Ristorante dall’eleganza raffinata e discreta, al San Baylon si sta veramente bene, si mangia una cucina elegante ma che non perde la propria tradizionalità.
A marzo, per DoctorWine, sono stato invitato ad una interessante cena al Ristornante San Baylon del nuovo Albergo 5*L Palazzo Ripetta a Roma.
Questo stupendo albergo romano, che fa parte della catena Relais & Chateaux, ha investito molto in due direzioni: Arte e Food & beverage.
Sulla prima, ad esempio, sulla scalinata all’ingresso, potrete godere della vista di una delle famosissime “Sfera” dello scultore Arnaldo Pomodoro, ma se vi addentrerete nella visita, godrete, fra le altre, di opere di Giacomo Manzù, Michael Lawrence Marrow (Phase 2) e Angel Ortiz.
Per il settore food & beverage, invece, l’ospitalità si divide in tre direttrici: Baylon, un bel cocktail bar molto giovanile e disinvolto. Etere, l’elegantissimo roof top per la bella stagione. San Baylon, il vero e proprio ristorante fine dining.
Ecco, in occasione della nostra serata presso il bellissimo ristorante San Baylon, abbiamo goduto di una cena a quattro mani: quelle del Resident Executive Chef Marco Ciccotelli e quelle stellate di Silvia Regi Baracchi, Chef e Patron del Relais & Chateaux Il Falconiere di Cortona. Quindi ci aspettava un’alternanza di sapori di cucina romana e cucina toscana, interessante!
Abbiamo iniziato con un perfetto amuse bouche di Asparagi e parmigiano, la cui sapidità e freschezza ci ha decisamente stuzzicato l’appetito.
Poi abbiamo proseguito con un piatto ben più complesso ed articolato: Baccalà mantecato al caprino toscano su zuppetta di foglie di aglione della Valdichiana e cipolla rossa. Un mix di così tanti sapori che in apparenza avrebbero potuto confonderci. Invece si tenevano sul filo di un mirabile equilibrio, anche con le diverse consistenze.
Come primo: Cappellaccio di coda di manzo, rafano e sedano. Piatto dal sapore deciso, con il ripieno di coda di manzo che esplode in bocca quando lo addenti. Un vero inno alla forza ed al sapore, come la cucina romana pretende.
A seguire, nella parte toscana invece non poteva mancare il Rosatenero di Chianina con patate di vari colori e consistenze. Carne tenerissima, al perfetto punto di cottura, anche se un carnivoro come me l’avrebbe gradita più al sangue, con tre differenti patate ed un fondo bruno perfetto.
Infine, realizzato da Elena Coppotelli, Pastry Chef del Ristorante, abbiamo chiuso con un perfetto, bellissimo, poco dolce e rinfrescante dessert: Agrumi dal mondo.
Eravamo 12 persone ad un grande tavolo ovale ed il servizio è stato perfetto, cadenzato dai giusti tempi di attesa, nonostante il resto del ristorante stesse lavorando a pieno regime. Bravi.
Che dire in conclusione? Che in questo ristorante dall’eleganza raffinata e discreta, si sta veramente bene, si mangia una cucina elegante ma che non perde la propria tradizionalità.
Devo necessariamente aggiungere qualcosa sulla bella carta dei vini, fatta di oltre 200 etichette, alcune per niente scontate, di regioni e denominazioni meno battute per ristoranti di questo livello. Naturalmente bella selezione di champagne e bolle italiche. Ricarichi in linea con il contesto del ristorante.