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Trattoria del Cimino da Colombo dal 1895

Trattoria del Cimino da Colombo dal 1895

In provincia di Viterbo, a Caprarola, la stessa famiglia gestisce la Trattoria del Cimino da quattro generazioni. L’arrivo di Samuele Calistri, il più giovane e già famoso sommelier, ha dato ulteriore impulso a un’attività che va assolutamente scoperta. Parola di Vignadelmar.

Chi viene a Roma ha tantissimo da vedere, da guardare, da gustare. Così tanto che il vasto entroterra regionale ne vive solamente di luce riflessa, non quanto meriterebbe. 

Ad esempio, la provincia di Viterbo è ricchissima di reperti della Civiltà Etrusca, poi tantissimi vini, ottimi olii, noccioleti a perdita d’occhio, formaggi e ristoranti. Per non dimenticare poi dei piccoli centri, con una vita molto diversa da quella congestionata romana. È il caso della città di Caprarola, famosa per lo spettacolare Palazzo Farnese, splendido esempio di architettura rinascimentale. Ecco, per lui sì, per ammirarlo vengono da tutto il mondo, ma, comunque, fosse più vicino a Roma, le file alla biglietteria sarebbero interminabili.

Trattoria del Cimino, Samuele CalistriQuesto lungo preambolo mi è servito per introdurvi a questa splendida Trattoria del Cimino, che appunto dista circa duecento metri dal Palazzo. Certamente non hanno la stessa data di fondazione ma comunque centotrent’anni di attività non son comunque pochi!

La gestione appartiene infatti alla stessa famiglia dal 1895 e vi lavorano quotidianamente tre generazioni: nonna, genitori, figli. Locale bellissimo, finemente decorato, solo una piccola sala con volta a botte, con un enorme specchio in fondo che fa sembrare il tutto molto più grande e profondo. Samuele Calistri, il più giovane rappresentante familiare, capace e famoso sommelier con importantissime esperienze all’estero, ha dato un ulteriore impulso al tutto, aiutato anche dalla brillante fidanzata. Sono una coppia affiatata anche nell’amore per il proprio lavoro.

La cucina è buonissima, sapida, non eterea e di qualità

Trattoria del Cimino 1
Con due ampi menù dai quali potrete indistintamente attingere: uno con i piatti che li hanno resi famosi e l’altro con le nuove proposte, magari più in linea con l’andamento stagionale. Comunque e sempre con
prodotti del territorio.

Trattoria del Cimino, la cantinaAd esempio noi abbiamo provato degli splendidi e croccanti Asparagi con zabaione salato; poi Midollo di manzo arrosto con la sua tartare al coltello; Pici fatti in casa alla amatriciana, così come le Tagliatelle al ragù di manzetta viterbese; immancabili i Fiori di zucca fritti con delle saporitissime alici. A me è piaciuto molto anche il piatto di Fegatini di maiale con crostini di pane e dadolata di mele. Infine i dolci, con un Salame di cioccolato molto buono e la gustosa Torta di nocciole che è un loro vero e proprio must.

Il bere meriterebbe un articolo dedicato ma andate con fiducia, troverete tante ottime bottiglie, molte dal territorio, ma anche dalle zone italiane più famose e naturalmente dalla Francia. Tutte proposte con prezzi da encomio solenne: l’appassionatissimo Samuele sta facendo un ottimo lavoro!

Infine il servizio, che è premuroso, attento, cordiale, familiare, che pure a locale pieno non vi farà mai mancare niente. Lavorano tantissimo, la prenotazione è consigliatissima.

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