ di Merlot e qualche filare di Aglianico.
Così partì l’avventura. La prima annata fu il 1991. Poi la ‘92 e la ‘93 che divenne molto famosa. Soprattutto perché Robert Parker ne scrisse, avendone avute alcune bottiglie in maniera quasi “carbonara” proprio da Riccardo che le aveva portate in America per fargliele assaggiare.
Io all’epoca lavoravo per il Gambero Rosso, conoscevo Silvia e l’enoteca Roffi Sabelli ovviamente, e proprio lei mi portò alcune bottiglie per farmele assaggiare così come Cotarella le aveva portate a Parker.
Io pensai un po’ cinicamente “ecco un’altra che si è messa a fare il vino e non sa che cosa sta facendo”. Lasciai le bottiglie dietro la scrivania e me le dimenticai. Poi Marco Sabellico mi chiese: “Ma che sono quelle bottiglie che stanno là dietro da alcuni mesi?”. Risposi: “Non me ne parlare Marco, è un’altra di quelle pazzoidi che vogliono fare il vino e siccome la conosco ed è una bravissima fotografa non voglio mancarle di rispetto dicendole che di quel vino lì è meglio non parlare”, e Marco “Ma dai Daniele, almeno assaggiamolo così ci rendiamo conto”.
Il successo di Montevetrano
…e Marco aveva ragione! Abbiamo assaggiato quei vini, ’91, ’92 e ’93 ed erano veramente straordinari. Qualche giorno dopo uscì The Wine Advocate con dei punteggi spaziali e io chiamai Silvia Imparato per scusarmi.
“Silvia, scusami, ma ti ho veramente sottovalutato. i tuoi vini sono molto buoni e io stupidamente me li sono dimenticati dietro la scrivania. Se non fosse stato per Sabellico sarebbero rimasti lì per chissà quanto tempo”. Silvia si arrabbiò moltissimo e ci volle un bel po’ di tempo per cercare di restaurare i vecchi rapporti di amicizia. Però da allora, cioè dal Montevetrano del 1993 credo di non aver mai mancato di premiare un suo vino.
Le ultime annate sono straordinarie e quelli della Tenuta Ulisse che hanno rilevato l’azienda hanno fatto veramente un gran bell’affare.



