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Si presenta il Brunello di Montalcino 2019

Una bellissima annata, con vini molto ben articolati senza eccessi muscolari, senza tannini aggressivi e dai profumi freschi. Occhio però ai vini troppo leggeri: si sente l’alcol, i tannini sono aggressivi e scompare la tessitura.

Dopo due annate complesse per il Brunello di Montalcino, come la 2017 e la 2018, il Consorzio ha presentato la 2019 carica di aspettative, grazie ai rumor provenienti da molti associati. Nel Chiostro del museo di Montalcino si è svolta una bella manifestazione ottimamente organizzata; permette l’assaggio di oltre 100 aziende con le annate a denominazione in “uscita” da gennaio come impone il disciplinare.

Purtroppo alcune aziende, tra le più rappresentative della denominazione, non partecipano più alla manifestazione, costringendoci a un (piacevolissimo) tour sul territorio. Rimane la domanda che giriamo al nuovo direttore Andrea Machetti: perché non partecipano? Altre, sebbene presenti, non portano i vini più rappresentativi. Perché? Forse perché alcuni importanti degustatori stranieri assaggiano prima di questa manifestazione bellissima e dai costi “importanti”? Ma perché il consorzio manda mail agli associati dove richiede i campioni per costoro? A nostro avviso si svilisce la manifestazione, potrebbe convenire mettere un embargo sulle date di uscita degli articoli dei suddetti “colleghi viziati”. Meno male che la corsa ad anticipare troppo la degustazione porta spesso a interpretazioni pittoresche di alcuni vini (a Roma si chiamano toppe). 

L’annata 2019

Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio, con Riccardo Viscardi

Ma entriamo nel merito di questa ricognizione del Brunello 2019. Bell’annata: equilibrata con piogge al momento giusto, una maturazione completa non troppo veloce e vini molto ben articolati senza eccessi muscolari, senza tannini aggressivi e dai profumi freschi. Un’annata “europea”, austera nei primi anni di vita ma di gran classe. Questo commento ahimè non vale per tutti, anzi solo per il 30% delle aziende degustate. Per gli altri potremmo dire che qualcosa di diverso è successo. Le piogge di settembre? la pioggia tardiva del 1 ottobre? troppo carico di uva in vigna? Non lo sappiamo, ma erano troppi i vini scoloriti con olfatti che ammiccano precocemente a sentori evoluti di sottobosco autunnale, foglie, cuoio e tabacco, con tannini poco aiutati nella loro presenza. La 2016 era più omogenea ed elevata come qualità. Forse la “moda” dei vini in “levare” sul Brunello di Montalcino ne snatura l’anima che è quella della tessitura fitta ma elegante che si affida a secondo della zona a tannino, acidità e/o sapidità per trovare quegli equilibri che ne hanno sancito il successo mondiale. Se levi troppo, l’alcool resta, i tannini pure e la tessitura scompare con risultati poco edificanti.

Degustazione al Chiostro Sant’Agostino di Montalcino

In ogni caso grazie ai produttori migliori, abbiamo molto ben definite le differenze territoriali, alcuni cru storici del territorio hanno fatto la differenza, facendo esplodere le loro peculiarità. Ottime le classiche zone di Montosoli, Canalicchi, Sesta classica e bassa, le parti alte vicine a Sant’Angelo in Colle e la zona di Argiano. Spumeggianti i nuovi cru (beh ci sono da 30 anni) le Cerbaie orientali, la zona di San Polo, la parte alta di Castelgiocondo e il costone occidentale verso Castiglion del Bosco.

Di seguito i nostri migliori assaggi divisi per … cru, sottozone, chiamateli come volete, e poi alcune selezioni aziendali.

Montosoli

Una annata esaltante per lo storico cru settentrionale:

  • Valdicava Brunello di Montalcino Montosoli 2019 – Pazzesco
  • Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino Montosoli 2019 (verso le Gode quindi di confine) – 0ttimo
  • Baricci Brunello di Montalcino 2019 – Ottimo
  • Caparzo Brunello di Montalcino La Casa 2019 – Molto Buono
  • Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2019 – Molto Buono

Canalicchi e dintorni

  • La Fortuna Brunello di Montalcino Giobi 2019 – Fantastico
  • Fuligni Brunello di Montalcino 2019 – Ottimo
  • Siro Pacenti Brunello di Montalcino 2019 – Ottimo 
  • Franco Pacenti Brunello di Montalcino Rosildo 2019 – Molto buono

Cerbaie Orientali

  • San Filippo Brunello di Montalcino Le Lucere 2019 – Fantastico
  • Salvioni Brunello di Montalcino 2019 – Ottimo
  • La Rasina Brunello di Montalcino Persante 2019 – Ottimo

Zona di San Polo

  • San Polino Brunello di Montalcino Helychrisum 2019 – Ottimo
  • Salicutti Brunello di Montalcino Piaggione 2019 – Ottimo
  • Barbi Brunello di Montalcino Vigna del Fiore 2019 – Molto Buono
  • Gianni Brunelli Brunello di Montalcino 2019 – Molto buono

Zona di Sesta

  • Giodo Brunello di Montalcino 2019 – Fantastico
  • Casanova di Neri Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2019 – Fantastico
  • Ciacci Piccolomini Brunello di Montalcino Pianrosso 2019 – Molto Buono

Zona del crinale occidentale

  • Le Potazzine Brunello di Montalcino 2019 – Ottimo
  • Castello Romitorio Brunello di Montalcino Filo di seta 2019 – Ottimo
  • Castiglion del Bosco Brunello di Montalcino Campo del Drago 2019 – Molto buono
  • Corte Pavone Brunello di Montalcino Campo Marzio 2019 – Molto Buono

E inoltre

  • Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2019 – Pazzesco
  • Argiano Brunello di Montalcino Vigna del Suolo 2019 – Fantastico
  • Capanna Brunello di Montalcino Nicco 2019 – Eccezionale
  • Luce Brunello di Montalcino 2019 – Molto Buono
  • Banfi Brunello di Montalcino Vigna Marrucheto 2019 – Ottimo
  • La Magia Brunello di Montalcino Ciliegio 2019 – Ottimo
  • Col di Lamo Brunello di Montalcino A Diletta 2019 – Ottimo
  • Poggio Antico Brunello di Montalcino Vigna i Poggi 2019 – Ottimo
  • Mastroianni Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2019 – Ottimo
  • Talenti Brunello di Montalcino Piero 2019 – Ottimo
  • Renieri Brunello di Montalcino 2019 – Molto buono

Il bicchiere ufficiale

Concludiamo con un’ultima considerazione che riguarda il nuovo bicchiere ufficiale studiato appositamente e proposto, in queste degustazioni, dal Consorzio. Dopo oltre 200 assaggi non ci ha convinto per due fattori principali: in primo luogo, la base è troppo piatta e larga, quindi la quantità di vino che serve per raggiungere la curvatura del bicchiere (ottimale per la degustazione) è troppo elevata. Ne consegue che i vini risultano con colori sbiaditi e tendenti al granato più di quanto siano. Inoltre la forma adottata tende ad esaltare dei profumi terziari a scapito della ciliegia, il fattore più importante per la riconoscibilità e per la qualità del Brunello di Montalcino, facendo apparire il vino più evoluto.


Il Leccio d’Oro 2023

Per la cronaca, questi i 5 vincitori del premio Leccio d’Oro 2023, tra ristoranti ed enoteche, nazionali e internazionali, con una wine list altamente rappresentativa dei vini espressione del borgo toscano. 

RISTORANTI:

  • Ristorante Veranda dell’Hotel Villa d’Este a Cernobbio. Elegante struttura con vista sul lago di Como, il Ristorante Veranda vanta una cantina con più di 50mila bottiglie e in carta vini propone una selezione di oltre 3500 etichette, di cui 300 provengono da Montalcino. 
  • Ristorante Sistina a New York. Situato in una palazzina ottocentesca dell’Upper East Side e con una collezione di opere d’arte che vanno da Matisse a Mirò, il locale dispone di una cantina con circa 100mila bottiglie e 4.600 etichette, tra cui le migliori annate di Brunello e Brunello Riserva.

ENOTECHE:

  • Quadrifoglio di Calosso (AT) il cui catalogo online propone oltre cento etichette tra Brunello e Rosso di Montalcino. 
  • Berry Bros. & Rudd di Londra, con un e-commerce che supera le cento referenze ilcinesi.

Resta invece in Toscana il Premio Speciale Leccio d’Oro “Rosso di Montalcino” assegnato all’Osteria Il Bargello di Siena. Il locale dispone dal 2020 anche del Salotto del Vino, un’enoteca che conta circa mille etichette di cui quasi cento sono di Montalcino. Inoltre, le proposte giornaliere al calice includono sempre un Rosso o un Brunello.

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