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I premi speciali 2024

Il senso dei premi speciali che assegniamo sulla Guida Essenziale e che contribuiscono a fare luce sullo stato della nostra vitienologia è semplice: portare sotto la lente alcuni vini soprattutto, ma anche aziende, persone, progetti che ci colpiscono particolarmente anno dopo anno.

E partiamo dai nostri migliori vini per categoria. Il Vino Rosso dell’Anno è l’Amarone della Valpolicella Classico 2013 Bertani, un vino che definire un grande classico è riduttivo. Rappresenta lo stile sobrio ed elegante che negli ultimi anni si era un po’ perso in Valpolicella, riportando in auge il rigore a scapito dell’opulenza. Come Vino Bianco dell’Anno, invece, abbiamo premiato un grandissimo bianco da uve autoctone, il Trebbiano d’Abruzzo 2019 Valentini, un vino che da decenni emoziona e fa sognare.

Il Vino Rosato dell’Anno è il Trentino Pinot Grigio Ramato Controcanto 2021 Tenute Sajni Fasanotti, un rosato-ramato prodotto nel cuore della Vallagarina dall’imprenditore Umberto Sajni Fasanotti, approdato da non molti anni nel mondo del vino ma con l’obiettivo chiaro della massima qualità. Come Vino Vivace dell’Anno (definito così per non urtare la suscettibilità di chi, per disciplinare, non vuole usare il termine generico “spumante” o anche “bollicine”, con qualche ragione) abbiamo scelto il Franciacorta Riserva Cuvée Franco Ziliani Dosaggio Zero 2008 Guido Berlucchi, dal miglior Chardonnay del vigneto Arzelle, che riposa 140 mesi sui lieviti. Un metodo classico che, come desiderava Ziliani, “procura gioia già al primo sorso”.

Come Vino Dolce dell’Anno abbiamo pensato al Passito di Pantelleria Ben Ryé 2020 Donnafugata, un vino che per molti – anche all’estero – è sinonimo di vino dolce italiano. Avvolgente e solare, portato a tavola finisce in un baleno. Per quanto riguarda il premio L’Esordio Vincente, dedicato al vino che esce sul mercato per la prima volta in assoluto e riesce a ottenere un risultato straordinario, abbiamo scelto il Chianti Classico Riserva Ruello 2019 Boschetto Campacci. Un esordio sia come vino che come azienda, visto che Luigi Frascino ha iniziato a produrre vino a Castelnuovo Berardenga proprio con quella vendemmia lì.

Veniamo ora a un premio molto caro al pubblico, Il Vino dal Miglior Rapporto Qualità/Prezzo, che incorona un piemontese, l’Erbaluce di Caluso Fior di Ghiaccio 2022 Cantina Produttori Erbaluce di Caluso, un bianco di antica tradizione, poco considerato fuori regione ma veramente delizioso e che si trova in vendita a soli 6 euro. Ci spostiamo in Basilicata per trovare il vincitore del Premio per la Qualità Diffusa, assegnato a un vino che coniuga alta qualità con un notevole numero di bottiglie prodotte, che permettono quindi una facile reperibilità sul mercato. Si tratta del Basilicata Bianco Il Manfredi 2022 Re Manfredi Terre degli Svevi, un sorprendente bianco, aromatico e salino, da uve 50% Müller Thurgau, 45% Gewürztraminer, 5% Malvasia Istriana, proposto a un prezzo decisamente abbordabile.

Continuiamo con gli altri riconoscimenti e passiamo a quelli dedicati alle aziende. Il premio Azienda dell’anno, per la cantina che si è rivelata particolarmente performante, quest’anno va in Toscana e non incorona una singola azienda, ma il terzetto che fa capo a Claudio e Iris Tipa: Collemassari a Montecucco, Poggio di Sotto a Montalcino e Grattamacco a Bolgheri, ognuna delle aziende ha presentato vini di altissimo livello. Il Produttore Emergente, cioè la novità sconosciuta o quell’azienda poco nota che sta facendo balzi da gigante, è anch’esso toscano. Si tratta di Tenuta Ceri, giovane azienda di Carmignano che ha proposto dei vini davvero ben fatti. Siamo certi che Edoardo Ceri ci stupirà anche in futuro. Abbiamo poi il Premio Cooperazione, dedicato alle cantine sociali, che vede vincitrice la Cantina Produttori San Michele Appiano (in altoatesino Kellerei St. Michael Eppan), una delle realtà produttive più importanti dellʼAlto Adige per storia e qualità dei vini.

E passiamo ai premi alle persone. Il Winemaker dell’Anno è Roberto Di Meo, enologo e produttore campano, che ci delizia con vini straordinari che escono “quando sono pronti”, il che può significare anche dopo decine di anni, come con il Taurasi Riserva Hamilton o il Fiano di Avellino Erminia. Per la Vitienologia Sostenibile, riconoscimento assegnato a chi s’impegna a favore dell’eco sostenibilità nei modi più diversi, abbiamo ritenuto che l’argomento avesse un suo paladino in Stefano Casadei, titolare dell’omonimo gruppo tosco-sardo, con le aziende Castello del Trebbio sui Colli Fiorentini, Tenuta Casadei a Suvereto e Olianas nel Sarcidano. Ovunque viene applicato un preciso protocollo etico, da loro definito Biointegrale®: biodinamica in campagna, sostenibilità in ambito architettonico ed energetico, spazio agli animali e alla biodiversità.

Il riconoscimento Una vita per il vino, che vuole sottolineare il ruolo e l’impegno di un protagonista della scena vitivinicola italiana, quest’anno viene assegnato ex aequo a due produttori che hanno marcato la storia del vino italiano: Piero Antinori, un nome che non necessita commenti, e Carlo Guerrieri Gonzaga, anima dell’azienda trentina San Leonardo. A fare da contraltare a questo premio con questa edizione della Guida ne abbiamo istituito un altro: Next Generation, dedicato ai giovani che si fanno largo in questo mondo con capacità, preparazione, passione e tenacia. La scelta è caduta su Federica Boffa, che dopo la scomparsa del padre Pio Boffa per Covid, si è trovata, giovanissima, la responsabilità della famosa azienda piemontese Pio Cesare e se la sta cavando egregiamente.

Per concludere, per il Premio Progetto Qualità ci siamo focalizzati su Etico di Amorim Cork Italia. Un progetto di economia circolare ideato dall’amministratore delegato Carlos Manuel Veloso dos Santos, che prevede la raccolta di tappi di sughero usati che vengono trasformati in mobili di design ecologici, ignifughi e di linee molto raffinate. I ricavi derivanti dalla raccolta dei tappi vengono donati ad alcune Onlus.

Non dimentichiamo, infine, la selezione dei vini da monovitigno, che abbiamo visto ieri: tra quei 39 ci sono alcuni fra i pilastri della qualità enologica del nostro Paese. Una selezione davvero formidabile, a nostro parere.

Riassumendo:

VINO ROSSO DELL’ANNO

  • Amarone della Valpolicella Classico 2013 Bertani, Veneto

VINO BIANCO DELL’ANNO

  • Trebbiano d’Abruzzo 2019 Valentini, Abruzzo

VINO ROSATO DELL’ANNO

  • Trentino Pinot Grigio Ramato Controcanto 2021 Tenute Sajni Fasanotti, Trentino

VINO VIVACE DELL’ANNO

  • Franciacorta Riserva Cuvée Franco Ziliani Dosaggio Zero 2008 Guido Berlucchi, Lombardia

VINO DOLCE DELL’ANNO

  • Passito di Pantelleria Ben Ryé 2020 Donnafugata, Sicilia

L’ESORDIO VINCENTE

  • Chianti Classico Riserva Ruello 2019 Boschetto Campacci, Toscana

VINO DAL MIGLIOR RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

  • Erbaluce di Caluso Fior di Ghiaccio 2022 Cantina Produttori Erbaluce di Caluso, Piemonte

PREMIO QUALITÀ DIFFUSA

  • Basilicata Bianco Il Manfredi 2022 Re Manfredi Terre degli Svevi, Basilicata

AZIENDA DELL’ANNO

  • Gruppo Collemassari (Poggio di Sotto, Grattamacco, Collemassari), Toscana

PRODUTTORE EMERGENTE

  • Tenuta Ceri, Toscana

PREMIO COOPERAZIONE

  • Cantina Produttori San Michele Appiano, Alto Adige

WINEMAKER DELL’ANNO

  • Roberto Di Meo, Campania

PREMIO VITIENOLOGIA SOSTENIBILE

  • Stefano Casadei (Castello del Trebbio, Tenute Casadei, Olianas)

UNA VITA PER IL VINO (ex-aequo)

  • Piero Antinori (Antinori, Toscana)
  • Carlo Guerrieri Gonzaga (San Leonardo, Trentino)

NEXT GENERATION

  • Federica Boffa (Pio Cesare, Piemonte)

PREMIO PROGETTO QUALITÀ

  • Etico di Amorim Cork Italia

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