A distanza di meno di un giorno dalla notizia della scomparsa di Cesare Pillon, dobbiamo tristemente annotarne un’altra: quella di Donato D’Angelo, produttore di vino in Vulture.
È scomparso Donato D’Angelo, uno dei nomi più rispettati del vino lucano. Con lui se ne va una voce discreta ma partecipe della rinascita dell’Aglianico del Vulture, un produttore che ha saputo tenere insieme la forza antica della terra vulcanica e la misura di un uomo profondamente legato al proprio territorio.
Originario di Rionero in Vulture, Donato aveva mosso i primi passi nell’azienda di famiglia, contribuendo sin dagli anni Ottanta a dare all’Aglianico una dimensione moderna, riconosciuta ben oltre i confini della Basilicata. Nel 2001 aveva fondato, insieme alla moglie Filomena Ruppi, l‘Azienda Agricola Donato D’Angelo, tra Barile, Ripacandida e Maschito: venti ettari di vigneti curati con rigore e passione, dove ogni vendemmia era una dichiarazione d’amore per la terra del Vulture. Dietro ogni bottiglia c’era la sua filosofia: rispetto per la natura, tempo come ingrediente, silenzio come linguaggio.
Figura riservata ma amatissima nell’ambiente enologico, Donato D’Angelo lascia in eredità – accanto ai vini -una lezione di coerenza e misura. La moglie Filomena Ruppi e le figlie Emiliana, enologa, e Erminia Alessandra, laureata in economia e certificata WSET, ne raccolgono il testimone portando avanti l’azienda.
La redazione di DoctorWine si stringe con affetto alla famiglia in questo triste giorno.




1 commento
Donato amava il buon Vino e non solo il suo.
Al di fuori del lavoro forte delle sue competenze
era esuberante, provocatore ma amico leale.
Pochi hobby; il suo Milan , la buona cucina e
soprattutto come già scritto Ottimi Vini.
Tutto il resto lo avete già ottimamente narrato.
Ciao Donato, te ne sei andato un po’ troppo
presto…😢