Presentata a Spoleto la nuova annata degli oli di oliva extravergine della denominazione con la quarta edizione di Anteprima della Dop Umbria. Bilancio positivo nonostante le sfide climatiche.
La nuova annata olearia 2024 dell’olio extravergine di oliva Dop Umbria si inserisce in un contesto stagionale che, pur segnato da difficoltà climatiche, ha saputo riservare risultati di eccellenza sia in termini qualitativi che quantitativi. A differenza di altre realtà nazionali il Centro Italia ha vissuto una stagione particolarmente favorevole, risultando una delle migliori degli ultimi anni.
L’anteprima svoltasi a Spoleto, oltre ad offrire una panoramica sulle varietà e sottozone della Dop ha dato l’opportunità a tutti di provare le diverse caratteristiche degli oli, con una raffinata cena oleocentrica a otto mani, curata dagli chef umbri del circuito “Evoo Ambassador” con piatti abbinati agli oli delle 5 sottozone.
La stagione 2024 per l’olio extravergine di oliva umbro
La primavera, con una fioritura e un’allegagione soddisfacenti, ha posto le basi per un raccolto promettente, ma la fase estiva ha presentato notevoli difficoltà. Come ha spiegato Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’olio Dop Umbria, l’innalzamento delle temperature, unito a una siccità prolungata, ha messo a dura prova la resistenza delle piante, rallentando e squilibrando i normali processi metabolici, con il rischio di compromettere seriamente la produzione. Tuttavia, fortunatamente, la situazione è stata in parte mitigata dalle piogge di fine estate, che hanno apportato un fondamentale sollievo alle piante, consentendo il recupero e la ripresa della qualità delle olive.
Nonostante il caldo, che ha però mantenuto lontani parassiti come la mosca olearia, le olive sono giunte alla fase di raccolta in ottime condizioni, caratterizzandosi per una bellezza e salubrità notevoli. Le piogge tardive hanno contribuito a “rimpolpare” il frutto, migliorando la consistenza delle olive. Tuttavia, la resa produttiva è stata inferiore rispetto agli anni precedenti, con una quantità elevata di olive ma rese più basse. Questo, però, non ha compromesso la qualità finale, che anzi si è rivelata superiore rispetto agli ultimi anni, con parametri organolettici di livello elevato.
Il bilancio complessivo sull’annata 2024 è dunque estremamente positivo, con un’analisi che evidenzia la straordinaria resilienza delle cultivar umbre, capaci di esprimere al meglio le loro potenzialità nonostante le difficoltà stagionali ma anche la tenacia dei produttori, che scommettendo su questo prodotto hanno dimostrato che questa piccola regione ottiene grandi risultati.
I numeri della Dop Umbria
L’annata 2024 ha visto un significativo sviluppo della Dop Umbria, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente sia nella superficie olivicola, che ha raggiunto i 7.439 ettari, che nel numero di operatori, arrivati a 1.413. Le olive destinate alla produzione di olio Dop Umbria sono state 9.400 tonnellate, con una resa media del 12,55%, che ha generato più di 1.290.000 litri di olio certificato, segnando un incremento sostanziale rispetto al 2023.
A dicembre 2024 sono stati effettuati 128 prelievi, con la certificazione di 354.000 litri di olio, oltre il 50% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa crescita si prevede possa portare la produzione a circa 516.000 litri entro la fine della campagna, pari ai numeri della campagna 2020.
Il trend positivo non si limita ai quantitativi, ma si estende anche alla qualità dell’olio, che presenta miglioramenti nel profilo fruttato, amaro e piccante, confermando l’ottima evoluzione della produzione olivicola umbra.
Le 5 sottozone della Dop Umbria
La Dop Umbria si è costituita negli anni 90, tra le prime a nascere in Italia e a fornire quindi supporto a tutta la filiera, che ha quindi giovato di rivalutazioni dei frantoi ma anche di nuovi impianti di oliveti e di rivalorizzazione di antichi oliveti. Oggi sta scrivendo una nuova pagina di storia grazie anche all’arrivo delle nuove generazioni.
1. Assisi-Spoleto e il Moraiolo
La zona più estesa e più difficile da coltivare ma anche una delle più suggestive da un punto di vista paesaggistico. Comprende i territori di Terni, Spoleto, Trevi, Spello e Assisi, arrivando fino a Gubbio. La cultivar più caratteristica è il Moraiolo, pianta esile ma che dà frutti pregiati e ricchissimi di polifenoli.
Varietà: Moraiolo (min.60%), Leccino e/o Frantoio (max.30%), altre varietà (max.10%)
Analisi organolettica: La presenza in larga percentuale della varietà Moraiolo incide producendo oli dalla maggiore intensità del carattere olfattivo erbaceo e delle più spiccate note amare e piccanti.
La nostra scelta:
L’olio L’Affiorante di Marfuga, ottenuto al 100% da olive Moraiolo raccolte nelle prime fasi della stagione, presenta un profilo organolettico intenso, complesso e fruttato. Caratterizzato da note erbacee intense, regala un amaro deciso e un piccante avvolgente, tipici della cultivar. La sua produzione limitata, con solo
8000 bottiglie all’anno, conferisce a questo olio un valore esclusivo. Suggerito su legumi o carni di cacciagione.
2. Colli Martani e il San Felice
Si collocano nella zona centrale dell’Umbria, intorno ai comuni di Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Bevagna. La cultivar caratteristica è la Dolce di San Felice, legata all’omonima abbazia benedettina.
Varietà: Moraiolo (min.20%), Leccino e/o San Felice e/o Frantoio (max.80%), altre varietà (max.10%)
Analisi organolettica: Organoletticamente è fruttato erbaceo di media intensità con apprezzate note di amaro e piccante.
La nostra scelta:
L’olio extravergine di oliva Decimi Dop Colli Martani è un blend di Moraiolo, Frantoio e Leccino. Caratterizzato da un fruttato medio-intenso, note di erba fresca, carciofo e mandorla verde, con un equilibrio perfetto tra amaro e piccante. Spremitura a freddo e produzione sostenibile. Suggerito per arricchire piatti tipici umbri, come pasta, insalate e zuppe.
3. Colli Amerini e il Raio
La più piccola delle sottozone, dove i comuni più rappresentativi sono Amelia e Narni. La cultivar più caratteristica è il Raio, una pianta longeva e monumentale, che dà un olio dalle spiccate qualità aromatiche.
Varietà: Moraiolo (min.15%), Leccino e/o Frantoio e/o Raio (max.85%), altre varietà (max.10%)
Analisi organolettica: All’olfatto ha un fruttato medio-leggero con sentori di carciofo che si confermano al gusto con amaro nella stessa intensità.
La nostra scelta:
L’olio evo Bio del frantoio La Drupa è ottenuto da olive Moraiolo e Leccino, raccolte alla fine di ottobre, lavorate entro 24 ore utilizzando il metodo a freddo. L’olio ha un gusto intenso, ma al tempo stesso equilibrato, con un fruttato fresco e armonioso. Suggerito per esaltare piatti sia crudi che cucinati.
4. Colli del Trasimeno e l’Agogia
Abbracciano l’area dell’omonimo lago, l’alta Umbria e il comune di Perugia. È caratterizzata da un’altra interessante cultivar autoctona, la Dolce Agogia.
Varietà: Moraiolo e Dolce Agogia (min.15%), Leccino e/o Frantoio (min.65%), altre varietà (max.20%)
Analisi organolettica: La Dolce Agogia richiama molto il fruttato leggero di erba fresca, al gusto lievi e armonici sentori di amaro e piccante si evidenziano nella stessa intensità.
Le nostre scelte:
L’olio extravergine di oliva Centumbrie Dop Colli del Trasimeno è un blend delle varietà autoctone Frantoio, Moraiolo, Leccino e Dolce Agogia. Note erbacee, di carciofo e mandorla, con un gusto equilibrato e raffinato. Pratiche agricole sostenibili e spremitura a freddo. Suggerito per condire piatti robusti, come insalate, bruschette e carni grigliate.
L’olio extravergine di oliva Batta Colli del Trasimeno, è una selezione di olive Frantoio, Dolce Agogia, Leccino e Moraiolo. Gusto ricco e armonioso, con sentori di carciofo e erba tagliata, che evocano la purezza del territorio. Processo di spremitura delicato e a metodi sostenibili, ogni bottiglia esalta piatti sia caldi che freddi, conferendo un tocco di eleganza. Suggerito per condire a crudo.
5- Colli Orvietani e il Frantoio e Leccino
Si estendono intorno al comune di Orvieto fino a comprendere Marsciano e Città della Pieve. Le cultivar prevalenti sono il Leccino e il Frantoio. L’olio di questa parte dell’Umbria si caratterizza per il grande equilibrio organolettico.
Varietà: Leccino (max. 60%), Frantoio e/o Raio (max. 30%), Moraiolo (min. 15%), altre varietà (max.20%)
Analisi organolettica: Il fruttato erbaceo è mediamente percepito con armoniche note amare e piccanti nel gusto.
La nostra scelta:
L’olio extravergine di oliva Poggio Amante del Frantoio Ranchino Colli Orvietani combina le varietà Leccino, Frantoio e Moraiolo. È caratterizzato da un fruttato fresco, con note di mandorla verde, banana, cicoria selvatica e menta, e un sapore equilibrato che unisce un amaro deciso e un retrogusto piccante. Suggerito per arricchire piatti di pesce, formaggi freschi e verdure crude.