Lo scorso giugno, presso la bellissima Abbazia di Fossanova, in provincia di Latina, Luciano Lombardi “Vignadelmar” ha partecipato per noi all’annuale edizione di Vini d’Abbazia.
Vini d’Abbazia è una bellissima manifestazione, che ha l’idea di mettere in rete produttori e vini che valorizzano vigneti di origine monastica e anche vini direttamente prodotti dai monaci nelle abbazie francesi ed italiane. Certo, questi ultimi ormai sono una rarità, perché spesso le varie abbazie hanno delegato ad aziende vinicole esterne l’intero processo produttivo nei propri vigneti e cantine.
Resta il fatto che la storia ci abbia insegnato l’antica capacità di fare buon vino e che questa sia sopravvissuta grazie al sapiente lavoro monacale dei secoli bui successivi al crollo dell’Impero Romano, almeno fino al Rinascimento. E queste abbazie spesso possiedono ancora vigneti in posizioni fantastiche e uniche. Altre abbazie non esistono più ma i loro vigneti sono di proprietà di tanti variegati produttori. Tutto questo è stato allargato anche alla partecipazione di bravi produttori locali, in uno sforzo corale per far conoscere ed apprezzare tutto il territorio circostante.
Gli affollatissimi banchi d’assaggio si sono svolti nel Chiostro dell’Abbazia, mentre le masterclass e le conferenze si sono tenute nel Refettorio e nella Sala capitolare, cioè in monumentali e splendidi spazi costruiti circa sette-otto secoli addietro. E solo questo basterebbe a giustificarne la visita.
Le masterclass

Molto interessante e vario è stato il programma delle masterclass: “Cesanese vino dei Papi”; “La gioia delle bollicine”; “Il vino dei Romani, nettare della storia”; “Amphora Revolution” (in collaborazione con il Merano Wine Festival); “Radici antiche e idee innovative: il vino secondo le donne”; “Il viaggio” e infine “Emozioni di donne, emozioni di vino”. Ogni masterclass prevedeva una degustazione guidata di diversi vini, condotta da giornalisti di settore, sommelier, esperti. Seguendone le esposizioni, guardando le foto dei luoghi, bevendone i vini, si capiva quanto la bellezza ed unicità dei luoghi, dei relativi vigneti e la loro tradizione culturale e colturale, si ritrovassero poi nel bicchiere di vino. È solo poesia? Assolutamente no.
Molto interessante è stata anche la masterclass “La cultura dell’olio extra vergine di oliva”, tenuta dalla locale Capol (Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina), in collaborazione con l’associazione dei “Borghi più belli d’Italia”. Degustando quattro buonissimi e diversissimi oli locali da monocultivar, ci hanno spiegato come assaggiare e valutare correttamente un olio di qualità. Invitandoci ad un maggiore consumo e magari utilizzando una bottiglia di olio buono come regalo, come facciamo comunemente noi con una bottiglia di vino. Onestamente questo invito mi ha fatto riflettere: non ho mai regalato o portato ad una cena una bottiglia d’olio di pregio… devo rimediare!

All’esterno dell’abbazia una decina di piccoli stand gastronomici, curati da Slow Food, dove artigiani locali vendevano i propri prodotti, fornendoci il lauto pasto di qualità. A vino buono va sempre abbinato un cibo altrettanto buono.
Insomma, una bella e riuscita manifestazione, con un focus molto interessante e fino ad ora poco esplorato. Ci vediamo l’anno prossimo!





