Gran successo per la 6^ edizione della rassegna maremmana, dedicata alle tre denominazioni che investono sul territorio di Grosseto. Fabio Cartei ci racconta le sue impressioni e ci indica i suoi migliori assaggi.
Anche quest’anno non ci siamo fatti mancare un salto a “mareMMMa, la natura del vino”. Avete letto bene, non è un refuso, ci sono 3 M nella parola Maremma, a identificare le tre denominazioni che insistono sul territorio:
La manifestazione è ormai un appuntamento cult per la provincia di Grosseto, con una grandissima selezione di vini della Maremma Toscana. Anche questa sesta edizione si è svolta nel salone ottocentesco del Granaio Lorenese di Spergolaia, ad Alberese (GR), un posto che ben si presta a questo genere di eventi per l’ampiezza degli spazi a disposizione.
Un’edizione da record

Edizione da record, questa, alla quale hanno aderito, in rappresentanza dei Consorzi di appartenenza, 124 aziende con 592 etichette in degustazione, pressoché equamente distribuite tra vini rossi e vini bianchi.
L’evento aveva come obiettivo quello di puntare i riflettori su un territorio enologicamente piuttosto “giovane” e in continua evoluzione, che vede crescere sempre più l’interesse negli appassionati e nei consumatori finali.
Molti gli assaggi di notevole spessore ormai: etichette blasonate che vengono affiancate sempre più da novità emergenti che ne arricchiscono l’offerta a conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della bontà e della preziosità del territorio e dell’impegno e della consapevolezza dei produttori. Tradizione e innovazione, vitigni autoctoni e varietà internazionali ormai felicemente integrate, in un contesto territoriale vasto e con caratteristiche pedoclimatiche molto eterogenee tra loro che incidono estremamente sul confezionamento del prodotto finale.
I migliori assaggi

Questi i migliori assaggi effettuati partendo dai vini bianchi, peraltro in continua ascesa come numero di bottiglie prodotte. Citiamo, per quanto riguarda l’entroterra: Narà il Vermentino 2023 di Salustri, spingendosi a sud ci imbattiamo nei due Sauvignon di Tenuta Montauto, fresco e beverino il Gessaia 2023 più complesso e rigoroso Enos I° Vigne Vecchie 2023.
Risalendo la costa mi soffermerei sul Viognier 2024 in anteprima, dolce, ammiccante e ben fatto di Cacciagrande per concludere il viaggio virtuale al Podere la Pace con Prima Viola 2024, blend dinamico e guizzante; senza dimenticare il Vermentino Superiore Castelprile 2023 di Castelprile della Volpaia: sapido e marino.

Per quanto riguarda i rossi, merita un plauso il Morellino 2022 I Gaggioli di Roccapesta: fragrante e succoso. Si stacca dal contesto anche il Morellino 2023 Vigna Benefizio della Cantina Vignaioli di Scansano: tanto frutto e toni balsamici. Bene anche il ciliegiolo in purezza Rotulaia della cantina Rascioni&Cecconello; infine ottima impressione, alla prima uscita, del Syrah Fonte di Bestiale dell’azienda Bragaglia: solido, potente e speziato.
Concludiamo con la certezza di essere di fronte a un territorio in continuo fermento, forte di una ricerca precisa e continua, volta alla valorizzazione e alla realizzazione di un risultato finale all’avanguardia, con la consapevolezza di un futuro teso sempre ad una maggiore considerazione.
2 commenti
Salve Signor Cartei, desidero ringraziarla per NON avermi nominato, oramai la memoria e’ corta e premiando “i nuovi arrivati” che certamente danno lustro a qualcosa che mi sfugge, informazioni sul mio conto potrebbe chiederle a Daniele, Stefano (Milioni) con i quali ero amico ben prima di gettarmi in questa avventura, come loro in tutt’altre faccende affaccendati.
a fine 2024 Vinum , in una selezione di vini Toscani, ha ritenuto dare ad un mio vino la medaglia d’oro per essere il miglior Morellino, unico ad avere 93 punti – il tutto senza “aiutino”, questo per significarle che nemo propheta in patria (se quello manca)
qualora passasse da queste parti, sarei lieto di conoscerla
cordialita’ Erik
Buongiorno Sig. Banti mi creda, niente di personale. Immagino possa capire le difficoltà nel volere nominare tutti i vini in catalogo, visto il numero delle etichette presenti e l’esiguo tempo a disposizione. Le assicuro però che i “nuovi arrivati”, come dice Lei, sono meritevoli e degni di essere annoverati nel mio report peraltro libero e indipendente. Mi prometto di venirla a trovare: in alto i calici.
Distinti saluti
Fabio CARTEI