DegustazioniVini per tutte le tasche

A come Aglianico

Aglianico in Vulture

Un’uva in grado di offrire vini ricchi di corpo e tannino, che nelle mani di produttori abili riesce a restituire struttura ma anche una certa agilità.

Grappolo di Aglianico
Grappolo di Aglianico

La vitis hellenica, da cui il nome attuale Aglianico, fu introdotta dagli antichi Greci in Campania, e da qui si è diffusa in Basilicata e in Puglia. Le zone dove l’Aglianico raggiunge i più alti livelli di qualità sono oggi quelle dell’Irpinia, in Campania con il Taurasi, e del Vulture, in Basilicata. Ma non possiamo trascurare il Sannio, dove comunque offre delle versioni interessanti. Si osservano delle leggere differenze tra le uve delle due regioni, probabilmente a causa delle selezioni che sono state effettuate e delle diverse condizioni pedoclimatiche. 

Da quando, in tempi recenti, sono stati introdotti sistemi di coltura e vinificazione più avanzati, l’Aglianico si è rivelato un’uva tra le più interessanti per la produzione di vini longevi. Da questa varietà si ricava un vino ricco di corpo, acidità e tannino, strutturato e importante, che con l’invecchiamento acquista grande eleganza e finezza di profumi. Anche se esiste ancora un ampio margine di miglioramento, i buoni risultati finora raggiunti dimostrano che la ricchezza e la varietà di uve del nostro paese attendono solo viticoltori motivati per dare grandi vini.

Ne abbiamo selezionati due, entrambi della vendemmia 2021, uno del Vulture, della Tenuta I Gelsi, e uno del Sannio, del progetto Janare della cooperativa La Guardiense.

Tenuta I Gelsi, massima importanza all’Aglianico

Tenuta I Gelsi, Ruggero Potito
Tenuta I Gelsi, Ruggero Potito


Dai vigneti del nonno, l’azienda produce vini di indiscusse potenzialità, su terreni di natura vulcanica e con viti che sfiorano i 50 anni. “
Ci rivediamo nel nostro vitigno più importante, l’Aglianico, introverso, scontroso, arcigno ma capace di dolcezze e delicatezze con il passare del tempo”, dice Ruggiero Potito. Dieci ettari quasi tutti ubicati a Rionero in Vulture, nella frazione Monticchio Bagni, a due passi dai celebri laghi di origine vulcanica, e in piccola parte a Melfi. Vigneti che esprimono attraverso i vini tutta la meraviglia e la potenza del territorio.

Janare – La Guardiense, una cooperativa per la qualità

Janare, tavolo di cernita
Janare, tavolo di cernita


È una cantina cooperativa tra le più importanti e consolidate d’Italia e sforna ottimi vini a ottimi prezzi. Si avvale di
un migliaio di agricoltori associati che coltivano circa 1.500 ettari di vigneto. Siamo nel Sannio, a Santa Lucia di Guardia Sanframondi, e qui a 350-450 metri sul livello del mare, nasce il progetto speciale Janare, una linea di vini frutto della prima zonazione vitivinicola realizzata in Campania, un progetto focalizzato su un terzo degli ettari della cooperativa.

PER LEGGERE LE DESCRIZIONI DEI VINI, CON IL PUNTEGGIO E IL PREZZO MEDIO A SCAFFALE, CLICCA SULLE SCHEDE SOTTOSTANTI.

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