DegustazioniIn giro per cantine

Cave Mont Blanc, i primi 40 anni

Quaranta anni per il primo spumante prodotto dalla cantina cooperativa dai vigneti tra i più alti d’Europa: la valdostana Cave Mont Blanc.

Il genio italiano permette di anticipare desideri creando mode e trend. In questo momento storico dove si spumantizza la qualsiasi, basta che sia autoctona, spesso con risultati “disdicevoli”, ci siamo trovati a festeggiare il quarantesimo compleanno di un metodo classico valdostano da vitigno autoctono (Prié Blanc) che ci ha meravigliato per l’ennesima volta: stiamo parlando del Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de la Salle Spumante metodo classico Cave Mont Blanc.

La Cave Mont Blanc debuttò con questo progetto di vino nel 1983 e furono messe in commercio solo mille bottiglie 3 anni dopo, cogliendo un successo immediato. Ad oggi le bottiglie sono diventate circa 100.000 sempre a base Prié Blanc (unico vitigno della cantina) che si dimostra un vitigno eclettico e longevo. Dotato di alta acidità mostra con le moderne vinificazioni un olfatto variegato e particolare che spazia dal floreale, allo zafferano con accenni agrumati se non leggermente balsamici, dalla bella personalità. Anche i vini bianchi fermi ci hanno colpito, soprattutto il progetto miniere; una volta imbottigliato viene lasciato in “miniera” ad affinare. Ottimo anche il cru La Piagne, da un antico vigneto terrazzato.

Sul lato spumante è interessantissimo il progetto Cuvée des Guides, che viene spumantizzato a oltre 2000 metri grazie alla collaborazione con la Società delle Guide Alpine di Courmayer e con Funivie Sky Way Monte Bianco (un impianto modernissimo, davvero meraviglioso, che in 10 minuti porta a 3400 metri). L’intera spumantizzazione si svolge a 2173 metri di altitudine sul Monte Bianco, 36 mesi sui lieviti creano una bolla di clamorosa finezza.

La Cave Mont Blanc è una mini cantina sociale dove 70 soci si sono uniti per lavorare 18 ettari di proprietà quasi tutti a pergola valdostana, che significa un’altezza dell’alzato di circa 1,4 metri, di difficile lavorazione e con pendenze così elevate che i terrazzamenti sono obbligatori, molti dei vigneti sono oltre i mille metri e hanno rese piuttosto basse. Un lavoro di recupero e di tutela del territorio veramente encomiabile.

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