Dietro la scelta di bere vino ci possono essere diversi motivi, dice Daniele Cernilli, ma quello principale è quello edonistico: beviamo vino perché è buono, perché ci piace.
Alcuni di voi ricorderanno il film Sideways, con Paul Giamatti e Virginia Madsen, nel quale lei, interpretando il ruolo di Maya, sommelier ed esperta di vino, in un bellissimo monologo gli parla delle ragioni per le quali è appassionata di vino. Dice che il vino le riporta i ricordi di chi lo ha fatto, di chi è ancora vivo e di chi non lo è più. Poi di com’era la stagione quell’anno, la primavera, l’estate e l’epoca della vendemmia. Finisce dicendo “e poi è davvero buono”.
Bene, è quest’ultima affermazione che vorrei sottolineare. Se si beve vino è principalmente per motivi edonistici, perché ci piace, perché è buono. Non perché faccia bene o male, non perché è “fico” farlo e alla fine neanche per motivi culturali.
Poi, sì, qualcuno particolarmente esperto pensa anche ad altre cose. Da dove viene, come è stato probabilmente fatto, e da chi, soprattutto. Ma il valore organolettico, il sapore, i profumi, il colore, sono le prime ragioni per le quali si beve vino.
Il vino come piacere da gustare
Karl Popper, filosofo della scienza, scriveva che “Gli esseri umani sono insostituibili e, come tali, sono chiaramente molto diversi dalle macchine. Sono capaci di gustare la gioia della vita, ma anche di soffrire e sanno affrontare la morte con piena consapevolezza. Sono degli io, dei fini in se stessi, come diceva Kant”.
Ecco, nel mio essere umano, un “io” fine a me stesso, esprimo preferenze. Spero con intelligenza e responsabilità. Fra queste c’è il fatto che mi piace bere molti vini, perché, almeno quelli che provo, li trovo buoni.
Ci sono ragioni che mi hanno portato a farlo. Il fatto che fin da bambino sono stato un appassionato di geografia. Nel vino ho scoperto una geografia di sapori e di odori. Mi piace immaginare i luoghi dai quali provengono e molti li ho anche visitati. Mi piace conoscere le ragioni che hanno portato delle persone a coltivare la vite, a vendemmiare, a vinificare, a far maturare i loro vini. Spesso con passione, al di là dei possibili e ovvi aspetti economici. Riuscendo a fare qualcosa che soddisfi innanzi tutto il gusto e l’olfatto di tanta gente. Dei vini davvero buoni, insomma, proprio come diceva Maya.
8 commenti
Grazie, Daniele
Impeccabile citazione, Danie’! Tutto questo ovviamente non vale per il… merlot! 😉
Bisogna spiegarlo a Riccardo Cotarella…..
Perché si beve vino? Perché contiene alcool. Senza questa sostanza psicotropa, il vino con la sua retorica e simbologia perderebbe tutta la sua attrattiva.
Buongiorno secondo l’ OMS il vino è cancerogeno ed è al pari delle sigarette o tabacco,creano dipendenza e causa di molte malattie.
Gli interessi economici sono enormi,intorno a questi due prodotti ,ma se pensiamo alla salute , sarebbe bene e ora di iniziare a pensare alla prevenzione e a fare prevenzione, iniziando dai medici di medicina generale ,che sono poco informati e formati.
Un Grande Maestro del Vino e che ci racconta seriamente e la Storia di qualunque vino
Con semplicità ci racconta la filosofia della vita insieme al vino
Grazie
Articolo piacevole.”, con eleganza cerca di salvare “ capra e cavoli” !
Bella domanda Daniele, perché bevo vino? Sarebbe molto lunga ma in estrema sintesi. Sono Toscano e sono nato nel VINO, mia Nonna Materna al cambio di stagione prima della merenda come “medicina” mi “obbligava” a mangiare pandungiorno e vind’unanno questa era il ricostituente. Per me il vino è parte indispensabile di un pranzo/cena, senza VINO in casa mia non si pranza e non si cena da sempre. Il VINO è CULTURA è STORIA sono RICORDI INDELEBILI legati alle vendemmie, ricordi legati ad incontri, ricordi legati a feste, ricordi di brindisi con amici. IL VINO è PARTE DI ME.
Luigi Veronelli diceva: “IL VINO è il canto della Terra verso il cielo” e, a me, piace ascoltare il canto della TERRA
Alzo il calice a Te Daniele e con Te Daniele
Tommaso