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Di nuovo al Vinitaly

Di nuovo al Vinitaly

Per il mondo del vino, questo è uno dei periodi più difficili mai vissuti. Il Vinitaly aiuterà a capire se si tratta di una crisi strutturale o se ci sono spazi per superarla, magari tutti insieme.

Dal 6 al 9 aprile, a Verona, ci sarà come ogni anno il Vinitaly. Si tratta della più importante fiera del vino in Italia e di una delle maggiori del mondo. Esporranno i loro vini più di 4.000 produttori, in gran parte italiani, e ci saranno visitatori provenienti da tutto il mondo.

Quest’anno cade in un momento molto difficile per il vino italiano. C’è una crisi di vendite alla quale non si assisteva da anni per molte ragioni che formano un combinato disposto micidiale. Sull’estero pesano l’inflazione che si è determinata nel 2023 e che porta ancora strascichi, i possibili dazi soprattutto da parte degli Usa (ne sapremo di più il 2 aprile quando dovrebbero entrare in vigore) e la crisi economica che sta colpendo Paesi molto importanti per l’esportazione dei nostri vini, come il Regno Unito e la Germania. Voglio solo ricordare che questi tre Paesi, Usa, Germania e UK, rappresentano circa la metà del nostro export vinicolo, per un fatturato di quasi quattro miliardi di euro, un quarto di quello totale del comparto.

Da noi soprattutto la rinnovata legge stradale, che non cambia sostanzialmente le regole precedenti, ha avuto però l’effetto di spaventare molti consumatori per le pene e soprattutto per i controlli decisamente aumentati. 

Risultato: un crollo dei consumi di vino nei ristoranti.

Poi, ci sono le prese di posizione dell’OMS e dell’Unione Europea. Le prime tese a sostenere che anche il consumo moderato è nocivo alla salute, le seconde che minacciano regole molto severe sull’etichettatura, con possibili frasi del tipo di “nuoce gravemente alla salute” già presenti sui pacchetti di sigarette. Entrambe cose evidentemente scoraggianti per il consumo di vino.

Ancora, il fenomeno dei vini “dealcolati” sta aumentando in alcuni Paesi, come Usa e UK, e dal mese di gennaio sarà possibile produrne anche in Italia. Alcuni stand al Vinitaly saranno dedicati proprio a questi ultimi.

Infine, prezzi in alcuni casi molto aumentati, e una grande difficoltà nella vendita di molti “fine wines” non solo in Italia.

Stiamo insomma assistendo alla fine di un periodo “magico” per il vino, che, a partire dal 1986, anno della tragedia del metanolo, aveva riportato in auge l’immagine della vitienologia italiana nel mondo e aveva portato il vino ad essere uno dei principali elementi del “made in Italy” alimentare di qualità.

Al Vinitaly potremo vedere concretamente se ci sarà un “rimbalzo” oppure se la crisi risulterà evidente in tutta la sua portata strutturale.

Però è bene che ci sia, proprio ora, per discutere e provare a immaginare come si potrà ovviare a una situazione che diventa ogni giorno più preoccupante, per i produttori e anche per l’indotto, compreso il comparto della ristorazione.

Molto dipenderà anche dai rapporti internazionali, dalla auspicata fine di molti conflitti, e anche dalla comunicazione che il mondo del vino riuscirà a fare per rendere più positiva la sua immagine, che allo stato attuale risulta un po’ appannata.

Poi, proprio al Vinitaly, per molti operatori potrebbe esserci l’occasione per scoprire nuovi vini provenienti da zone magari meno conosciute e famose, e che quindi hanno prezzi decisamente più contenuti. Soprattutto il Sud dell’Italia, ma non solo, è sicuramente in grado di proporne moltissimi. 

Noi ci saremo. 

Come ogni anno dal 2011 avremo uno stand che Vinitaly ci affida e che si chiamerà come sempre Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection. Ci sarà una bellissima selezione di vini che si potranno assaggiare dai dispenser di Wineemotion e organizzeremo ben 11 seminari di assaggio, guidati, oltre che dal sottoscritto, anche dai principali collaboratori di DoctorWine. L’ingresso costerà 15 euro, da pagare on line sul sito di Vinitaly, e ci saranno in degustazione da 8 a 12 vini. L’elenco lo trovate qui sotto. Vi aspettiamo al Padiglione 10, C2.

Domenica 6 Aprile 2025

10:30/11:30 – Alto Adige e Trentino, vini di montagna
13:00/14:00 – Nel mondo dei Supertuscan
15:30/16:30 – Barolo e i suoi fratelli

Lunedì 7 Aprile 2025

10:30/11:30 – Grandi bianchi a cavallo degli Appennini
13:00/14:00 – Sicilia orgogliosa e solare
15:30/16:30 – Rossi mediterranei

Martedì 8 Aprile 2025

10:30/11:30 – Sulle tracce del Gallo Nero
13:00/14:00 – Perlage italiano
15:30/16:30 – Verso il Classese: il futuro della culla del metodo classico italiano

Mercoledì 9 Aprile 2025

10:30/11:30 – Brunello & Co.
13:00/14:00 – Dal Friuli al Veneto

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1 commento

Rinaldo Marcaccio 31 Marzo 2025 at 13:22

Il nuovo corso non concede accrediti agli operatori della comunicazione di settore.
Credo sia il sintomo del taglio esclusivo che si vorrebbe imprimere alla manifestazione.
Saluti cordiali
Rinaldo Marcaccio

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