La grande azienda spumantistica di Conegliano propone un Prosecco Trieste Doc affinato a 22 metri di profondità sotto l’acqua del Golfo di Trieste.
Vi è mai capitato di osservare il vino… dall’acqua?
Guardare le terre dove si produce vino dall’acqua è un’attività che mi affascina tantissimo. Lo faccio sempre più spesso. Mi capita ogni volta che corro lungo il fiume Adige a Verona e in lontananza vedo le colline della Valpolicella. Tutte le volte che in barca, a caccia di vento nel cuore del lago di Garda, scorgo i vigneti di Lugana, Bardolino, fino a quelli del basso Trentino. Mi è capitato anche quella volta che per raccontare l’Aglianicone ho esordito descrivendo il Cilento visto dal mare (e qui devo ringraziare un amico che il giorno prima aveva partecipato a una regata e aveva saputo descrivermelo così bene).
Guardare i territori dall’acqua ti fa cambiare prospettiva e percepire alcuni aspetti che altrimenti non avresti apprezzato mai così a pieno. La luce del Garda, il verde del Cilento, le altitudini e le pendenze del Trentino e quelle pareti di roccia così strette che ti fanno capire per forza che lì il vento accelera.
Che cos’è Audace?
Chissà cosa hanno visto per prima cosa i sub quando hanno fatto riemergere dal golfo di Trieste le prime bottiglie di Audace, l’unico Prosecco al mondo che riposa dopo l’imbottigliamento a 22 metri sul fondo del mare per 5 mesi.
Audace è il Prosecco Doc Trieste, omaggio alla città del vento, realizzato da Serena Wines 1881 e Parovel in collaborazione con l’agenzia Francescon & Collodi che ha studiato il marchio “Audace”. Ho conosciuto Luca Serena, quinta generazione dell’omonima azienda, e il progetto Audace da vicino, ne ho assaggiato le due annate disponibili, ma prima di raccontarvi come è andata facciamo qualche presentazione.
Serena Wines 1881
Serena Wines 1881 è un marchio storico per la produzione di Prosecco Doc e Docg. La sede è infatti a Conegliano, produce oggi oltre 28 milioni di bottiglie, con un export pari circa al 53% del fatturato. L’azienda nel corso degli anni e dell’alternarsi delle generazioni vede una svolta e un’importante opportunità di crescita nel 1987 quando lancia il vino in fusto a marchio Serena. Innovativo e pratico contribuisce ad affermare l’azienda tra i leader del settore.
È nel 2004 che l’ingresso in azienda di Luca Serena segna un’altra importante tappa. Di lì a poco, nel 2009, sarebbero nate la Doc e le Docg per il Prosecco, fatto che incentivò la volontà di accrescere l’awareness del brand aziendale e rivisitarne il posizionamento tramite la creazione di nuovi vini e marchi destinati all’Ho.Re.Ca. Crescita, ammodernamento e internazionalizzazione portano a oggi con la nascita di un progetto unico nel suo genere e senza termini di paragone a livello mondiale. Un progetto che, diciamolo, è un’interessante strategia di marketing ma che dall’altra parte segna anche la traccia per un protocollo tecnico di affinamento che al momento non esiste perché nessuno c’aveva mai pensato prima.
Cullato dal mare, spettinato dal vento
Cosa possa succedere a uno spumante charmat, se lo facciamo riposare dopo il confezionamento a 22 metri sul fondo del mare è un quesito a cui non v’era risposta. Qualcuno però se l’è chiesto e c’ha provato… così, con lo scopo primo (ma non solo) di fare omaggio alla città di Trieste e al molo Audace che fronteggia la piazza principale costantemente spettinata dal vento, le prime bottiglie di Audace annata 2021 e successivamente 2022 sono state immerse e ripescate. Il risultato? Un Prosecco che innanzitutto ha affinato per ben 5 mesi a temperatura costante e in assenza di luce dopo il confezionamento, garantendoci un prodotto equilibrato e pronto alla beva. L’affinamento a -22 metri inoltre ha condizionato in maniera sensibile la qualità della bollicina che è diventata ancora più fine, cremosa, quasi fosse stata restituita al vino stesso.
Sostenibilità sociale e ambientale
Scoprire il progetto Audace nella sua unicità e stranezza si è in realtà rivelato un pretesto per conoscere più da vicino la storia di Serena Wines 1881 apprendendone anche l’impegno concreto di sostenibilità sociale e ambientale. Svariate, e lodevoli, le occasioni di collaborazione tra ricerca e formazione con enti specializzati e universitari. A livello ambientale spunta la certificazione Equalitas. Non da meno sono l’impegno sociale nel mondo dello sport e di progetti solidali collegati ad esso collegati. Serena Wines infatti accompagna da anni squadre come Treviso Basket, il Prosecco DOC Imoco Volley, l’Hockey Cortina e il Cesena Calcio. Dal 2022 l’azienda inizia a collaborare anche con Obiettivo3, associazione fondata da Alex Zanardi che si occupa di avvicinare persone diversamente abili allo sport paralimpico.
Serena Wines 1881 è decisamente un bell’esempio di come il vino possa essere anche stimolo per commistioni che vanno ben oltre l’aperitivo e la tavola. Sempre più intrecciato ad iniziative riguardanti il quotidiano e il sociale il vino si riavvicina ai consumatori proponendo stimoli diversi. Così nel concreto si fa la differenza nel substrato sociale e si semina per nuovi progetti futuri, il prossimo? In occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina, non resta che aspettare!