Nato nel 1980, è stato il secondo Sangiovese in purezza, subito dopo il Pergole Torte, nato nel 1977, e prima del Flaccianello della Pieve, nel 1981, a impreziosire la categoria dei Supertuscan. Un vino iconico, che, assieme ai suoi fratelli, ha contribuito a costruire la grandezza del territorio del Chianti Classico e della sua uva di riferimento, mettendone in luce il potenziale di longevità ed eleganza.
È il 1956 quando Francesco De Marchi, avvocato piemontese, fonda l’azienda Isole e Olena, acquistando i due omonimi borghi, distanti tra loro solo un chilometro, composti da diversi poderi gestiti da mezzadri. Allora, a Isole e Olena vivevano e lavoravano circa 130 persone, una comunità quasi completamente autosufficiente e già dedita a un’importante produzione di vino, che veniva in parte venduto ai grandi commercianti della zona.

Dopo la fine della Mezzadria, la tenuta rinasce grazie all’arrivo, nel 1976, di un appena venticinquenne Paolo De Marchi, figlio di Francesco, il quale, avendo terminato gli studi di Agraria, rileva la gestione della tenuta e ne avvia il processo di ricostruzione. Mente illuminata e appassionato ricercatore, Paolo sarà anche tra i protagonisti della rinascita del Chianti Classico. È lui che si dedica, infatti, allo studio e alla selezione dei migliori cloni di Sangiovese, vinificandoli separatamente. Uno studio che si concretizzerà a partire dalla metà degli anni Ottanta, quando le finanze aziendali permetteranno di sostenere l’investimento, con il rifacimento di parte dei vigneti, utilizzando proprio quei cloni che privilegiavano la qualità all’alto rendimento, portando alla nascita delle etichette che hanno reso grande l’azienda negli anni.
Nel 2022 la famiglia De Marchi, per l’impossibilità di trovare continuità nell’ambito della nuova generazione, ha deciso di passare il testimone al gruppo familiare indipendente EPI, gestito da Christopher Descours, che già aveva investito in Toscana acquisendo a Montalcino Biondi-Santi. La missione della nuova proprietà è dare continuità alla produzione di questo territorio straordinario, lavorando in sinergia con lo storico team di cantina, oggi guidato dall’enologo e direttore Emanuele Reolon, che ha affiancato per quasi un anno Paolo De Marchi nelle attività di cantina.
La nascita di Chianti diverso

Già al secondo anno dal suo ingresso in azienda, Paolo De Marchi aveva deciso di allontanarsi dalla “ricetta” del Chianti Classico che mescolava uve rosse e bianche (cosa permessa fino al 2006). Iniziando a separare le uve, dà origine, da una parte, a un bianco da uve Trebbiano e Malvasia, dall’altra, a un rosso con caratteristiche qualitative già molto diverse dal passato: è il primo vagito di quello destinato a diventare un vino iconico per la zona, il Cepparello.
Paolo capisce che non c’è bisogno di aggiungere vitigni internazionali al proprio Sangiovese per produrre un grande vino, ma all’epoca il disciplinare della denominazione non permetteva l’utilizzo del Sangiovese in purezza. Così, al suo esordio nel 1980, il Cepparello appare come Vino da Tavola, diventato poi Igt. Un vino che diventerà baluardo della capacità del Sangiovese di esprimere il terroir, che a Isole e Olena significa altitudine e distintività dei suoli.
Il territorio
Come anticipato più sopra, l’azienda si divide tra i due borghi di Isole e Olena e sorge a metà strada tra Firenze e Siena, nell’UGA di San Donato in Poggio, zona occidentale del Chianti Classico. A Isole si trova il cuore dell’attività produttiva: la cantina, la sala di degustazione e la terrazza che domina la Val d’Elsa. Olena invece ha mantenuto intatto il fascino del borgo antico. Un’area collinare caratterizzata da un clima mite, ingentilito dalle brezze marine.

L’azienda conta 320 ettari di tenuta di cui 220 di bosco e 56 vitati. Ma la vera peculiarità è la presenza di due distinte anime di questo territorio: quella di Olena, particolarmente ricca di galestro, roccia e calcare, e quella di Isole, caratterizzata dalla presenza di argilla ed alberese. Poter scegliere da un parco vigne tanto grande e con una tale diversità interna è da sempre un importante vantaggio per l’azienda.
E il Cepparello è proprio la summa di queste diversità, ottenuta selezionando le uve di circa trenta parcelle di vigna differenti e vinificandole separatamente. «Poter scegliere se prendere da una vigna a 500 metri o da una vigna a 350 fa tanto la differenza – spiega Reolon – e la selezione accurata delle vigne porta ad avere sempre questa grande salinità e l’acidità che tiene molto bene».
Lo stile della cantina
Le accortezze proseguono in cantina dove, spiega Reolon «le vinificazioni sono molto delicate. con grande attenzione a preservare l’integrità degli acini. Si lavora solo con acini interi, senza raspi, e la diraspatura avviene con rulli distanti per evitare rotture. Si evitano le follature e i rimontaggi sono pochi e delicati, così da estrarre solo ciò che serve e nel momento giusto».

Questa cura è frutto di un’evoluzione nel tempo: «negli anni ’90 e 2000 si puntava a una maggiore estrazione, ma dal 2010 l’azienda ha abbandonato le attrezzature per le follature, adeguandosi a un gusto più moderno».
Poi c’è stato il cambiamento climatico. «Dal 2003 il cambiamento climatico ha modificato profondamente le dinamiche di maturazione dell’uva. Un tempo la vendemmia del Sangiovese avveniva a inizio ottobre, mentre oggi inizia già a settembre, con circa due settimane di anticipo. Questo riduce il tempo di maturazione delle uve, richiedendo nuovi approcci nella gestione della parete fogliare e del terreno.
Negli ultimi vent’anni si è passati a una lavorazione del suolo più limitata, con maggiore inerbimento per rallentare germogliamento e fioritura attraverso una maggiore competizione in vigna. Questo sistema favorisce anche una minore densità d’impianto, poiché la competizione controllata tra le piante aiuta a mantenere più vegetazione e pareti fogliari più ampie».
Un vino che evolve

Per volontà di Paolo De Marchi, Isole e Olena ha sempre avuto un approccio dinamico, sia al vigneto sia alle tecniche di vinificazione. Motivo per cui anche Cepparello è sempre stato un vino “fluido”, mutevole e rappresentativo dei tempi. «Paolo è sempre stato un vulcano, un innovatore che ha saputo prendere anche decisioni difficili – racconta Reolon – quindi, in realtà tutti i nostri clienti sono abbastanza abituati all’idea che si possa cambiare qualcosa.
Il Cepparello non è mai stato un vino ingessato. Noi lavoriamo con la natura, il nostro tetto è il cielo ed è impensabile, secondo me, oggi ragionare in maniera ingessata. Anzi, in realtà come Isole Olena è proprio vietato. E quindi bisogna lavorare in un modo diverso, mantenendo una certa dinamicità nell’approccio alla vinificazione, non nello stile».
Questa adattabilità si traduce oggi in nuove scelte di cantina, come quella di inserire nel tradizionale processo di lavorazione del Cepparello (con l’uso delle barrique) anche un 5% di maturazione in botti grandi e tonneau di rovere francese. Questo a partire dal millesimo 2021 e destinata ad aumentare nelle annate a venire.
La longevità

«Dare una micro ossigenazione più contenuta, lenta e graduale aiuta il vino a mantenersi intatto. L’obiettivo è quello di ottenere maggiore longevità, andando ad allargare il legno ma, soprattutto, e questa è una cosa che si sottolinea troppo poco ma che è fondamentale, andando a lavorare sulla dimensione della doga, che fa tanto la differenza – continua Reolon -. In questo momento stiamo lavorando molto anche sulla scelta delle foreste di provenienza dei legni: abbiamo abbandonato le foreste atlantiche di Bordeaux e stiamo facendo assieme alle tonnellerie assaggi alla cieca di campioni contenuti in legni di diversa capacità e provenienza, per capire l’evoluzione di ciascuno di essi. È un lavoro di concerto che ci permette di agire sempre meglio».
Tra il dare continuità alla visione di De Marchi e investire in interventi che consentano una migliore valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, il messaggio della nuova proprietà è chiaro: «credo che il nostro compito oggi sia proprio questo: cambiare per far capire che non è cambiato niente – spiega Reolon – perché se oggi continuassimo a vinificare come vinificava Paolo negli anni ’90, avremmo un prodotto inavvicinabile.
Perché le uve sono completamente diverse, il territorio e il clima sono diversi. Ma anche i cloni di Sangiovese in parte sono diversi, se pensiamo ai nuovi vigneti. Quindi sarebbe un’espressione molto diversa rispetto a quella iniziale. È come un’equazione matematica: se cambi uno dei fattori, per avere lo stesso risultato, devi cambiare anche tutti gli altri. E il risultato, il nostro obiettivo, è proprio la riconoscibilità del Cepparello di Isole e Olena».
Toscana Cepparello 2005
Punteggio: 93/100
Prezzo medio in enoteca: € 80
Dopo un inverno normale e una primavera fresca con germogliamento tardivo, l’estate è stata calda ma irregolare e quasi senza pioggia. Le piogge di settembre hanno ritardato la vendemmia. Annata atipica, con vini austeri, ricchi di acidità e polifenoli, da attendere in bottiglia.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rubino di buona concentrazione con unghia appena sfumata. L’approccio olfattivo è decisamente dolciastro di confettura di ciliegia, tamarindo e carruba, con note vegetali e balsamiche in sottofondo, raggiunte da una sensazione di miso di orzo. All’assaggio si rivela più agile del previsto, molto fresco e succoso e dal tannino sottile, con vena balsamica ad avvolgere il finale di frutta rossa acidula.
Vino che offre una lettura calzante di un anno distonico, evoluto e che si avvia con ottima grinta verso la seconda fase della sua vita. Alc. 14%
Toscana Cepparello 2010
Punteggio: 94/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
Primavera fredda e piovosa, estate tardiva con breve caldo e piogge in agosto. Maturazione lenta ma favorita da settembre e ottobre stabili nei vigneti in altura. Vendemmia tardiva, resa media, vini complessi, aromatici e ben equilibrati da una fresca acidità.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rubino denso e concentrato, con lieve sfumatura ai bordi. All’olfatto offre sensazioni carnose, con note umami, terrose e un po’ foxy, quindi di noce di cola, tamarindo e tabacco da pipa. Alla seconda olfazione si fanno ancor più decise le percezioni di glutammato e miso di soia. L’assaggio è in linea, coerente e polposo, con un tannino ricco e marcato, a bilanciare con la sua freschezza.
Un vino decisamente “old style”, ma ben espresso e ancora piacevole. Alc. 14,5%.
Toscana Cepparello 2014
Punteggio: 93/100
Prezzo medio in enoteca: € 80
Annata particolare segnata da forti escursioni termiche e piogge abbondanti, ma settembre e inizio ottobre miti e ventilati hanno favorito una maturazione graduale e completa. Vendemmia a metà ottobre con uve per vini eleganti, equilibrati, aromatici e di fresca acidità, adatti all’invecchiamento.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Granata appena sfumato verso l’aranciato. Profondo l’olfatto con sensazioni di terra umida, spezie dolci, liquirizia e tabacco; in seconda battuta arrivano i fiori maturi, la ciliegia sciroppata e un’idea di anguria, per un profilo piuttosto aperto. La bocca è ricca, materica e corposa, estrattiva ma sempre alleggerita da una viva vena acida e da un tannino deciso e masticabile. Chiusura decisamente fresca, dall’eco speziata.
Figlio di un’annata controversa, è un vino complesso ma un po’ rustico. Alc. 14,5%.
Toscana Cepparello 2015
Punteggio: 95/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
Dopo un inverno fresco e una primavera umida che ha ritardato il germogliamento, l’estate è stata mite e piovosa. Settembre perfetto ha favorito una buona maturazione, completata in ottobre. Annata classica e impegnativa, con vini eleganti, complessi, freschi e dai tannini maturi.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rubino intenso e vivo. Marcano il naso le sensazioni di spezie scure, frutta nera dolce e cenni terrosi, che si tramutano progressivamente in eleganti sensazioni di sottobosco, fungo porcino e humus. All’assaggio rivela una trama tannica levigata e una buona rotondità, che lo rendono piacevole e molto godibile.
Un vino di un’annata calda, che punta tutto sulla bevibilità e la prontezza più che sulla complessità. Alc. 14,5%.
Toscana Cepparello 2016
Punteggio: 97/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
Annata dal clima mite e regolare: piogge fino a giugno hanno garantito buone riserve idriche, mentre estate e autunno asciutti con notti fresche hanno favorito uve sane e abbondanti. Le piogge di metà settembre e l’escursione termica hanno donato aromi netti e grande equilibrio.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rubino tipico e vivo. Il corredo olfattivo è aperto, elegante e raffinato, con nitide percezioni di spezie e toni vegetali balsamici. La componente fruttata (ciliegie e mirtilli) è matura e sempre avvolta da sensazioni mentolate. La bocca è precisa e composta, molto equilibrata grazie al perfetto bilanciamento tra tannicità e freschezza; chiude salina, senza sorprese.
Figlio di un’annata impeccabile, un vino compiuto, disciplinato e un filo “pettinato”. Alc. 15%.
Toscana Cepparello 2019
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Punteggio: 98/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
Inverno secco e primavera precoce hanno favorito un germogliamento regolare; le piogge primaverili hanno preparato un’estate calda e stabile. Uve sane e abbondanti, con ottimo equilibrio tra qualità e quantità. Vendemmia nella prima metà di ottobre.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rosso rubino appena sfumato sull’unghia. Il ventaglio olfattivo si apre su fini e rotondi toni floreali e di sciroppo di ciliegia; arriva poi un ricco corredo di spezie, anche leggermente dolci, e fragranti tostature di cacao e caffè. La bocca vanta un mirabile equilibrio di tannicità, presente ma mai dominante, e acidità succosa, un corpo pieno e un lungo finale salino e succulento.
Fedele espressione dell’annata fresca, un vino pronto ed equilibrato, di ottimo dinamismo. Alc. 15%.
Toscana Cepparello 2020
Punteggio: 96/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
L’annata ha avuto un inverno mite e secco, seguito da un marzo più freddo che ha richiesto cura in vigneto. Estate stabile, secca e mite, con piogge a fine agosto. Settembre soleggiato ha favorito una vendemmia eccellente, equilibrata e generosa in qualità e quantità.
100% Sangiovese. 18 mesi in barrique nuove e usate di rovere francese. Rubino vivo e compatto. All’olfatto apre con toni più marcatamente dolci di spezie, visciola sotto spirito, cacao e caramella Rossana. In seconda battuta, si evidenziano anche note ferrose di arancia e un’idea di confetto. Il sorso è dritto e verticale, con tannino deciso e piuttosto asciugante; la componente alcolica bilancia tutto e conferisce rotondità.
Vino più robusto e muscolare, figlio di un’annata calda, che poggia la sua longevità sul ricco corredo tannico. Alc. 15%.
Toscana Cepparello 2021
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Punteggio: 98/100
Prezzo medio in enoteca: € 120
Primavera fredda e piovosa ha ridotto la produzione, pur mantenendo ottima qualità. Estate pur calda e asciutta ha evitato stress per via delle buone riserve idriche. Settembre soleggiato con notti fresche ha garantito maturazione ottimale, acidità viva e aromi complessi.
100% Sangiovese. 18 mesi tra barrique e tonneau nuovi e usati e botti grandi per il 25%. Rubino luminoso. Bel naso integro e fresco con sfumature vegetali; alla seconda olfazione si affacciano più definite note di mandorla tostata, arancia rossa, ruggine e pepe di Sichuan. La bocca è vibrante per acidità, tesa e un filo astringente, ma idratata da una vena salina davvero succosa e saporita, dal gusto ematico e d’agrume. ll tannino è ben disciolto, masticabile e croccante, per una chiusura all’insegna della succulenza.
Un vino energico e di carattere, godibile già ora, sebbene giovanissimo, e che promette un’ottima evoluzione proprio in virtù di questa dinamicità. Alc. 15%.
Toscana Cepparello 2022
Punteggio: 97/100
Prezzo medio in enoteca: € 130
Primavera piovosa e ventilata, con giornate calde e notti fresche, da favorire fioritura e allegagione. Estate calda e siccitosa fino a metà agosto, poi piogge ristoratrici. Vendemmia anticipata con uve sane e mature, che hanno prodotto un mosto equilibrato e bilanciato.
100% Sangiovese. 18 mesi tra barrique e tonneau nuovi e usati e botti grandi per il 25%. Rubino luminoso e di buona intensità. Elegante il naso nei toni di violette che anticipano prugna, arancia rossa e ciliegie in sciroppo, avvolte da sentori di terra umida, tabacco e spezie; poi emergono golose tostature di caffè. Già setoso il tannino, inserito in un quadro di delicata freschezza, struttura raffinata e retrolfatto fruttato, con chiusura coerente di spezie e ricordi tostati.
Un vino di ottime promesse, ma che rivela già una notevole prontezza e un carattere molto contemporaneo. Alc. 15%.



