Dove mangiareGourmet

Coro Ristorante, Orvieto

Coro Ristorante Orvieto preparazione sala

Appena aperto, Coro Ristorante ad Orvieto è una piacevolissima sorpresa che vale la pena di scoprire. Una cucina colorata, confortante, di sapore, di materia prima e di grande tecnica; un ambiente elegante; un servizio decisamente all’altezza.

A Orvieto, in pieno centro, a pochi passi dal Duomo, all’interno di Palazzo Petrvs, bellissima e lussuosa Dimora Storica del XVI secolo, di recente apertura, trovate l’elegante ristorante Coro. Ristorante che a sua volta è ricavato in una vecchissima chiesa sconsacrata, dai soffitti altissimi e dal brillante recupero architettonico.

Ve ne parlo perché la conoscenza di questo ristorante è avvenuta casualmente e come la vita spesso ci insegna, ho immediatamente saputo che con i due soci titolari avevo un collegamento indiretto: Montalcino. Infatti, tutti noi, anche se in tempi un poco diversi, abbiamo vissuto e lavorato nella capitale del Brunello. Loro, Francesco Perali in sala e Ronald Bukri chef, hanno infatti gestito il Ristorante Osticcio. Poi, per i soliti problemi di trovare a prezzi congrui una sede stabile, hanno deciso di lasciare Montalcino per approdare appunto a Orvieto.

Coro Ristorante Orvieto, la brigata di cucina
Coro Ristorante Orvieto, la brigata di cucina


La sera che ci siamo conosciuti, abbiamo parlato a lungo e, naturalmente, abbiamo capito di avere amicizie comuni e
grande passione per la ristorazione a tutto tondo. Purtroppo la nostra visita volgeva al termine e ci siamo salutati con la promessa che saremmo successivamente tornati per provare il ristorante. Le nostre lunghe chiacchierate erano state così tanto coinvolgenti e stuzzicanti da farci decidere di tornare la domenica successiva a pranzo.

L’eleganza moderna di Coro Ristorante

Allora, come ho detto, il ristorante è molto elegante; un’eleganza moderna, tanto legno, luci calde e tocchi di modernità che assolutamente non stonano con la plurisecolare maestosità dell’insieme. Tavoli ampi, senza tovaglia e un’apparecchiatura minimale e curatissima. Carta dei vini non enorme, con una voluta ricerca delle produzioni locali, meglio se non blasonate. La brava sommelier saprà consigliarvi al meglio, così come ha fatto con me, sorprendendomi, ad esempio, con un vino “naturale” di valore. Francesco Perali dirige la sala con leggerezza e fine maestria, capendo al volo il tipo di ospitalità che il cliente sta cercando.

Noi non abbiamo nemmeno aperto il menù. Abbiamo fatto fare tutto allo chef, confidando che le sue molteplici esperienze anche internazionali, in ristoranti pluristellati, fossero una garanzia: non abbiamo sbagliato. Il pranzo si è svolto secondo i riti classici: benvenuto dello chef, molteplici sfiziosi e buonissimi amuse bouche, due antipasti, due primi, un secondo, un dolce e frutta finale, al posto della piccola pasticceria.

Un pasto che è stato una goduria

Coro Ristorante Orvieto, lo chef Ronald Bukri e Luciano Lombardi Vignadelmar
Lo chef Ronald Bukri e Luciano Lombardi Vignadelmar al Coro Ristorante di Orvieto,

Chef Bukri ha mano leggera, usa molte verdure, per una cucina colorata, confortante, di sapore, di materia prima e di grande tecnica. Ad esempio il Gambero rosso crudo con olio, limone e miele, è spettacolare per l’apporto del multisensoriale condimento che non sovrasta il gambero. Oppure la Bieta e Ceci con una inimmaginabile foglia di cappero, unisce la concretezza del legume alla semplicità della bietola, per un piatto di grande impatto gustativo. Poi siamo passati a degli Spaghetti con parmigiano, limone verde e paprika, che tutto erano fuorché semplici. Quindi siamo arrivati al piatto che mi è piaciuto moltissimo, forse il più buono dell’ultimo anno: Pasta con estrazione di lenticchie di Onano, cozze alla brace e limone nero. Una frustata sensoriale, dove grassezza ed acidità si rincorrevano, con una potenza gustativa quasi fuori scala. Ne avrei mangiato un chilo! 

Come secondo di carne una spiazzante e tenerissima Coppa di maiale con estratto di salsa di pomodoro e sugo di arrosto.  Infine un delicato dessert al cucchiaio, di Miele, polline fresco e finger lime, ricoperto da una delicatissima cialda croccante che richiamava un alveare di api.

Coro Ristorante Orvieto, la cucina
Coro Ristorante Orvieto, la cucina


Guardatevi le fotografie dei piatti
nella gallery, capirete che niente è lasciato al caso e che qui si gioca un campionato diverso, di altissimo livello. Hanno aperto da poco, lasciamoli lavorare, chi deve accorgersi di loro immagino sia già stato allertato. Noi siamo capitati per caso, eravamo andati a visitare la struttura che li ospita. Siamo stati decisamente fortunati.

Ah, la stessa gestione di Coro, ha anche Gocce, l’annesso cocktail bar, che fra saletta interna e elegante corte esterna, con una rinfrescante e sgocciolante fontana di acqua corrente, vi coccolerà per un aperitivo o un dopo cena di valore. Anche in questo caso niente è lascito al caso.

PHOTO GALLERY

RISTORANTE

Che ne pensi di questo articolo?