Finalmente il ristorante L’Ozio Ristorante torna alla ribalta con un grande protagonista: Dino de Bellis, affidabile cuoco della Capitale. Lo racconta Vignadelmar, che di Dino è estimatore ed amico.
Questa recensione deve iniziare con un’esclamazione: Dino is back!
Dino de Bellis a Roma è un cuoco che, nei numerosi anni di lavoro che ormai ha accumulato, si è fatto un buon nome. Negli ultimi tre-quattro anni si era un po’ geograficamente defilato: infatti era andato a lavorare sui colli che circondano la capitale, all’interno di un’azienda vinicola.
Adesso, da pochissimo, finalmente è tornato in città, al centro di un importante progetto di rilancio di uno dei più importanti contenitori di cose buone che abbiamo a Roma: Lo Zio d’America (questo è era al quartiere Talenti), che è anche Caffetteria, Pasticceria, Sala Eventi, Cocktail Bar, Super Market oltre a una super fornita enoteca, dove, letteralmente, potrete togliervi ogni sfizio.
La parte ristorante non era più quella di un tempo e la proprietà ha deciso di rinnovarla completamente, facendone un ristorante al primo piano, con pareti esterne completamente vetrate e una grande cucina centrale a vista. Tutto l’arredamento è in legno e vetro, con anche un’apparecchiatura semplice ma elegante. Davvero un colpo d’occhio di notevole impatto, anche per i clienti che in pratica siedono in comodi tavolini, tutti intorno alla cucina, oppure anche al bancone, dove aldilà del vetro, vedranno vicinissima, la brigata di cucina all’opera. Volendo c’è anche una saletta privata.
Al centro di tutto c’è Dino, con la sua cucina romana di perfetta esecuzione, ma anche molto altro, per poter soddisfare ogni esigenza: fritti, salumi, formaggi, bruschette gourmet, zuppe, insalate, legumi, carni e pesci alla brace, hamburger. Per finire, degli squisiti dolci.
La nostra esperienza da L’Ozio Ristorante
Nella nostra visita, ad esempio, abbiamo provato i Supplì, il perfetto Carciofo alla Giudìa, il meraviglioso Baccalà alla trasteverina, la Zuppa di cipolle e gorgonzola, i goduriosi Rigatoni alla matriciana, gli Gnocchi con il sugo di coda alla vaccinara. Per finire, Zeppole fritte con crema e la splendida Pera al vino rosso, crumble e caramello salato.
Da bere potrete scegliere da una bella carta che copre tutta Italia, con parecchie proposte anche da oltre confine e anche a bicchiere. Con i giusti ricarichi. Non mancano le birre e nemmeno una carta per coloro che vorranno pasteggiare o concludere con un cocktail (!).
Anche la giovane brigata di sala gira bene, per un’esperienza complessiva molto buona.
Ecco, devo dirlo, di questo rientro al centro della scena sono molto contento. Dino è persona serissima, professionista attento e mio amico da circa vent’anni: durante il periodo più duro della pandemia, quando nemmeno si poteva uscire di casa, per il compleanno della mia compagna, acconsentì a farci arrivare a casa un buonissimo menù, fatto di tante portate, perfettamente confezionato, con tanto di schede per la rigenerazione dei piatti e persino la bustina con il sale pesato per salare l’acqua della pasta. Devo aggiungere altro?