A due passi da Porta Venezia, uno dei cuori pulsanti di Milano, troviamo Wineroad, enoteca con cucina gestita da Valerio Sisti, sommelier di lungo corso, già ristoratore ed enotecario, con esperienze ai vertici di Fisar per molti anni ed oste a tutto tondo.
Aperto nel 2013, il locale ha 40 posti e si propone ai suoi avventori sia per il pranzo che per aperitivo o cena. Il menù è semplice, ma completo e adatto al concetto di enoteca che Wineroad esprime: taglieri di salumi e formaggi, tartare, paste e d’inverno la zuppa. Come dolce il tiramisù, molto apprezzato dalla affezionata clientela. Tutto è prodotto in casa, nulla di pronto viene acquistato.
Il focus del locale però è il vino
La carta è dedicata in particolar modo ai vini italiani, esclusivamente da vitigni autoctoni e assolutamente rappresentativi del territorio, il primo e più importante criterio di selezione. Sono presenti alcuni vini biologici, ma non c’è nessun particolare interesse per i cosiddetti vini naturali. Una vera rarità, ormai, per le realtà milanesi!
Al di fuori della proposta nostrana, trovano spazio nella carta alcune aree vitivinicole estere di particolare pregio, ma soprattutto ritenute non replicabili altrove: la Borgogna, la Champagne, i Riesling tedeschi di Reno e Mosella ne sono un esempio.
La proposta enologica che è molto chiara e coerente
- Solo vini buoni. Nessuna selezione in base a nessun altro criterio, quali a titolo di esempio: dimensioni del produttore (piccolo non significa sempre buono), tipologia di agricoltura (convenzionale, bio, biodinamica, naturale, etc.), appartenenza del produttore ad associazioni (es: FIVI o altre).
- Vini rappresentativi del territorio. Si prediligono tecniche di cantina ed affinamento non invasive che potrebbero rendere meno forte il legame con il luogo di origine.
- Solo vitigni autoctoni, nel luogo di origine/vocazione. Vitigni internazionali (francesi e tedeschi) solo dai rispettivi luoghi di origine.
- Un solo vino per cantina (salvo rarissime eccezioni; non necessariamente il vino più noto o premiato).
Non una lista cartacea, ma il racconto a tavola
Non serve una carta “fisica” vini, perché il proprietario porta al tavolo più proposte sulla base dei gusti dei clienti. Valerio Sisti è un vero “cantastorie” del vino con la capacità di raccontare non solo i vini che propone, ma anche le storie dei produttori e il territorio da cui arrivano.
Rincari assolutamente onesti per lo standard a cui ormai Milano ci ha abituato; quindi, sia al calice che con la bottiglia è possibile bere ottimi vini a un giusto prezzo.
Un locale dove poter passare una serata all’insegna del buon vino con l’ottimo sottofondo di musica cantautorale italiana, in una zona centrale del capoluogo lombardo.