A 60 anni dalla fondazione, la storica cantina cooperativa Pliniana, alle porte di Manduria, ha celebrato il compleanno con un’azione di restyling della vision aziendale e il rinnovo della veste grafica, più moderna e accattivante.
“Vini pieni di vite” è il claim scelto. La metamorfosi è rappresentata dalle farfalle, simbolo per eccellenza del mutamento, che campeggiano sulle etichette della linea Messapo, che insieme alle linee Centocontrade e Pliniana, compongono il nuovo portfolio vini.
Pur mantenendo inalterati i valori e l’identità, la trasformazione ha coinvolto tutti i campi della produzione, dalla vigna alla cantina, dal marketing alla distribuzione. Determinante è stata l’introduzione nell’organico aziendale di nuove figure chiave per dare slancio alla pianificazione, allo sviluppo dei mercati esteri e alla comunicazione: l’avvocato Simone De Pasquale è il direttore generale, l’enologo Teodosio D’Apolito è il direttore di produzione, Angelica Bisci è l’export manager e Marianna Cionfoli la social media manager.
Una realtà in evoluzione
Oggi la Pliniana conta 380 soci e una superficie vitata complessiva di circa 900 ettari immersi nell’areale della Doc Primitivo di Manduria e distribuiti tra i comuni di Manduria, Maruggio, Sava, Avetrana ed Erchie. È una realtà in evoluzione, intraprendente e proiettata nel futuro, in controtendenza alla diffusa percezione secondo cui l’impresa cooperativa, soprattutto al Sud, sia un modello societario statico, perennemente in crisi e con una produzione di scarsa qualità.
Le parole del nuovo direttore
“La Pliniana è una delle più antiche cantine cooperative nel territorio di Manduria. Fino ad ora il core business è stato il vino sfuso, di qualità ma pur sempre vino sfuso – afferma Simone De Pasquale -. Il nuovo cda ha compreso che è necessario introdurre nel management nuove professionalità e scommettere sul vino in bottiglia. Il cambiamento è avvenuto nell’arco di pochi mesi, i risultati non si sono fatti attendere. Desideriamo fare la differenza dando nel tempo la giusta attenzione al territorio, ai soci, alla ricerca della qualità, allo studio delle innovazioni e alla crescita collettiva”.
“Il core business è e rimarrà il Primitivo di Manduria – prosegue De Pasquale – ma siamo aperti alle sperimentazioni. La domanda generale dei rossi è in calo, ma il Primitivo in bottiglia è molto richiesto, abbiamo ottenuto un discreto successo in Cambogia, Vietnam, Thailandia, Cina e Sud America. Si apre un nuovo capitolo orientato al rafforzamento del mercato extra europeo e alla fidelizzazione degli enoturisti. La Pliniana è una cooperativa agricola che va modernizzandosi, è snella e dinamica, l’azione di rebranding è stata necessaria per raccontarlo anche agli altri”.
Uno stile più moderno per i vini
I nuovi vini sono contemporanei, freschi ed espressivi, capaci di trasmettere le peculiarità di Manduria attraverso un’interpretazione raffinata e immediata. Oltre al Primitivo di Manduria si producono Negroamaro, Fiano e Chardonnay, recentemente è stato introdotto con successo il Susumaniello con una produzione di sole 5.000 bottiglie ottenute da un unico appezzamento.