Il ripieno di queste cipolle al forno è di carne di manzo e gorgonzola. Ci abbiniamo il Veneto Bianco Multivintage Hey French, You Could Have Made This But You Didn’t, Edizione IV, Pasqua Vigneti e Cantine.
Ingredienti per 4 persone:
4 cipolle grosse; 150 g carne macinata di manzo; 1 uovo; 120 g gorgonzola Dop; 1 cucchiaio di aceto; olio evo; timo, pepe nero e sale
Preparazione:
Mondare le cipolle e lessarle intere in abbondante acqua salata, con un cucchiaio di aceto, per 40 minuti.
Tagliare la calotta superiore e scavare la parte interna lasciando la “sfera” della cipolla come contenitore. Tritare la polpa e tenerla da parte.
Nel frattempo, cuocere la carne macinata con un cucchiaio d’olio evo. Aggiustare di sale e pepe.
Trasferire la carne in una terrina e unire l’uovo, la cipolla tritata, il timo. Mescolare. Unire un etto di Gorgonzola e continuare a mescolare.
Trasferire le cipolle in una teglia e riempile con la farcitura. Guarnisci con il restante Gorgonzola, un filo d’olio e pepe nero.
Cuocere in forno a 200° per 20 minuti.
Servire subito le cipolle al forno ripiene.
Vino in abbinamento:
(a cura di Stefania Vinciguerra)
Hey French, You Could Have Made This But You Didn’t, Veneto Bianco Multivintage, Edizione IV, Pasqua Vigneti e Cantine
Questo vino è un blend di annate (per questa IV edizione le 2019 -2016-2021-2020-2018-2017-2013) che vengono selezionate quale massima espressione del vigneto nel corso della sua storia.
Colore dorato pieno. Al naso spiccate note di camomilla, frutti tropicali, fiori bianchi e lavanda. Quindi note di tostatura che ricordano la frutta secca e il pepe bianco. Al palato rivela grande corpo e struttura, con una buona sapidità. Il blend di diverse annate conferisce al prodotto complessità.
Zona di produzione: il fianco veronese del Monte Calvarina, situato nella parte più orientale della denominazione del Soave. Questo progetto nasce da un vigneto di quattro ettari e mezzo che nella parte più alta raggiunge i 600 metri di altitudine, con esposizione a sud-ovest, adagiato su una collina di origine basaltico-eruttivo con ampi affioramenti calcarei. Dal punto di vista climatico la zona è favorita dall’altitudine che garantisce estati fresche e ventilate, con ampie escursioni termiche.
Vitigni: Garganega prevalente con Pinot Bianco e Sauvignon. Coltivazione a Guyot (4.500-5.000 ceppi per ettaro) e a pergola (3.500 ceppi per ettaro).
Processi produttivi: per ogni annata selezionata, la vinificazione delle uve bianche avviene con la macerazione delle bucce per circa 10 ore. Successivamente si innesta la fermentazione alcolica a basse temperature con lieviti selezionati cui segue una parziale fermentazione malolattica, circa il 10% del prodotto. Il processo prosegue con una maturazione in barrique e tonneau di secondo passaggio per circa 6 mesi. Il vino infine viene posto in vasche d’acciaio per un ulteriore affinamento.
Gradazione alcolica: 13% vol.
Temperatura di servizio: 10°C.
Note climatiche per le varie annate:
Le vendemmie utilizzate per questa IV edizione sono 2019-2016-2021-2020-2018-2017-2013.
2019
È stata un’annata abbastanza piovosa. La primavera ha presentato notevoli differenze con un caldo siccitoso marzo e un freddo e piovoso bimestre di aprile e maggio. L’estate molto calda ha avuto anche due significative ondate di calore a fine giugno e fine luglio. Durante l’ondata di calore di fine giugno sono stati registrati numerosi record di caldo, con picchi di 38°C. Nonostante ciò, le abbondanti piogge della primavera hanno fornito ai terreni una buona dotazione idrica per resistere ad un giugno caldo e senza precipitazioni.
2016
Caratterizzata da forti piogge e da una produzione non esuberante, con uve che raggiungono la media degli ultimi anni in termini di zuccheri e acidità, ma con ottime caratteristiche qualitative. Il quadro analitico delle uve durante la vinificazione ha portato ad un vino fruttato e floreale.
2021
La primavera è stata molto fresca e piovosa: questo ha rallentato le prime fasi fenologiche della vite e dato un importante apporto d’acqua. La siccità che ha interessato buona parte dell’Italia non ha creato problemi nella zona del Soave. Il periodo estivo ha conosciuto piogge non torrenziali alternate a periodi caldi, che hanno favorito una piena maturazione delle uve, che mai hanno sofferto per la mancanza d’acqua. Vendemmia quindi di ottima qualità seppure quantitativamente leggermente inferiore.
2020
L’annata è iniziata con un inverno mite e con poche precipitazioni per poi cambiare nella primavera, specialmente nei mesi di aprile e maggio. I mesi estivi sono stati ottimali senza temperature estreme e con un perfetto apporto idrico.
2018
Un’annata con importanti risvolti nella zona di Soave: temperature leggermente superiori alla media e fenomeni atmosferici tropicali, con piogge forti e abbondanti alternate a giornate calde e soleggiate, anche se ventose. Nonostante le particolari e complesse condizioni climatiche, si è rivelata particolarmente favorevole ed espressiva soprattutto per i vigneti ad altitudini più elevate, dove gli effetti delle giornate calde sono stati meno intensi.
2017
Una delle più complesse degli ultimi 30 anni. Le scarse precipitazioni (anche in inverno) e le alte temperature durante l’estate hanno influenzato notevolmente la stagione, conferendo al vino una forte personalità e uno stile preciso.
2013
L’andamento stagionale si è caratterizzato per un inverno secco, molto freddo e prolungato a cui è seguita una primavera fresca e molto piovosa, con temperature di poco al di sotto della media. Il caldo anomalo di fine marzo ha generato un germogliamento anticipato, cui per fortuna non sono seguite gelate primaverili. In aprile è iniziata una fase piovosa importante e utile per attenuare il deficit idrico dei suoli. Giugno, luglio e agosto sono stati caratterizzati da una piovosità quasi inesistente che ha contribuito a mantenere un eccellente stato fitosanitario nei vigneti del Soave. Le piogge di settembre hanno favorito lo sviluppo dei grappoli, che si presentavano sani e in buone dimensioni, mentre le notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte giocano a tutto vantaggio dei vini bianchi, caratterizzati comunque da note molto fruttate.