DegustazioniVini per tutte le tasche

Morellino di Scansano, un vino in ottima salute

Morellino di Scansano, brindisi

Grazie alle sue innate caratteristiche di naturale freschezza, gradevolezza e autenticità, il Morellino di Scansano si è ritagliato uno spazio preciso tra le denominazioni toscane con una sua chiara identità. Le considerazioni di Stefania Vinciguerra.

Di ritorno dalle anteprime toscane, con tantissimi assaggi fatti e tante chiacchiere scambiate con colleghi e produttori, voglio soffermarmi sul Morellino di Scansano, protagonista, insieme al Chianti, della terza tappa, dopo il Nobile di Montepulciano e il Chianti Classico.

La sede scelta per la degustazione era sempre la Fortezza da Basso, ma sale diverse, più piccole, che non consentivano la presenza dei produttori. È stato comunque interessante parlare con l’energico presidente del Consorzio di tutela, Bernardo Guicciardini Calamai (Massi di Mandorlaia – Conte Guicciardini) e il bravo direttore Alessio Durazzi. Lo scambio di opinioni verteva sul cammino fatto dalla denominazione negli ultimi anni.

Panorama dell'areale del Morellino di Scansano

Un po’ di storia recente

Tornando indietro di circa 20 anni, quando al Morellino fu attribuita la Docg (dalla vendemmia 2007),l’epoca era d’oro: la superficie vitata era cresciuta del 15% in 8 anni, la produzione in ettolitri aumentata del 22%, le bottiglie cresciute del 16%. Insomma, tutto faceva pensare a un grande successo. Gli anni successivi furono meno rosei, in parte a causa del tentativo di fare del Morellino un vino “importante”, cioè stravolgendo la sua natura di vini fresco, dall’approccio immediato, trasformando in pratica molta parte della produzione in una sorta di “vinone”. Certo, quegli anni non furono facili per molte zone vinicole, con la crisi economica del 2008 a rendere le cose più complicate, e anche il Morellino dovette combattere la sua battaglia.

Trascorsi una decina d’anni, dando un’occhiata ai dati pre-pandemia, vediamo che – inquadrato nel panorama regionale – il Morellino è la quinta denominazione toscana come ettari rivendicati (dopo Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Maremma Toscana) e la terza denominazione come imbottigliato (dopo Chianti e Chianti Classico).

Morellino di Scansano, tabella dati
Dati Ismea relativi agli anni 2016-2020. Dallo scarto tra gli ettolitri certificati e l’imbottigliato si evince una certa difficoltà.

La situazione attuale

Bernardo Giucciardini Calamai, Presidente del Consorzio Morellino di Scansano
Bernardo Giucciardini Calamai, Presidente del Consorzio Morellino di Scansano

Guardando i dati attuali, gli ettari sfiorano ormai i 1.500, la produzione media si attesta tra i 9,5 e i 10 milioni di bottiglie, che significa un imbottigliato di circa 75mila ettolitri, in evidente crescita negli ultimi anni.

Come ha ricordato il presidente Guicciardini Calamai, il nostro amato Morellino di Scansano gode di ottima salute. L’inizio dello scorso anno è stato impegnativo, ma il graduale recupero delle vendite ha permesso di finire l’anno con solo un leggero calo rispetto ai due anni precedenti, condizionati dell’euforia post pandemica. Questa diminuzione è stata compensata da un incremento del prezzo medio di vendita del Morellino di Scansano, sia sul mercato Horeca che nella Gdo”.

Un occhio di riguardo all’enoturismo

Oggi il Morellino di Scansano sta guadagnando posizioni anche grazie a una serie di politiche portate avanti dal Consorzio che hanno diversificato la promozione. Iniziative che avvicinano il pubblico al territorio oltre che al vino, con un approccio più moderno e che offre risultati molto duraturi. 

L’enoturismo, si sa, è un settore in continua crescita (al netto delle preoccupazioni future per le possibili reazioni alle novità del codice della strada) e moltissimi produttori, soprattutto in Toscana, si stanno strutturando sempre di più per soddisfare questa domanda.

In questa angolo di Maremma, il Consorzio ha assunto un ruolo di collettore delle varie iniziative private grazie al portale VisitMorellino, che racchiude al suo interno tutte le opportunità turistiche del territorio del Morellino di Scansano. Non solo le proposte delle aziende vinicole, quindi, ma anche le tante attività a disposizione Wine Experience, Spa & Benessere, itinerari naturalistici in bici, e-bike e a cavallo o ancora esperienze legate al mare come Surf, Kayak, Paddle Board e Snorkeling – rese possibili grazie alle partnership con i principali player del territorio.

Ingravel Morellinio
Ingravel Morellinio

Inoltre, sempre in un’ottica di connessione tra produzione vinicola e turismo, è stata realizzata  l’Enoteca consortile Rosso Morellino – collocata al piano terra della sede del Consorzio a Scansano – che offre la possibilità di degustare le etichette delle aziende associate. All’interno dell’enoteca, anche il totem VisitMorellino. 

Non mancano, infine, manifestazioni incentrate sulla possibilità di assaggiare i vini e incontrare i produttori, come MareMMMa (10 marzo) dove questa esperienza è condivisa con le altre denominazioni della zona: Maremma Toscana e Montecucco; Rosso Morellino (13-15 giugno, dove protagonista è solo il Morellino) e InGravel (13-14 settembre, un evento cicloturistico che prevede un tracciato “mangia & bevi” per conoscere i produttori della zona)”.

Le nostre degustazioni

Tutte queste iniziative trovano riscontro nel bicchiere? Premettiamo che i vini in assaggio non erano molti: ventidue campioni in anteprima della vendemmia 2024 e undici della riserva 2022. La qualità media è di un livello buono e non abbiamo trovato campioni palesemente difettati. Poi possiamo dire che ci sono “i soliti noti” ad elevarsi sul panorama medio.

Tra i 2024 le nostre preferenze vanno al Marteto di Bruni, al Bellamarsilia di Poggio Argentiera, al Provveditore di Provveditore e al Campo Maccione di Rocca delle Macìe. Tra le riserve 2022 segnaliamo Laire di Bruni e il Roggiano della cantina Vignaioli di Scansano. 

Mi preme sottolineare il grande cammino qualitativo della cantina Vignaioli di Scansano di questo ultimo decennio. Quando una cantina cooperativa punta alla qualità tutto il territorio ne beneficia. È il classico circolo virtuoso che fa bene a una denominazione.

Per concludere, è bene ricordare che stiamo parlando di una tipologia di vino che è “per tutte le tasche, cioè vini che hanno un prezzo medio che resta entro i 15 euro a scaffale per l’annata (ma ce ne sono molti di buona qualità che costano meno di 10 euro) e che sale a 20 per la riserva. Parte del suo successo risiede anche qui.

PRODUTTORI

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