La storica azienda Gerardo Cesari, radicata nel territorio della Valpolicella, presenta la sua novità: il Caveau Bosan, dove sono custodite le annate storiche del famoso Amarone della Valpolicella Classico Riserva Bosan.
Caveau Bosan è la novità dell’azienda Gerardo Cesari. L’azienda si divide tra la sede in zona Lago di Garda a Cavaion Veronese e quella in Fumane, uno dei cinque comuni della Valpolicella Classica. Bosan però orgogliosamente porta la firma di Marano di Valpolicella, e adesso vi spiego cosa significa.
Gerardo Cesari e il nuovo Caveau
Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di un’azienda storica sul territorio che porta nome e cognome di una persona. Questa persona nel 1936 fondò l’azienda destinata a divenire nel tempo celebre anche nel panorama internazionale in quanto tra i pionieri dell’esportazione dell’Amarone negli Stati Uniti nel 1973. Dal 2014 l’azienda entra a far parte del gruppo Caviro che, se da una parte ci porta alla mente il più celebre dei vini in cartone, dall’altra deve farci pensare a futuro e innovazione. Ricerca e sperimentazione.
Principi questi applicati da subito anche in Cesari, tant’è che nel 2024 l’azienda, sotto la guida del direttore generale Giovanni Lai, inaugura un nuovo capitolo. 140 ettari in Valpolicella tra quelli di proprietà e quelli conferiti, 10 in Lugana, 30 dipendenti e 2 enologi, ecco qualche numero. Una realtà sempre più strutturata anche per l’accoglienza sul territorio (mi riferisco ora alla sede in Fumane) con nuovi spazi per l’assaggio, piccoli eventi degustazione e l’acquisto diretto così come il nuovissimo caveau. L’enologo Michele Gamba infatti non vedeva l’ora di mostrare a qualcuno il tesoro in vecchie annate che l’azienda custodiva da tempo. Quel qualcuno divenne proprio Giovanni Lai che dal suo ingresso in azienda si è adoperato per salvaguardarlo, valorizzarlo e renderlo fruibile.
Caveau Bosan: 10.000 bottiglie dalla 1997, prima annata, alla 2015, l’attuale

Viene così inaugurato il caveau, per custodire le annate storiche (non tutte in vendita) della punta di diamante della produzione, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Bosan. Ben 10.000 sono le bottiglie ad ora custodite a partire dalla prima annata, la 1997, fino al latest release 2015.
Proprio là, dove Bosan risposa, trionfa anche un tavolo degustazione pronto ad ospitare degustazioni davvero speciali. Lì infatti, dove il tempo si è fermato, abbiamo assaggiato per la prima volta una verticale storica. Non risulta difficile percepire, oltre ai soliti sentori del vino anche quanto siano cambiati i tempi e i modi di fare il vino, specialmente se quel vino è un Amarone della Valpolicella, tradizionalmente figlio dell’appassimento e del freddo.
Il cru Bosan a Marano di Valpolicella

Essere un vino figlio di un singolo appezzamento non è necessariamente sempre una figata. Quando è l’annata giusta lo è senz’altro, ma se le cose in vigna dovessero complicarsi il gioco diventa un po’ più complesso. Se però sei un singolo appezzamento di 10 ettari, già hai maggiori chance di garantire sempre un prodotto sopra le righe anno dopo anno. Il segreto è la selezione. Pratica che in Valpolicella dovrebbe essere sempre alla base di tutto, accettando il rischio che ne consegue. Dieci ettari a 500 metri di altitudine, tutti a pergola veronese con le varietà principali della Valpolicella. Qualche terrazzamento qua e là ad assecondare la naturale pendenza della vallata di Marano. Esposizione, ventilazione, pendenza, altitudine, matrice del suolo mista, buona disponibilità di acqua senza ristagno. Tutti i presupposti per eccellere, a conferma che non si diventa Cru per caso.
L’importanza di aprire le porte
Il tesoro custodito nel cuore dell’azienda oggi è finalmente libero di esprimersi. L’azienda sta investendo nell’aprire le porte agli avventori, siano essi esperti di vino, grandi appassionati o alle prime armi. L’occasione è ghiotta non solo per degustare e vivere esperienze in azienda ma soprattutto per toccare con mano la cura e l’attenzione che vengono impiegate, per conoscere l’impegno in ricerca e sviluppo che aziende come Cesari possono e devono portare avanti per un futuro del vino sempre più moderno e mai stanco.
Avere alle spalle un grande gruppo per Cesari è certamente garanzia in evoluzione, capacità di investimento, ma anche garanzia di mantenere storia e tradizione, unicità e identità.
Il cofanetto

Novità in tiratura limitata, il cofanetto con 3 annate. Veste bianche per le vecchie annate (in questo caso 2001 e 2010) e veste nera per l’ultima annata in corso (la 2015).