Nella zona settentrionale della provincia di Caserta, la denominazione Galluccio Doc presenta vini a base di Falanghina e Aglianico. Una piccolissima produzione che sfiora le 200mila bottiglie.
Con una popolazione di 2000 abitanti, Galluccio si estende su un’area di trentadue chilometri quadrati, tra le pendici del Monte Camino, incastonato nel gruppo vulcanico di Roccamonfina, parte integrante della Comunità Montana Monte S. Croce. Situato nella provincia nord di Caserta, il territorio presenta un’altitudine che varia tra i 600 e i 900 metri sul livello del mare, immerso in un paesaggio naturale caratterizzato da vigneti e castagni secolari. In poche parole, un luogo magico, ricco di storia e a forte vocazione vitivinicola.
Il Territorio
Esplorare sentieri sconosciuti è un’esperienza da fare a Galluccio, iniziando dalle cascate lungo il torrente Cocuruzzo, fino a inerpicarsi tra i boschi, regno indiscusso di porcini, ovuli, gallinacci, mazze di tamburo e chiodini. Tra le altre eccellenze locali, l’olio extra vergine d’oliva, i formaggi artigianali, il miele, le nocciole e le castagne.
La storia di questo piccolo comune, antica colonia romana, è segnata in modo indelebile dalla presenza degli Aurunci, Sidicini, Caleni e Sanniti. Situato a picco sulla piana del fiume Garigliano, il comune è costellato di piccoli borghi e frazioni, tra cui spicca il suggestivo villaggio saraceno di Sipicciano, dove è possibile ammirare il Palazzo De Petrillo, la chiesetta di Corbello e la chiesa di Santa Reparata. Da non perdere, inoltre, la celebre collegiata di Santo Stefano, del 1345, nella quale si conserva un magnifico soffitto a cassettoni dorato datato XVII secolo. Oltre a una tela del Martirio di S. Stefano firmata da Jacopo Cestari, allievo di Luca Giordano.
I vini
Galluccio è famoso sin dall’epoca romana per la qualità dei suoi vini. Ma ha ottenuto il riconoscimento ufficiale con l’assegnazione della Doc solo nel 1997, confermando il suo prestigio e il suo successo nel panorama vinicolo contemporaneo. La testimonianza di Giannanotonio Campano, eminente umanista nato nel 1429 a Cavelle, un piccolo villaggio di Galluccio, ne sottolinea la vocazione vinicola da sempre e andando avanti nel tempo, negli anni sessanta, lo stesso Luigi Veronelli cita Galluccio nelle sue pubblicazioni.
La zona di produzione del Galluccio Doc comprende il territorio lungo il confine con il Lazio con i comuni di Conca della Campania, Galluccio, Mignano Monte Lungo, Rocca d’Evandro, Tora e Piccilli. I vitigni principali sono la Falanghina e l’Aglianico. Attualmente l’intera produzione non supera le 200.000 bottiglie.
Le aziende
Tra le prime aziende a credere nel potenziale vitivinicolo di Galluccio è stata Cantine Telaro, un esempio di passione e dedizione per il vino condivisa sin dal 1987 dall’intera famiglia. L’azienda si estende su circa 100 ettari. Porto di Mola sorge proprio a Galluccio, nei pressi di un antico porto commerciale di epoca romana rinvenuto in uno scavo archeologico del 1992, ispirando il nome dell’azienda che ha circa 300 ettari tra vigneti, oliveti e ampie aree verdi.
A Conca della Campania, Poderi Foglia, si estende su un’area di circa quattro ettari, una superficie che è parte di una grande tenuta, impreziosita dai resti di una cisterna romana che arricchisce di fascino l’azienda. Ai piedi del Monte Camino, Villa Sorbo, nata nel 2013, occupa una superficie di circa 20 ettari coltivati a vigneto e oliveto ed è immersa tra boschi di lecci e querce. Masseria Starnali è situata tra il Monte Caruso e il golfo di Gaeta, ai confini del parco di Roccamonfina. Nei suoi 40 ettari destinati alla produzione del vino, olio e castagne, è dedita alla agricoltura biologica .