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Benvenuto Brunello, l’anteprima di Montalcino

benvenuto brunello 2024

Considerazioni su Benvenuto Brunello 2024, sulle annate presentate e i nostri migliori assaggi sia dei Brunello di Montalcino 2020 sia delle Riserve 2019 all’anteprima di Montalcino.

L’ormai tradizionale Benvenuto Brunello, anteprima di Montalcino delle annate di Brunello di Montalcino in commercio dal primo gennaio 2025, ci ha visti impegnati per tutta la settimana mediana di novembre. Due le giornate organizzate dal Consorzio per la degustazione tecnica, più una dedicata all’incontro con i produttori e i tradizionali banchetti, fortemente voluta dagli associati. 

Ottima organizzazione a Benvenuto Brunello, l’anteprima di Montalcino. Vini in perfetta temperatura, servizio veloce e puntuale ci hanno permesso di assaggiare tutti i Brunello, sia dell’annata 2020 con le relative selezioni (sempre in crescita quest’ultime anche nelle annate diciamo di transizione), sia i Brunello Riserva 2019 presentati da praticamente tutti i 124 produttori partecipanti. 

Alcune considerazioni generali

Calici Benvenuto BrunelloAlcune riflessioni sono generali e le facciamo subito: sembra incontrollabile la crescita delle menzioni vigna da parte delle aziende, in un vortice del quale non si capisce il senso se non quello di una atomizzazione dell’identità aziendale. Pochi sono coloro che acquistano nuovi terreni per fare un vigneto particolare in una zona ben caratterizzata di Montalcino

Così accade che invece di avere il classico Brunello annata e la Riserva si hanno 3-4 vini, con la logica conseguenza che il Brunello annata si semplifica e la Riserva talvolta non ha personalità a causa delle scelte fatte a monte dal produttore. Mi sembra un raschiare il fondo del barile e quasi violentare un grande territorio che così atomizzato non riesce ad esprimersi. 

Poi ci sono i virtuosi che comprano vigneti in zone vocatissime e da lì creano un progetto vigna con ottimi risultati e sono i primi a non imbottigliare il singolo vigneto se l’annata non li soddisfa (ad esempio, Val di Cava non ha prodotto il Montosoli 2020). 

Altra considerazione è che la forbice qualitativa tra i vari produttori si sta ampliando di nuovo in maniera significativa creando una cesura netta tra chi vivacchia e chi ha progetti, conoscenza e scienza. In questo quadro, l’aspetto più preoccupante è una ricerca incontrollata verso la finezza che spesso si traduce, in molti Brunello, in una banalità che fa perdere ai vini quel pathos che ne ha decretato il successo planetario degli ultimi 30 anni. In molti vini non si riconosce più Montalcino e possono confondersi con altre denominazioni toscane creando il caos. 

Da queste considerazioni ne consegue che andiamo sempre più verso l’affidabilità di taluni brand e non della denominazione che è stata fondamentale per il successo comune, per la stabilità delle aziende e per l’alto prezzo dello sfuso. 

Le annate in degustazione

Nello specifico delle annate presentate durante Benvenuto Brunello, abbiamo avuto una bella prestazione della 2020 che denota buoni equilibri nei migliori interpreti nonostante il calore e la mancanza di piogge estive; inoltre anche la vendemmia è stata ben gestita nonostante le piogge ad inizio e fine settembre.

Un’annata di pronta beva armonica e con un discreto potenziale di invecchiamento. Particolarmente felici per la annata sono state le zone di Montosoli, di Sesta alta e intorno alla sterrata, di Santa Restituta e qualche zona alta sul costone che porta a Castiglion del Bosco. Bene anche le Cerbaie orientali e la zona di San Polo. Altalenante Castelnuovo dell’Abate con il versante verso l’Amiata premiato maggiormente rispetto alla valle interna.

Le Riserve 2019 hanno risentito molto della filosofia aziendale ma alcune sono veramente eccezionali come si prevedeva dalla vendemmia. Vini austeri, affascinanti, dal lungo invecchiamento ma ben predisposti ad una bevuta immediata, decisamente complessi i migliori. 

Le nostre scelte

Di seguito una trentina tra Brunello 2020 e Riserve 2019 – in ordine alfabetico per produttore – che troverete nella guida 2026 (con i relativi punteggi). Dobbiamo ricordare che sono vini che usciranno sul mercato nel 2025 e non tutti a gennaio. Probabilmente li vedremo nelle enoteche dopo l’estate e li inizieremo a bere il prossimo autunno o addirittura nell’inverno 2026.

Brunello di Montalcino 2020

Brunello di Montalcino Riserva 2019

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