A distanza di oltre due anni dalla nostra precedente visita, il ristorante Ineo dell’Anantara Hotel Roma Palazzo Naiadi non tradisce il giudizio entusiastico della prima volta.
Tanto del cosiddetto fine dining è fatto di rituali, spesso fini a sé stessi, quasi fossero autocelebrativi. Di vere Cattedrali del Gusto, dove piatti e servizio girano all’unisono come orologi svizzeri, ne esistono, ma sono molte meno di quanto si possa pensare, almeno secondo me. E quando hai la fortuna, la possibilità, di assistere alla celebrazione del rito, sei fortunato.
Vuoi per motivazioni economiche, vuoi per una certa stanchezza di fronte a certe trite ripetitività nella creazione di menù, attraverso i soliti irrinunciabili ingredienti, il fine dining è in crisi profonda. Certo, i ristoranti blasonati di tante capitali del mondo, delle affollatissime mete turistiche, spesso sono pieni. Ma cosa vuol dire pieni? Complessivamente, di quanti coperti giornalieri parliamo?
A fronte di milioni di turisti che girano il mondo, ma anche uomini d’affari e rappresentanti delle Istituzioni, riempirne le sale non è certo difficile, specialmente se sono stati bravi a comunicare o appartengono a grandi gruppi alberghieri, dove il problema dei costi e degli utili è meno pressante.
I veri problemi li hanno quelli anche solo leggermente ai margini di questo fiume di persone. La loro ritualità trita non favorisce l’ingresso di nuovi avventori, che spesso preferiscono una proposta gastronomica più aderente al territorio, un’ospitalità più calorosa e dei prezzi maggiormente accessibili.
Cena a sei mani da Ineo

Questo lungo preambolo era necessario perché pochi giorni fa sono stato invitato da Ineo a provare una cena a sei mani, cioè eseguita da tre chef di tre diversi ristoranti italiani.
È stata una cena meravigliosa! Per i piatti, per la leggerezza del servizio e per l’atmosfera che si è creata fra noi ospiti, grazie anche all’intelligente scelta di metterci tutti e 25 allo stesso tavolo.
Continuate a leggere, provo a spiegarvi questa meravigliosa alchimia.
I tre chef sono amici da anni, avendo collaborato contemporaneamente nella cucina del tristellato Chef Heinz Beck. Dopo questa comune esperienza hanno intrapreso la propria carriera e adesso sono alla guida delle relative brigate di cucina. Di strada ne hanno fatta: due di loro hanno 1 Stella Michelin, il terzo è appena stato inserito nella Guida e solo il prossimo futuro ci dirà dove arriverà (personalmente lo vedo già pronto per il salto di valutazione).
Novità di altissimo livello
Perché siamo stati così bene? Perché i sei buonissimi piatti dei tre Chef, due per ognuno di loro, erano golosi, colorati, facilmente comprensibili (che non vuole assolutamente dire che fossero banali) e, su tutto, non erano riedizioni, rivisitazioni di cose già viste e riviste mille volte. Erano novità, buonissime novità: una ventata di aria fresca, anche nella scelta delle materie prime principali di ogni piatto. Per non parlare del golosissimo e vivace “Benvenuto degli Chef”, composto da cinque bocconcini, fra i quali spiccava una sfera di romanissimo Pollo e Peperoni, creata dal Resident Chef Heros De Agostinis.
Anche gli stessi Chef, quando venivano in sala per presentare il proprio piatto, erano veloci, freschi e non autocelebravano il proprio genio. L’ho apprezzato tantissimo.
Naturalmente i buoni abbinamenti enologici erano stati precedentemente predisposti dal sommelier di casa, ma avendo dato un’occhiata alla cantina posso tranquillamente dire che ci sia da bere molto bene. Molto buono anche il servizio, efficiente e spigliato, in un’elegantissima sala, finemente arredata.
Anche parlando con chi era seduto vicino a me, l’intera serata è piaciuta moltissimo, principalmente perché nessuno si prendeva molto sul serio e questo si sentiva nell’aria. Erano tre amici, tre professionisti, che hanno provato a farsi conoscere in maniera non imbalsamata e non celebrativa. Obbiettivo raggiunto con il massimo dei voti.
I tre Chef protagonisti:
- Heros De Agostinis, padrone di casa, Ristorante Ineo
- Gianluca Renzi, Ristorante stellato Cannavacciuolo Le Cattedrali nel Monferrato
- Delfo Schiaffino, Ristorante stellato La Speranzina sulle rive del Lago di Garda









