Guai a generalizzare. La pretesa di giudicare un’annata in assoluto può portare a considerare come pessime, annate che in alcune zone non lo sono affatto. Per via della conformazione dell’Italia il clima può essere molto diverso tra un luogo e l’altro.
In ben 45 anni di frequentazione del mondo del vino ne ho viste di tutti i colori. In particolare, ho assistito a definizioni perentorie sul valore delle varie annate, salvo poi essere clamorosamente smentite nel tempo.
Certo, che la 1972, l’84, la ’92 del secolo scorso, la 2002 e la 2014 di questo, non siano state fantastiche è verissimo. Però di eccezioni ce ne sono parecchie, perché l’Italia è lunga, stretta, i vigneti sono per lo più in aree collinari e il clima può essere molto diverso tra un luogo e l’altro. Un esempio classico fu il 1989, pessimo quasi ovunque ma ottimo in Piemonte, in Langa soprattutto. Poi, certo, il 1985 fu una grande vendemmia e inizialmente l’86 sembrò molto inferiore. Se andaste ad assaggiare i vini delle due annate a Bordeaux, in Chianti Classico, a Montalcino, probabilmente oggi trovereste i valori capovolti. Così come fra ’95 e ’97, dove la prima annata fu frettolosamente considerata “minore” e la seconda “vendemmia del secolo”. Molto evoluti e “aperti” ’85 e ’97, molto giovanili ’86 e ’95, quasi ovunque.
Più di recente, il 2002 ha dato vita anche a vini formidabili e insospettabili, soprattutto nel settore dei bianchi, mentre il 2014 fu “bollato” come annata decisamente scadente. Però in Sardegna e in Sicilia, come minimo, è esattamente il contrario. Quindi andiamoci piano con le generalizzazioni.
E l’ultima, la 2023? Dipende. Tutti sanno che ci sono stati attacchi di peronospora anche in zone dove era pressoché sconosciuta. Poi prima siccità e subito dopo piogge continue, molta grandine qua e là e un finale di stagione molto positivo. Perciò dei bravi viticoltori hanno fatto ottimi vini e in alcune zone la minore produzione ha portato a risultati molto interessanti. Bisogna stare a vedere, insomma, e giudicare caso per caso, senza preconcetti. Però a molti piacciono le prese di posizione drastiche. Evidentemente mettere alla prova le proprie convinzioni è molto difficile per loro.