DegustazioniIn giro per cantine

Il nuovo corso di Abraxas a Pantelleria

Abraxas vigneto zibibbo alberello pantesco

La famiglia Scudieri entra nel territorio di Pantelleria, con l’acquisto della storica azienda Abraxas, arricchendo l’isola di un player importante. Ne ha parlato Federico Latteri, degustatore siciliano e nostro corrispondente, su Cronache di Gusto.

Abraxas, azienda tra le più importanti dell’isola di Pantelleria con un passato ricco di successi, vede oggi un nuovo corso grazie alla volontà della famiglia Scudieri di valorizzare i territori di pregio per la produzione vinicola in Sicilia e nel resto d’Italia. 

Il progetto “Tenute Scudieri”, portato avanti con la collaborazione della Famiglia Cotarella, si fonda sull’idea di recuperare e conservare le pratiche agricole del luogo e le colture autoctone. Con uno sguardo attento rivolto alla sostenibilità ambientale. La cantina è il cuore pulsante di Abraxas, un edificio perfettamente integrato nel paesaggio circostante. La cantina sorge sui pendii di Montagna Grande, a circa 370 metri sul livello del mare. I vigneti si estendono per 16 ettari, distribuiti in diverse aree che vanno da contrada Bukkuram alle alture di Vipera e Randazzo. Accanto allo Zibibbo (Moscato di Alessandria), vitigno principe dell’Isola, vengono coltivate varietà alloctone come Viognier, Syrah, Nero D’avola, Alicante e Cabernet Franc. Attualmente vengono prodotte 55 mila bottiglie l’anno. L’intera filiera, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento, viene realizzata a Pantelleria.

La gamma di etichette ha 7 referenze che interpretano il terroir pantesco sia nel modo più classico che con vini originali e interessanti. Due passiti, tre rossi, di cui uno da Nero d’Avola vendemmiato tardivamente, un rosato e un bianco secco. 

Passito di Pantelleria Sentivento 2017 Abraxas

Abbiamo degustato il Passito di Pantelleria Doc Sentivento 2017 Abraxas, il vino che più rappresenta l’Isola con le sue tradizioni, i suoi profumi e i suoi sapori unici. Il vino è ottenuto da uve Zibibbo proveniente da vigneti situati su terrazzamenti esposti a sud e sud est nelle contrade Bukkuram, Barone e Mueggen. I suoli sono tendenzalmente sabbiosi di natura vulcanica. Il sistema di allevamento utilizzato è il tipico alberello pantesco, tecnica agricola che dal 2014 è patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. Le rese sono di circa 50 quintali per ettaro. Dopo la raccolta manuale, una parte delle uve viene messa ad appassire al sole (per circa 20 giorni). Il resto va incontro alla vinificazione. Successivamente, l’uva passa viene aggiunta al mosto in fermentazione e, svolta la quantità di zuccheri desiderata, viene lasciata a macerare per alcune settimane in modo da poter cedere tutto il corredo aromatico.

Un vino dai ricordi antichi, dolce ma equilibrato (leggi in basso la scheda di degustazione). Può essere abbinato ai dolci secchi a base di mandorle, oppure a diverse tipologie di formaggi stagionati e erborinati. Va benissimo anche da solo a fine pasto o come vino da meditazione.

Articolo tratto da Cronache di Gusto

PER LEGGERE LE DESCRIZIONI DEI VINI, CON IL PUNTEGGIO E IL PREZZO MEDIO A SCAFFALE, CLICCA SULLE SCHEDE SOTTOSTANTI.

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