DegustazioniLa verticale

Sanlorenzo a Montalcino, una verticale significativa

Verticale Sanlorenzo Montalcino

Luciano Ciolfi, proprietario dell’azienda Sanlorenzo a Montalcino, ha organizzato una degustazione verticale del suo Brunello. Tutti vini molto classici, figli di un approccio storicamente fedele alla tradizione locale.

A dicembre, Luciano Ciolfi, proprietario dell’azienda ilcinese Sanlorenzo mi ha invitato ad un’interessante verticale di cinque annate del suo Brunello di Montalcino, condita dalla presenza ulteriore di una bottiglia di Rosso di Montalcino e due di Brunello riserva.

Luciano Ciolfi e Luciano Lombardi Vignadelmar
Luciano Ciolfi e Luciano Lombardi Vignadelmar

Luciano è un grande amico: durante i miei due anni di lavoro a Montalcino ho frequentato spesso la sua cantina e dunque conosco molto bene i suoi vini. Ma partecipare a un evento simile è sempre interessante, quindi sono andato senza indugio.

I suoi vigneti sono quasi un corpo unico con la casa e la nuova cantina. Si trovano a circa 500 metri di altitudine, generalizzando potremmo indicarveli vicini alla strada che da Montalcino va verso Grosseto, ma poco prima di arrivare al Passo del Lume Spento e di iniziare la lunga discesa verso Grosseto, dovete girare a destra. A ben guardare la cartina, i vigneti hanno tante diverse esposizioni e tanti diversi sottosuoli: è per questo che questi vini restituiscono al bevitore così tanta complessità.

Un micro universo unico e irripetibile

Abbiamo bevuto il Rosso di Montalcino 2012, i Brunello 2006, 2010, 2015, 2019 e 2020. Poi due annate del Bramante, il Brunello riserva: la 2015 e la non ancora uscita 2019. Tutti questi vini sono molto classici, figli di un approccio storicamente fedele alla tradizione locale. Certo, poi la posizione geografica e l’altitudine, rendono ogni azienda ilcinese un micro universo unico e irripetibile, a volte difficilmente incasellabile in macro aree. Ecco, tenetevelo a mente: a Montalcino ogni generalizzazione è ardua perché la bravura, la sensibilità e l’orientamento stilistico di ogni produttore marcano prepotentemente i vini, senza però fargli mai perdere quella sorta di romantico respiro che li accomuna. Trovo cioè che esistano tanti Brunello diversi fra loro, ma quando li bevi comunque senti la loro appartenenza territoriale.

Le diversità tra le annate

Sanlorenzo Montalcino vigneto
Sanlorenzo Montalcino vigneto


Per fortuna, nei vini di Luciano,
le differenti annate si sentono eccome: ad esempio i 2015, sia normale che riserva, riflettono l’annata climaticamente rovente che li ha generati. Ma con uno scatto di reni, una sensibilità produttiva che li ha fortunatamente salvati, rendendoli particolarmente buoni, piacevoli, nonostante una limitata poliedricità, senza rinunciare a quel tocco di tipica freschezza. 

È stato bello anche riprovare la 2010, annata mitica per tutta Montalcino, alcuni dicono perfino troppo (la paragonano alla 1997). Secondo me invece non è stata fatta alcuna esagerazione e anche in questa occasione ho trovato un frutto solare, buonissimo, difficilmente criticabile. Solo gli anni ci diranno se si sarà rivelata durevole nel tempo, come io credo sarà.

Sono stato particolarmente felice di trovare la 2006 come una gran bella annata, nonostante sia leggermente velata da note di brodo (glutammato) che ad alcuni degustatori piacciono molto ma a me un po’meno. Vi svelo un conflitto di interessi: da circa dieci anni ne ho una magnum in cantina e dunque sono ben felice di aver constatato di aver fatto un ottimo acquisto e di poterla ancora aspettare: vi pare poco come motivazione?

I miei preferiti

Sanlorenzo Montalcino, le bottiglie della verticale
Sanlorenzo Montalcino, le bottiglie della verticale


Eccomi infine giunto ai due vini che più mi hanno colpito: il Rosso 2012 e la Riserva 2019. Troverete le schede di degustazione qui sotto ma tengo a spiegarvi che non è stato il vino più buono della serata, ma, assaggiarlo e trovarlo in quelle splendide condizioni dopo ben 12 anni dalla vendemmia, mi ha fatto saltare sulla seggiola. Della 2019 Riserva
ne ha parlato recentemente qui Riccardo Viscardi. È sempre bello poter paragonare le reciproche esperienze, anche se eventualmente diverse. Di mio posso dire essere eccezionale, intrigante, davvero di elegantissima e misurata fattura. Vedremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni come evolverà. Adesso è giovanissima e non ancora in commercio.

Alla fine è sempre abbastanza difficile chiudere un pezzo. Questa volta un po’ meno perché i vini di Luciano sono classicamente molto buoni e rispettosi del territorio, dell’annata e del comune sentire di Montalcino. Se non li avete mai bevuti ve li consiglio: hanno ancora dei prezzi molto onesti.

PER LEGGERE LE DESCRIZIONI DEI VINI, CON IL PUNTEGGIO E IL PREZZO MEDIO A SCAFFALE, CLICCA SULLE SCHEDE SOTTOSTANTI.

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