Garda Doc: la produzione cresce, la percezione da parte di stampa e operatori è positiva. Sembrerebbe andare tutto bene… infatti tutti si domandano perché!
Si è tenuta a Lazise (VR), come consuetudine, la conferenza stampa annuale Garda Wine Stories organizzata dal Consorzio Garda Doc; una denominazione sempre più caso di studio. Tra Horeca e GDO: numeri, percezioni e prospettive, questo il focus della tavola rotonda voluta dal Consorzio, nella figura del suo Presidente Paolo Fiorini, in carica da ormai quattro anni.
I vini Garda Doc tra coerenza e coesione
Quattro anni in cui la consapevolezza e la fiducia da parte dei produttori nei confronti di questa denominazione sono cresciuti con coerenza e coesione. Due parole spesso ripetute da Fiorini e non solo, nel corso della mattinata trascorsa ad ascoltare tematiche riguardanti il mercato, illuminati dalla luce del Lago di Garda che filtrava alle spalle dei relatori.

Sono arrivate a 20 milioni le bottiglie prodotte, con Pinot Grigio e Chardonnay a fare da traino, seguite a ruota da Garda Doc bianco, il blend. Prevalenza dunque di vitigni a bacca bianca, non a caso focus anche del passato Vinitaly, seguite a ruota dalle bacche rosse, autoctone e internazionali, interpretate dal rosa pallido, anche mosso, ai grandi rossi strutturati.
Garda Doc esce vincitrice dai questionari condotti da Fabio Piccoli, Wine Meridian, moderatore della conferenza. Sia che si tratti di stampa del settore che di addetti ai lavori, il brand Garda è indiscutibilmente vincente. Lo conferma anche Helena Mariscal di Mack & Schühle per il mercato tedesco. Da lavorare maggiormente su identità territoriale, concetto questo su cui la Doc Garda sa di non poter né dover interferire con le dieci denominazioni storiche che ricalca, tra le province di Verona, Brescia e Mantova.
Garda Doc, cos’è e come funziona
Eh si perché Garda Doc non è un ombrello per altre denominazioni, come molti consumatori sono portati a pensare. Ma una denominazione a sé stante, che coesiste in un territorio vastissimo con altre declinazioni vitivinicole. Gli ettari sono più di 30mila e va detto non sono tutti in prossimità del lago di Garda. Sta di fatto che il lago più grande d’Italia, che alla denominazioni presta il nome, è come facesse da collettore di emozioni e dettasse legge quando si tratta di definire la stilistica di questi vini.
Straordinario specchio d’acqua, mitiga e condiziona il territorio circostante anche per km. Rende gli scenari di un territorio nordico a tratti mediterraneo; si adorna sulle sponde di palme e ulivi, immancabili i limoni così come la vite. Qui ogni giunco è in perfetto equilibrio con se stesso e con le specie con cui coesiste. In un sistema definito perfetto che definisce le istruzioni per l’uso dei vini che ne portano il nome.
Garda Doc: istruzioni per l’uso

Contemporaneità è un altro elemento spesso tirato in ballo. Essere contemporanei va oltre le mode, lo sottolineano Lucio Ronconi, con il consorzio di distributori CDA, così come Daniele Colombo, per Esselunga, per il quale riuscire a trasmettere solidità al consumatore è un dogma imprescindibile in grande distribuzione.
I vini Garda Doc possiedono dunque un’essenza contemporanea, in linea con i tempi moderni in cui le abitudini alimentari sono cambiate e cambiano, nuovi gusti e sapori hanno fatto il loro ingresso, e nuovi consumatori si approcciano a questa bevanda. Nuove generazioni per cui un tappo a vite non è “un tappo a vite” ma semplicemente “un tappo”. Prive dunque di pregiudizio possono davvero godere a pieno dell’essenza dei vini Garda Doc, a patto che ne conoscano le “istruzioni per l’uso”.
Eh sì, perché spesso ci dimentichiamo che bere vino va insegnato a chi non l’ha mai fatto. E come ad esempio io, da veneta, non ho dubbio alcuno su come, quando, dove e perché vada bevuto uno spritz: in piazza, all’aperitivo, in piedi o seduti, in compagnia. Così i consumatori, nuovi, vecchi o ritrovati che siano, necessitano di una guida nei confronti del vino Garda Doc. A far loro da faro è inevitabilmente il Lago di Garda, così potente e così evocativo di uno stile di vita “leggero, sempre in vacanza, positivo e sognante”. Il piacere della condivisione è alla base di questi vini, così moderni, contemporanei, accessibili, versatili e ricchi di quell’elemento derivante dal Lago che possiamo chiamare emozione o, se preferite, possiamo iniziare a delineare come identità.
Conclusioni
Di fatto il trend sembra essere positivo. I produttori ci credono e vedono un’opportunità concreta in questa denominazione. Il percepito dall’esterno è positivo. C’è sicuramente da continuare a investire in termini di comunicazione, la strada in questo senso è infinita. Comunicazione e produzione dovranno lavorare a braccetto per costruire, anche in un territorio così ampio, un’identità. Identità che però non è più (ed è così che diventa contemporanea) solo territoriale, figlia di elementi pedologico, agronomici, o di tradizione centenaria. Ma è anche umorale e va incontro a un consumatore che vuole essere rassicurato ma anche ispirato. Staremo a vedere! Punteggio: 90/100 100% Chardonnay. Matura in tonneau usati. Giallo oro, riflessi vivaci. Naso cremoso dai sentori di frutta gialla matura e scorza di limone fresca e vibrante. Al palato regala sensazioni di mandorla, è morbido e avvolgente, termina persistente con una nota sapida lunghissima. Chardonnay riconoscibile ma di carattere. 100% Chardonnay. Acciaio per un anno. Giallo paglierino, brillante e integro. Al naso note calde e speziate di zafferano, frutta tropicale seguite poi da scorza di cedro e zenzero. Anche al palato gioca in un equilibrio tra avvolgenza e verticalità. Cremoso e mediamente persistente, lascia un ricordo di mentuccia. Punteggio: 93/100 100% Chardonnay. Metodo classico per minimo 72 mesi, extra brut. Dorato nel calice, dalle bollicine fitte e veloci. Intenso al naso con note di pasticceria secca e agrume candito. L’evoluzione lo porta verso l’albicocca candita e la spezia gialla. Cremoso al palato, propone tutto il carattere del Garda con un gusto secco, sapido e rinfrescante. Complesso dall’ottima beva.
Garda Chardonnay Meridiano 2024 Ricchi (MN)![]()
Prezzo medio in enoteca: € 13,00
Garda Chardonnay Villa Cordevigo 2023 Vigneti Villabella (VR)
Punteggio: 90/100
Prezzo medio in enoteca: € 15,00
Garda Castel Guelfo Riserva dei Fondatori 2009 Perla del Garda (BS)
Prezzo medio in enoteca: € 63,00 la Magnum



