Un bellissimo evento ha visto una verticale storica di otto annate di Vigna del Vassallo o Vassallo Colle Picchioni, dalla 1987 alla 2021, scelte da Valerio Di Mauro. Ce ne parla Luciano Lombardi.
Ci sono eventi ai quali hai deciso immediatamente di partecipare e il cui approssimarsi ti provoca un piacevole stato di eccitazione. Eccitazione da vero eno-maniaco! Ma in questo caso non è il frutto malato di una patologia, bensì il frutto dolce e maturo dei mille racconti che mi ha fatto Daniele Cernilli su Paola Di Mauro, la storica fondatrice di Colle Picchioni. Già, perché la Signora Paola era stata compagna di scuola del papà di Daniele e lo stesso Daniele ne ha seguito per decenni, da vicinissimo amico, tutte le straordinarie vicende enoiche.
Racconti quasi epici, di questa Signora che in cerca di un buen retiro per sfuggire alla calura romana, compra questo terreno vicino Frascati, se ne innamora follemente e decide di diventare una produttrice di vino. Ma decide, in decisa controtendenza locale, di produrvi un vino rosso di stampo bordolese: Merlot (60%), Cabernet Sauvignon (20%), Cabernet Franc (20%). Prima di lei, in zona, ci aveva provato solo il Principe Boncompagni Ludovisi, nella sua Tenuta di Fiorano. Ma lui era appunto un Principe, lui poteva. Lei, perfetta sconosciuta e alle prime armi, se la sarebbe cavata?
A questa domanda, la storia enologica nazionale risponde con uno squillante sì.
Gli inizi

Non è stato facile. Ma lei,, donna intelligentissima, si è circondata sempre di bravissimi enologi: fino al 1995 il grande Giorgio Grai, successivamente anche Riccardo Cotarella, che certamente non ha bisogno di roboanti presentazioni.
Il Vigna del Vassallo storicamente è frutto della contemporanea vinificazione di un ben preciso vigneto. Quando parliamo dei tempi che furono e delle percentuali dei vitigni che lo compongono, dovete essere tolleranti verso le approssimazioni. Con il tempo, con le sostituzioni fisiologiche delle vecchie barbatelle, via via si diventa più precisi.
Ancora adesso, il Vassallo (il termine Vigna non lo possono più utilizzare) è frutto della vendemmia contemporanea di tutto quel vigneto, ma Valerio Di Mauro, nipote di nonna Paola, ci ha detto che a brevissimo, a causa del terribile cambiamento climatico, inizierà a fare vendemmie separate, vitigno per vitigno. Proprio non è più possibile andare avanti a seguire quella romantica tradizione.
Anche nell’uso dei legni le cose sono cambiate e se vogliamo, ancora una volta lo si è fatto controcorrente. Già dalla 2009 infatti, le botti grandi sono state sostituite da barrique non troppo tostate e di vari passaggi. A Valerio quell’elegante e sussurrata nota di legno non dispiace affatto, a patto che possa far poi affinare a lungo il vino in bottiglia. È per questo che la messa in commercio dell’annata 2022 è stata posticipata di un anno (nel 2026) e in futuro, forse, questo affinamento in bottiglia si allungherà ulteriormente.
L’effetto del cambiamento climatico sull’uvaggio

A proposito degli uvaggi che compongono il Vassallo, Valerio ci ha detto che in passato la quota di Merlot spesso volutamente eccedeva il 60%. Ma adesso, sempre a causa del maledetto riscaldamento climatico, la stanno riducendo a favore dei due Cabernet. Di mio aggiungo che anche a Bolgheri e in Val di Cornia, ad esempio, dove gli uvaggi bordolesi la fanno da padrone, la presenza di Cabernet Franc sta aumentando decisamente.
La degustazione verticale
Concluso questo lungo preambolo, torniamo al bellissimo evento: una verticale di otto annate di Vigna del Vassallo o Vassallo, dalla 1987 alla 2021. Le otto annate sono state scelte da Valerio seguendo un proprio calendario interno, nel senso di propria storia familiare e personale. Perché, dopo che la Signora Paola aveva passato il testimone a suo figlio Armando, è poi arrivato il tempo di passare il testimone proprio a Valerio, che dall’annata 2006 è alla guida dell’azienda di famiglia.
La degustazione è stata guidata dalla bravissima Daniela Scrobogna, docente FIS, grande conoscitrice dell’azienda. Assieme a lei e a Valerio abbiamo analizzato ogni annata, giungendo anche ad una corale conclusione: pur trattandosi di un vino da taglio bordolese, il territorio (vulcanico) si sente eccome. Facendone un vino completamente diverso dai cugini italo-bordolesi, donandogli impronte gusto olfattive ben diverse, uniche. Che, assieme alle indiscusse capacità familiari, lo hanno reso un vero e proprio gioiello del territorio e per il territorio.
Giunti a questo punto non vi resta che leggervi le schede delle migliori tra le otto annate degustate, ne abbiamo scelta una per decade. Ah, fate caso alle differenti gradazioni alcoliche!
Vigna del Vassallo 1987 (vino da tavola del Lazio) Colle Picchioni
Punteggio: 97/100
Non più in commercio.
Da magnum, una delle ultime tre bottiglie in azienda. Valerio ci dice che probabilmente il Merlot era 70%, il Cabernet Sauvignon 20%, il Cabernet Franc al 10%. Botti grandi.
Colore mattonato chiaro, mogano, unghia ben aranciata, leggermente opaco. Naso vivissimo ed esplosivo di stupefacenti note balsamiche, tabacco dolce, fiori secchi. Bocca freschissima, viva, sapida, di arancia sanguinella e dalla lunghissima persistenza. Un vino incredibile!
(Gradazione alcolica 12,5% vol)
Vigna del Vassallo 1995 (vino da tavola del Lazio) Colle Picchioni
Punteggio: 95/100
Non più in commercio.
Prima annata senza la Signora Paola in cantina e ultima annata con enologo Giorgio Grai. Da magnum. Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Botti grandi.
Colore mogano scuro, granato, unghia leggermente granata. Al naso tartufo nero, funghi, grafite, tabacco scuro e leggermente meno balsamico del precedente. Bocca austera, tannini sottili e vivi, note ferrose, sapide e di melagrana. Elegantissimo, buonissimo e con ancora molto tempo da vivere.
(Gradazione alcolica 12,5% vol)
Colle Picchioni Lazio Rosso Il Vassallo 2005 Colle Picchioni
Punteggio: 96/100
Non più in commercio.
Riccardo Cotarella enologo. Ultimo anno senza la presenza di Valerio in azienda. Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Botti grandi e barrique.
Color rubino chiaro vivo, dai riflessi brillanti. Naso austero, mallo di noce, spezie, prugne, china, leggermente balsamico. Bocca freschissima, di arancia rossa, sapida, dai tannini finissimi, elegante e dalla lunghissima persistenza. Ennesima grande annata.
(Gradazione alcolica 13% vol)
Lazio Rosso Il Vassallo 2011 Colle Picchioni
Punteggio: 94/100
Non più in commercio.
Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Barrique per un anno. Color mogano, leggermente granato e trasparente. Naso mediamente espressivo di arancia rossa, spezie e chiodo di garofano. Bocca coerente di arancia rossa, sapida, fresca, polvere di caffè, chinotto e rabarbaro. Dai tannini vivi e buona persistenza.
(Gradazione alcolica 14,5% vol)
Lazio Rosso Il Vassallo 2021 Colle Picchioni
Punteggio: 95/100
Prezzo medio in enoteca: € 23
Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Barrique. Rosso rubino vivo e brillante. Naso speziato, note fumé e leggero sottofondo di note balsamiche e floreali. Bocca morbida e calda, vanigliata, di cioccolato e frutti di bosco; tannini soffici e leggera freschezza ad alleggerire ed allungare il sorso.
(Gradazione alcolica 14% vol)



