Una nuova golosa trattoria di pesce a Roma, Aquamarina, ha aperto all’interno dell’hotel Umiltà 36, una chiave Michelin, nel rione Trevi a due passi dal Quirinale.
Avete lette bene. Si chiama Aquamarina senza la C. Ma il nome in fondo conta relativamente. Quel che conta è la sostanza, e qui di sostanza ce n’è tanta. Sostanza tutta marina, appunto, profumi e sapori di una cucina gustosa che ha il respiro del mare, per chi il mare lo ama, e soprattutto ama degustarlo.
Aquamarina è un inno al pesce, ai crostacei, ai molluschi. Il primo ristorante tutto e solo pesce tra quelli di Shedir Collection, i cui ristoranti attualmente aperti (Adelaide al Vilòn e Don Pasquale al Maalot) all’interno degli hotel romani della proprietà, hanno tutti una loro identità inconfondibile e catturano la passione dei romani.
Un gourmet Adelaide, un bistrot chic Don Pasquale e ora una curatissima trattoria di pesce (aperta sia a pranzo che a cena, 7 giorni su 7) dal menu semplice ma eseguito e interpretato con maestria nel rispetto più assoluto del prodotto eccellente dallo chef Fabrizio Leggiero che ha grande esperienza col pescato. Un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità sostenibile, dove l’essenza del mare si respira appena entrati.
Aquamarina, una trattoria di pesce a 5 stelle
Un’interpretazione alla mano di un’ospitalità raffinata. Una trattoria a 5 stelle potremmo definirla! Una tavola al gusto iodato e goloso in una residenza d’architettura rivista nel segno di un design modernista e con una chiave Michelin. Quasi un gioco di contrasti tra un pranzo o una cena pop ma anche un po’ posh.
In giro tartarughe marine e polipi in vetro di Murano, vasi che richiamano le onde del mare e tanti pesci colorati di ceramica artigianale, ognuno diverso dall’altro, come centro tavola. Cucina a vista in fondo alla sala. Soffitti molto alti, arredi tra l’eclettico e il rétro, geometrie rigorose e dettagli eccentrici, superfici dalle cromie accese, tappezzerie e carte da parati esuberanti, suggestioni esotiche e cenni tropicali come le kenzie tra i tavoli.
Dove comanda il pescato del giorno
Il menù, naturalmente, è tarato sul pescato del giorno come si fosse in un borgo marinaro invece che a due passi dal Quirinale. Dai freschissimi crudi, tartare e carpacci, serviti con julienne di verdurine, erbe aromatiche ed emulsioni leggere, ai caldi di mare o alcuni evergreen come la Catalana di astice. Gustoso il Tegame di mazzancolle alla pizzaiola. Buonissime le Alici croccanti, l’argento del mare. Divertente la proposta della giostra di antipasti caldi e freddi che travolge il cliente, come l’onda del mare.
Poi si passa ai primi, quelli classici della tradizione marinara, non solo realizzati alla perfezione ma con qualche piccola variazione sul tema che esalta ulteriormente la materia prima, come il Tagliolino all’uovo fatto in casa Ajo e Ojo e branzino, sempre con discrezione e massimo equilibrio. Un grande classico è la Fettuccelle con gamberi rossi di Sicilia. Il signature è il Risotto alla crema di Scampi mantecato con una stracciatella di bufala campana e giocato sul contrasto cotto crudo.
Secondi piatti in tutte le cotture
I secondi sono proposti in diverse cotture, dal sale all’acqua pazza, dal forno al tegame o alla griglia, come il Calamaretto piselli e menta, sempre rispettando la delicatezza della materia prima. Da non perdere la scelta dei pesci interi, affusolati e piatti, secondo la disponibilità del pescato e serviti al tavolo col guéridon. Piccolo vezzo d’antan. Immancabile infine un sempre accattivante Fritto di paranza dalla leggera croccantezza.
Una cucina semplice, solida, precisa
Quella di Fabrizio Leggiero (quasi nomen omen…) è una cucina semplice, solida, precisa, che arriva diretta, nitida nei sapori puliti e negli accostamenti. La sua giornata comincia con l’approvvigionamento della materia prima fino alla tavola, anche a sera tardi, quando uscendo dalla cucina va spesso ai tavoli a raccontare i suoi piatti.
La carta dei vini è curata e conta circa 80 etichette dove c’è passione per le bollicine (italiane e francesi) ma anche molti vini fermi, con prevalenza di bianchi. C’è tanta Italia, molte regioni rappresentate. Buona e articolata la selezione al calice. La drink list, invece, con anche i cocktail per un pairing, magari coi crudi, è giornaliera e omaggia anche lei il mare.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]